20.09.92
Le giornate passavano molto velocemente per Sam, probabilmente perché si divertiva e non faceva mai caso al tempo, che le sembrava volare, soprattutto quando stava con suo fratello e i suoi amici.
Quel giorno, si svegliò, fece la sua solita routine ed uscì di casa.
Aveva deciso di prendere l'autobus, non che la scuola fosse lontana, ma non aveva proprio voglia di camminare, la sera precedente dopo aver eseguito una sessione di skate molto lunga ed essere rincasata tardi, sentiva il suo intero corpo stanco e a pezzi, quindi, camminare per, circa, tre chilometri non era il suo intento quella mattina.
Mentre stava sulla pensilina ad aspettare e a leggere il libro di storia, su cui avrebbe avuto un interrogazione alla prima ora, come se il destino le avesse fatto un brutto scherzo, ma lei non né era ancora consapevole, ecco che davanti a lei irrompeva nella sua concentrazione il clacson di un auto, come quando un sogno viene interrotto dal suono della sveglia. Alzò lo sguardo, e dal finestrino potè notare il viso buffo di Tom, che la salutava con una mano, e quello di Mark, che si limitava a sorriderle.-hey, da quanto tempo! Passaggio?
Senza pensarci due volte, salì in auto, errore grave che non si dovrebbe mai commettere, soprattutto se ci sono due tipi come Tom e Mark alla guida e al posto passegeri.
-pronta per storia?
Se ne uscì Mark dopo una discussione accesa con Tom su chi fosse meglio tra Fugazi e NOFX, discussione pertanto inutile dal momento in cui erano generi leggermente diversi, ma non aveva voluto fare un intromissione per metterli a tacere, anche se la scena sarebbe stata alquanto esilarante.
-no.
Disse leggermente preoccupata
-prima volta?
-no.Rispose
-sai dire qualcos'altro oltre a 'no'?
Chiese Mark questa volta girandosi completamente verso di lei
-sono sempre riuscita a scamparla con le interrogazioni, perché ascoltavo in classe, ma questa volta non essendoci il professore che conosco non so come potrebbe andare
-ah.Rispose il ragazzo dal lato passeggeri e poi riprese immediatamente a parlare con il guidatore
-Tom accosta un attimo
-perché?Chiese il ragazzo stupito
-eddai accosta un attimo amico
Il ragazzo senza fare nessun'altra domanda ma comunque dubbioso fece come gli venne richiesto e si fermò.
-ora mi spieghi cos-
-scendi
-ma che diavolo?!Fece ancora come gli venne ordinato e poi la situazione si capovolse, alla guida c'era Mark e al posto passeggeri si trovava Tom.
-ci voleva così tanto a chiedermi se potevi guidare?
-se te lo avessi chiesto avresti iniziato a frignare, e non negarloTom diventò paonazzo di vergogna, e in risposta iniziò a balbettare, probabilmente perché c'era Sam dietro, altrimenti gli avrebbe già tirato un pugno sul braccio
-i-io n-non inizio a frignare
Disse per poi mettere il broncio
-ah no? Cos'è successo piccolo leoncino della mamma hai messo il broncio? Vuoi la caramella?
Iniziò a prenderlo in giro Mark.
-no l'ho già presa da tua mamma
Rispose Tom con aria vendicativa
-stronzo. Hai vinto.
Disse ridendo Mark, non avendo altro con cui rispondere.
Una volta arrivati di fronte alla scuola Sam ebbe un attimo di esitazione, sperava di essere investita in quel momento, ma pensò subito alle conseguenze.
Si fece coraggio ed entrò, la campanella fortunatamente non era ancora suonata e si fermò a parlare con alcune ragazze conosciute in questi giorni.
Quando, per la seconda volta, un suono fastidioso e ripetitivo le irruppe nei pensieri.
'Merda' pensò fra se e se, questa volta sarebbe stata grossa.
Si fece, di nuovo, coraggio e iniziò a camminare verso il suo campo di battaglia, quando d'un tratto, come per placcare un avversario durante la partita di football, fu coricata sulle spalle e si ritrovò a sobbalzare a testa in giù, riconobbe immediatamente, dai pantaloni larghi e dalle scarpe, che si trattava di Tom.-la-sciami!
Non avendo ricevuto nessuna risposta lo ripeté
-T-om...lasci-ami
E anche la seconda volta fu un buco nell'acqua.
Una volta che riconobbe il suono delle porte che si chiudono, capì che si trovavano al di fuori della scuola, ma anche dal fatto che Tom aveva rallentato e non stava più correndo così come Mark, allora provò con un'altra, anche se vera, scusa
-Thomas Matthew DeLonge, se non mi lasci potresti finire male
-amico se ti chiama per nome e cognome si mette male seriamente, ne so qualcosa a riguardo
Il ragazzo dalle spalle larghe seguì gli ordini e, con molta cautela, fece cadere Sam come un sacco di patate
-mr gentilezza lo chiamavano
-allora?
Chiese Mark
-dammi un momento per rimettere la colazione e poi vi prendo a pugni sui denti
-beh, dicevano lo stesso di te, miss
Disse Tom ridacchiando, che cambiò all'istante sguardo quando fu linciato da quello di Sam
-mi spiegate che diavolo vi passa per la testa?!
-me lo chiedo anch'io saiDisse Tom, per poi essere linciato una seconda volta
-okay scusa.
Allora a questo punto corse in aiuto Mark che con tutta la sincerità del mondo confessò,
-non volevamo vederti prendere un brutto voto tutto qua, le prenderemo già da tuo fratello quindi almeno tu, per favore, potresti essere gentile
-ci mancherebbe, certo che no!
-allora se rifiuti la nostra proposta puoi benissimo tornare in classe a seguire una stupida e noiosissima lezione di storia americana oppure andare a Los Angeles con due fighi come noiDisse con tutta non chalance Tom,
-Los Angeles?!? Ma vi siete bevuti il cervello?!
-Tom magari sì, ma io no.
-ma che diavolo di proposta è?! Voi state bluffando! Cioè, sapete in che casini mi caccerete?? No. Voi non conoscete bene i miei genitori. Voi siete matti. Fuori di testa letteralmente. Io ora torno in classe e farò finta di non aver mai sentito questa proposta idiota. Arrivederci e buona giornata!
Fece per andarsene quando d'un tratto Tom la prese per il braccio, e la fece girare
-dai, per favore. Vogliamo conoscerti un pó di più, niente di che, una.
Una giornata insieme, dacci una giornata per mostrarti che non siamo gli stronzi che ci etichettano. Una fino a questa sera alle sette.Sam a quella proposta ci rimase di sasso, non credeva Tom capace di dire più parole sensate in una frase rispetto a quelle che spara in un'intera giornata, fu tentata in quel momento a tornare in classe e a far finta di non aver mai conosciuto quei due tizi strambi, sarà stato per il viso "tenero" di Tom o per la suspence che si leggeva in volto a Mark, ma lei accettò.
Esatto. Accettò. Cosa che non aveva mai fatto. Non aveva mai saltato volontariamente un giorno di scuola, si è sempre presentata di petto, e con la testa alta, ma quel giorno, probabilmente, le decisioni le erano state dettate dalla pancia.
Fu così che i tre salirono sul veicolo e si diressero verso Los Angeles.-
-
-Heeeeeyy, come va? Come state passando la fase (non so più che numero)?
Comunque, a proposito del capitolo è un pó buttato così, non è molto ma spero apprezziate.
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After Midnight // Tom Delonge
FanfictionSamantha Nicholson, un'adolescente di diciassette anni, ritorna a San Diego dopo un periodo fuori città, e la sua vita viene completamente stravolta da due ragazzi, esattamente come lei, che la faranno sentire rinata, e soprattutto uno la farà senti...