14. Adrenalina

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                                        14. Adrenalina 

Mi resi conto alla fine qual era il chilometraggio dell'auto e quando mi accorsi che andavamo a 220 all'ora il mio subconscio cominiciò a recitare una preghiera involontariamente. Guidava come un maniaco, con una maschera di frustrazione e rabbia incarnata sul volto. Cercavo con cura le parole da rivolgergli, ma non trovavo niente di adeguato, niente che al momento mi potesse tirare fuori da quella situazione, perchè non importava quanto avessi combattuto con me stessa, mi sentivo comunque colpevole per quello che avevo fatto... non sapevo perchè, ma semplicemente era quello che sentivo. Stupida coscienza.

Le luci delle altre macchine sfrecciavano vicino a noi come fulmini all'interno di una furiosa tempesta. La mano di Harry si muoveva velocemente sul cambio, aumentando la velocità ogni secondo. Non sembrava neanche realmente concentrato nel guidare. La sua mente sembrava trovarsi da tutt'altra parte, accigliandosi frequentemente e stringendo il volante nella sua mano grande ogni volta che un pensiero lo disturbava. A cosa stava pensando? Dove mi voleva portare?

Strinsi di nuovo la cintura in mano, incollandomi al sedile al solo pensiero. Ero stizzosa e audace, ma Harry mi aveva parecchio spaventata, non avevo davvero paura di lui, non riuscivo a vederlo ferirmi, mi sentivo più al sicuro che in qualsiasi altro posto quando ero con lui. La rabbia e la sua forza erano un supplemento di sicurezza intorno a me, ma questo non significava che improvvisamente poteva fare tutto quello che voleva con me.

Stavo ancora frugando nella testa in cerca di qualcosa di adatto da dirgli, ma fui distratta da delle potenti luci che si intravedevano davanti a noi. Mi chinai in avanti senza volere analizzando meglio il paesaggio. Avevamo già abbandonato il trambusto della città e ci trovavamo in un quartiere abbastanza strano e chiaramente, malfamato.

Un unica strada portava al centro dell'agitazione. Centinaia di persone sciamavano intorno alle proprie macchine, ciascuno sfoggiando il proprio gioiellino. Il fumo denso, le luci dominavano l'oscurità della notte, i bassi potenti della musica facendo vibrare la terra, tutto questa mi deliziava ma mi spaventavano allo stesso tempo.

-Dove mi hai portata? Gli domandai analizzando le facce in giro. Quando fecimo la nostra comparsa in mezzo alla folla, la maggior parte sembravano adolescenti, anche se l'aspetto e il loro comportamento non suggeriva proprio un raduno di ragazzi educati.

Subito dopo aver riconosciuto la macchina di Harry, un'ondata di urla e fischi ci circondò, tutti esprimendo rumorosamente l'allegria che il demone gli si fosse unito.

Guardai Harry, sorrideva, in un modo trionfante e pieno di orgoglio. Aumentò ancora di più la veocità della macchina quando entrò tra di loro. Espirai piano e terrorizzata quando la macchina cominciò a ruotare su se stessa, il fumo uscendo per colpa delle potenti frenate, accelerando il motore furioso in quello che avevo indovinato essere drifting. Era piacevole guardare una cosa del genere, ma non ero mai stata all'interno della macchina, e da lì, era sinceramente spaventoso e nauseante.

-Al divertimento! Mi rispose alla fine, con un sorriso sospettosamente largo per la rabbia che si presupponeva avesse contro di me. Fermò improvvisamente la macchina e volai contro la cintura, la quale grazie a Dio avevo perchè altrimenti la mia testa avrebbe fatto conoscenza con il parabrezza.

Mi sentii lo stomaco alla gola. Avevo bisogno di pillole per il cuore e la nausea intorno a questo ragazzo.

-Meraviglioso! Borbottai cercando di riprendere il controllo sul mio stomaco. Harry uscì velocemente dalla macchina. Un'altra ondata di acclamazioni lo avvolse quando si fece vedere. Salutò tutti, alzando la mano mentre chiudeva lo sportello dietro di se, sorridendo a mezza bocca, e con un tono di orgoglio. Il contrasto dell'immagine era proprio divertente. Sembrava un re tra il popolo, un re demonico che era capace di divorare chiunque disubbidisse alla sua parola, come probabilmente aveva fatto con Joshua. Il pensiero di lui mi disturbò di nuovo lo stomaco.

Dangerous Love H.S I. ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora