21 • « Non sei solo! »

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Le vacanze finirono velocemente, troppo. Passarono il tempo sullo yacht di Jimin, avvicinandosi tra di loro più di quello che ci si poteva aspettare. Anche Hoseok, il più restio ad accettare un qualunque rapporto, si era fatto più spontaneo e tranquillo nei confronti di Jimin, Seokjin, Jungkook e Yoongi. Legando in particolar modo proprio con quest' ultimo con cui si ritrovò una sera a parlare.
Il rapporto tra Taehyung e Jimin, dopo quella prima notte, divenne evidente a tutti i ragazzi. E ai due non importava poi molto, mostrare come tra loro le cose si fossero evolute.
Il più delle volte venivano beccati in cucina a baciarsi, a toccarsi più dolcemente di quanto due amici potessero fare. Sembravano orbitare l' uno verso l' altro.
Se Jimin si spostava, Taehyung faceva lo stesso e viceversa. Così legati da sentire quasi dolore fisico nell' allontanarsi anche se per poco.
Soprattutto per il biondo; non sopportava separarsi fisicamente dal moro. Appena questo si spostava un poco, si poteva notare un tenero broncio sulle labbra di Taehyung che solo Jimin poteva far svanire... Con un bacio.
Stavano bene. Erano davvero felici.
Si erano trovati nonostante tutto.
Nonostante il dolore che era stato creato, nonostante i pianti.
Il destino aveva deciso che dovevano stare insieme, che niente avrebbe potuto spezzare quel filo rosso. Neanche loro stessi e le continue lotte.
L' estate era finita e il momento di tornare a scuola era arrivato.

« Dormirò in classe... » Disse Jungkook sbadigliando mentre teneva con una mano lo zaino sulla spalla e con l' altra abbracciava Yoongi. Non amava particolarmente frequentare le lezioni scolastiche. Se andava in classe era semplicemente per i suoi amici.
Yoongi alzò gli occhi al cielo e gli tirò una gomitata al fianco, facendolo mugolare dalla sorpresa.
Jimin abbracciava Taehyung da dietro, con il mento appoggiato alla sua spalla e le braccia che lo circondavano. Entrambi con un largo sorriso sul viso.
« Mi state facendo innervosire. » Borbottò Seokjin. « Siamo a scuola e voi ridete. C'è qualcosa di sbagliato in tutto e questo e mi state facendo impazzire. »
Jimin non poté fare a meno di scoppiare a ridere, lasciando un veloce bacio sulla guancia di Taehyung che arrossì per l' inaspettato gesto.
« Non a scuola... »
« A scuola, a casa, su uno yacht in mezzo al mare, sulla luna... Ovunque. » Reclamò l' altro, stringendo maggiormente le braccia in segno di possesso verso il suo ragazzo. La situazione non era stata chiarita a parole. Non si erano mai detti " Tu sei il mio fidanzato" ma i fatti parlavano molto più di qualche frase in più.
« Ma tu guarda la coincidenza... » Una voce a loro sconosciuta, si fece largo nel corridoio che i sette ragazzi stavano attraversando.
Un ragazzo li stava fissando con sguardo divertito, appoggiato ad un armadietto con le braccia incrociate al petto.
Solo dopo un' occhiata più concentrata, sia Jimin che Taehyung si resero conto di chi fosse. La stessa persona che aveva importunato Taehyung al bar durante l' estate.
« Come siete carini. Non vi vergognate a fare i fidanzatini pubblicamente? Non pensate di fare schifo alla gente che vi guarda? »
Taehyung trattenne il respiro, diventando rosso sia dall' imbarazzo per quelle dure parole, sia dalla rabbia. Ma non era l' unico. Anche Jimin, sempre dietro di lui, era scattato dritto, liberandolo dalla sua presa.
« Razza di deficiente, vuoi prenderle di nuovo? » Il viso, solitamente delicato del moro, si era fatto più duro sulla linea mascellare, mostrando così l' ira che provava. Riconoscendo immediatamente i segnali, Taehyung afferrò il golfino del ragazzo, strattonandolo. « Jimin - ah... Non importa. Per favore, andiamo. »
Taehyung aveva gli occhi fissi sulla schiena di Jimin che, leggermente si rilassò e fece intrecciare le proprie dita a quelle del biondo che sospirò.
Una risata uscì dalle labbra del ragazzo di cui non sapevano neppure il nome. Taehyung strinse la mano di Jimin e lo oltrepassarono per entrare in classe mentre Jungkook, che aveva osservato la scena come tutti gli altri, afferrò il tipo dal colletto della camicia e con un sorriso strafottente sulle labbra, lo spinse contro l' armadietto prima di raggiungere gli amici.
« Voglio solo ucciderlo! » Fece Jimin, tirando un calcio alla propria sedia, facendo sobbalzare tutta la classe.
« No! Assolutamente no! Non fare nulla, ignoralo. » Replicò Taehyung che si era seduto al suo posto, massaggiandosi le tempie. Non si aspettava un un inizio scolastico di quel genere.
« Possiamo fare qualcosa insieme. » Continuò Yoongi.
Taehyung gli lanciò addosso una penna. « SIETE SORDI? HO DETTO DI NO! » Alzò il tono Tae, facendo scoppiare a ridere sia Yoongi che Jimin.
« Che caratteraccio ha il tuo ragazzo. » Lo prese in giro Yoongi.
« Adorabile! » Ridacchiò Jimin, portandosi alla bocca la penna che Taehyung aveva lanciato, sorridendogli con malizia.

Taehyung era già stanco. Ritornare tra i banchi di scuola dopo un periodo di pausa era più snervante di quello che credeva. Dove ascoltare le lezioni, poi, con Jimin dietro di lui a fissarlo — Si, perché ne percepiva lo sguardo — era anche peggio. Delle parole della professoressa capiva ben poco.
Sentiva caldo anche solo a stare seduto. Situazione davvero angosciante ma piacevole... Doveva ammetterlo.
Rimise i libri di biologia nel proprio armadietto e tirò fuori quelli di letteratura. Si guardò intorno, chiedendosi dove si fosse cacciato Jimin. Cercò il suo cellulare per contattarlo, pensando si fosse rintanato con Jungkook da qualche parte per saltare la lezione, ma il suo polso vennero afferrato improvvisamente.
« Che cavolo... » Si girò per capire chi potesse essere e ritrovò davanti lo stesso ragazzo di prima. Sbarrò gli occhi, cercando di rimuovere la presa da sé.
« Non ci siamo ancora presentati, vero? Sono Choi Jong Ki. Visto che sei solo, perché non possiamo del tempo insieme? Solo io e te. »
Mai gli furono sembrate tanto viscide quelle parole. Scosse la testa con vigore « Scordatelo e adesso lasciami in pace. » In tutta risposta, Taehyung venne letteralmente trascinato via sotto lo sguardo di altri due ragazzi che stavano assistendo alla scena e che corsero via.
Incredulo dalla situazione che era venuta a crearsi, il biondo venne spinto all' interno di una classe vuota piena di computer. La porta chiusa a chiave e lui in trappola come un topo con lo sconosciuto che lo fissava divertito.
« Sei impazzito? Siamo a scuola! » Si girò e con tutta la forza che aveva iniziò a colpire la porta, stringere la maniglia per provare ad aprirla.
Poteva vedere fuori attraverso un piccolo spazio di vetro e non c' era nessuno in quella zona dell' edificio anche perché le lezioni avevano ripreso.
Col cuore a mille, Taehyung non si diede per vinta anche quando poté sentire la vicinanza con l' altro. Solo a sentirlo vicino, gli veniva da vomitare.
Non lo aveva ancora sfiorato ma il suo corpo era reso e sentiva di poterne morire se solo avesse osato toccarlo.
« TAEHYUNG! » La voce di Jimin era dall' altra parte della porta. Vicino a lui, i due ragazzi che erano corsi via.
Tae spostò da sé Choi Jong Ki che, in tutta risposta, questa volta lo afferrò tra le braccia quasi a mostrarlo come trofeo a Jimin.
« LASCIALO IMMEDIATAMENTE! »
« Lasciami stare! Lasciami. »
« Tu sei fuori e noi... Qui dentro. »
Un rumore sordo ruppe la discussione. Jimin aveva iniziato a prendere a calci la porta che lo separava da Taehyung.
Uno, due, tre... Continuava a colpirla ripetutamente con sempre più foga.
« Ha davvero un buon profumo. » Fece il ragazzo all' interno della classe, appoggiando il naso al collo di Taehyung che lanciò un grido e continuò a dimenarsi finché non svicolò dalla presa. Nell' esatto momento in cui la porta cedette sotto la pressione e Jimin si fiondò nella stanza.
Cieco dalla rabbia si scagliò contro l' altro che quasi non si accorse di nulla. Venne preso e scaraventato per terra mentre Jimin si metteva su di lui per riempirlo di colpi.
Non sentiva niente, il moro. Neanche la voce di Taehyung che lo pregava di smetterla.
Il nervoso che aveva provato poco prima si andava a scontrare contro il viso di Jong Ki più e più volte, senza stancarsi mai, senza provare neppure dolore alle mani.
Solo quando un insegnante lo interruppe, trascinandolo via dal corpo inerme, Jimin respirò nuovamente.
Si lasciò cadere per terra, col cuore che pulsava nella sua gola.
« J - Jimin... » La voce di Taehyung era rotta dal pianto, spaventato a morte per ciò che aveva visto. Andò ad inginocchiarsi di fronte a Jimin, portando le braccia dietro al suo collo per stringerlo a sé. Poteva sentire il suo respiro irregolare, quasi facesse fatica. Ed il battito cardiaco che cresceva.
« Andrà tutto bene... Andrà tutto bene. Ci sono io con te. Jiminie... Stai tranquillo adesso. Non sei solo! »
Ripeté dolcemente quasi a volerlo cullare mentre le mani, sporche di sangue, si stringevano al suo corpo con forza.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora