Capitolo 35

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"Liam stai bene?" Gli chiedo parlando alla porta visto che lui è dall'altra parte in camera sua

"Si" la sua voce bassa e strozzata

Non sta bene.
Entro piano piano nella sua camera e vado verso il letto. Non vedo nessuno, la stanza buia, solo la luce della luna che penetra.
Sotto la finestra vedo un'ombra, tutta rannicchiata che ha le cambe portate al petto e la faccia appoggiata sulle ginocchia.
Sento dei leggeri singhiozzi. Mio fratello è crollato davanti a me.

"Liam che succede" gli dico appoggiandomi a lui

Lui apre le braccia e si rannicchia vicino a me facendo cadere fiumi di lacrime. A quella visione delle lacrime scendono anche a me. Questo cuore a cuore è stranziante.

"Zoey, tu non capisci" dice dopo essersi calmato

"È ovvio che non posso, non mi hai detto di cosa si tratta" gli dico alterando un po la voce ma poi abbassandola rendendomi conto di stare esagerando

"Di quello che hai detto su Sophia e tutto il resto. Io so che Sara e mio papà non torneranno, ne sono certa. Staranno solo temporeggiando per poi dirci che loro se ne stanno per i cazzi loro e mi lasceranno con te da solo. Io non so se riusciró a fare il bravo fratello, tu hai 17 anni, quasi 18 e lo so che ormai non hai più bisogno di qualcuno che ti cura, ma la responsabilità ricade a me e io non sono sicuro di essere pronto." dice singhiozzando un po tra un pausa e l'altra

"Allora Liam, tu sei prontissimo. Hai ragione, ormai sono abbastanza grande da prendermi le mie responsabilità e quindi non mi avrai per tanto tempo tra le scatole" sorridiamo "peró so che sei un bravissimo fratello, non mi sono mai pentita di aver legato un rapporto così forte con te. Magari mamma e Jake torneranno, noi non lo possiamo saoere, ma in caso contrario devi stare tranquillo che tu sei la persona più responsabile, più onesta e più stupenda di questo mondo." dico sorridendogli e cercando di asciugarli qualche lacrima

"Per quanto riguarda a Sophia, ti ha distrutto quello che ho detto su di lei? Se è per quello mi dispiace è che mi semb... " mi interrompe la frase

"No, è che credevo che lei mi amasse, lei è l'unica ragione, ovviamente oltre a te, che mi da la forza di andare avanti e sentirmi dire certe cose, sai... fa male. La colpa non è per niente tua. Tu ti sei comportata da brava sorella cercando di aiutarmi in un modo o nell'altro. Stai tranquilla, parleró con lei." mi dice finalmente calmandosi

Mi rannicchio contro di lui e a quel tocco lui si rilassa probabilmente sentendosi al sicuro e protetto, credo.

"Liam..." dico

"Dimmi" risponde

"Perfavore, quando stai male dimmelo che ne parliamo insieme con calma davanti ad una tazza di cioccolata in inverno oppure un bella coppa di gelato in estate. Non voglio che tu abbia questi crolli, mi fanno stare male" gli dico

"Okay" risponde semplicemente

Stiamo praticamente tutta la sera appoggiati verso la finestra per guardare le stelle.

Mi viene in mente da piccola quando mio papà mi portava sul balcone nella nostra casa. Passavamo le intere serate a guardare le stelle e dare un nome a ciascuna stella. Quanto fa male ricordare quei momenti.

Angolo autrice: ecco qui il capitolo! Ciao ciao!

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