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11.09.1992

Samantha quel giorno si era svegliata davvero carica, il sole era già alto ed emanava il suo solito calore mattutino, ma a renderla ancora più di buon umore era l'inizio della scuola, a differenza dei suoi coetanei, era un evento che la esaltava particolarmente, le dava un'energia positiva che sembrava avesse appena finito di bere l'intera caffettiera, e poi sarebbe stato il suo primo giorno in una scuola diversa.

Si preparò mettendosi i suoi soliti vestiti mediocri, né tanto né poco, non aveva mai voluto distinguersi dalla massa ma non aveva nemmeno voluto essere la massa. A primo impatto se non la si conoscesse si sarebbe potuto dire che avesse un carattere contraddittorio, ma tutt'altro, Sam, come la chiamava suo fratello, era una ragazza molto sicura di sè, che aveva sempre un pensiero o una sua opinione riguardo a tutto, schietta e schematica, non amava essere titubante, o era sì o no, l'indecisione e le insicurezze non facevano per lei.

Si pettinò i suoi folti capelli bruni, diede una sistemata al viso, anche se quel giorno aveva deciso di non truccarsi, era una ragazza acqua e sapone, preferiva farsi vedere realmente e non con una maschera, se l'avessero accettata almeno avrebbe capito che, sicuramente, non era per l'aspetto esteriore.
Amava essere sè stessa. E adorava mostrarlo.

Mise le sue scarpe da skate preferite, prese lo zaino e scese al piano di sotto, dove la stava aspettando suo fratello Daniel con una tazza di cereali.

-Dan, buongiorno!
-Sam...vieni qua

Si avvicinò al ragazzo che le diede il solito abbraccio che le dava ogni mattina, le erano mancati i suoi abbracci, loro due non erano i tipici fratelli che litigavano per ogni cosa, anzi, erano come migliori amici, Daniel nei suoi confronti era molto protettivo, nonostante Samantha lo implorava di non esserlo, dal momento in cui non era una ragazza che si cacciava nei casini o che li andava a scovare, era molto tranquilla e corretta rispetto le altre ragazze, ma soprattutto, era il contrario di suo fratello.
Daniel era un ragazzo che si divertiva e si godeva il momento, adorava ciò che ogni ragazzo di 17 anni adorava, musica, skate e ragazze, ma ciò che lo attirava di più solitamente erano i guai, il suo motto era sempre: carpe diem, quindi da uno così con un motto del genere, come pensava e diceva Samantha, non ci si doveva aspettare il tipico ragazzo casa e chiesa.
La ragazzina invece, era molto più tranquilla, adorava restare a casa ad imparare qualcosa in più, una delle sue passioni era leggere, adorava immergersi per più di due ore, e fino a quando non aveva finito non si alzava dal letto o dalla sedia a dondolo che avevano in giardino, a volte quando si perdeva fino a tarda serata e il sole stava già tramontando o era tramontato, suo fratello per dispetto, silenzioso si avvicinava e le strappava il libro dalle mani cosicché la distraesse un pó da quelle pagine noiose e senzasenso, come le definiva lui.
Ma i due ragazzi avevano un paio di passioni in comune, lo skate, dal momento in cui abitavano in California ed erano giovani, era scontato che non piacesse anche a loro, e la musica, già, i ritmi veloci, le note una dopo l'altra ad un tempo "esagerato", come lo definivano i loro genitori, incuriosiva, ascoltavano musica quasi ogni sera e si divertivano a raccontarsi ciò che avevano fatto durante la giornata, e quando a volte Samantha si trovava giù di morale, il ragazzo prendeva la chitarra e suonava il loro pezzo preferito, Starman di David Bowie, e lei si ritirava su il morale, non tanto per il pensiero della canzone, ma per la voce calma ed intonata che aveva suo fratello.

Quella mattina Daniel aveva deciso di prendere la macchina invece del suo skate, la sua motivazione al perché della sorella era che:"era stanco", sì beh quello immagino tutti, ma l'altro motivo era che la notte precedente per via degli schiamazzi dei vicini non era riuscito ad addormentarsi, Sam a quelle parole non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, perché sapeva il vero motivo, il ragazzo era rimasto fino a notte fonda con i suoi amici ad ubriacarsi, ed era tornato che quasi non si reggeva in piedi, e gli schiamazzi non erano di certo dei vicini, ma quelli dei suoi amici, a quel punto Daniel non riuscì a trattenersi alla risata contagiosa della ragazza e la seguì con la sua,

After Midnight // Tom Delonge Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora