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I ragazzi scesero dall'auto.
Mentre Mark vagava alla ricerca di un parcheggio non a pagamento, Tom e Sam rimasero di fronte alla vettura.
Il sole, nonostante fossero le dieci passate, picchiava, e rendeva il tutto molto più bello il leggero vento fresco che spingeva quel giorno e faceva scostare i capelli castani della ragazza.
Si affiancarono alla macchina, Tom mise le mani in tasca e guardò di fronte a sé, mentre Sam chiuse gli occhi e alzò leggermente il viso verso il sole, stranamente si sentiva bene. Non aveva alcun tipo di preoccupazione in quell'istante, se lo stava godendo, si sentiva come il vento, libera.
Ma sapeva che sarebbe durato solo poche ore, perché poi avrebbe affrontato il problema a casa.
In quel momento Tom si era fissato a lungo a guardarle svolazzare i capelli e non si era minimamente accorto che Sam lo stava scrutando, cercando di capire cosa ci fosse di così strano nel guardarla.

-cosa c'è?

Il ragazzo si risvegliò dalla sua trance, e come appena caduto da un pero esclamò

-oh, niente! È proprio bello oggi, nemmeno una nuvola
-già, sei mai stato a Los Angeles?
-più volte di quanto tu creda, passavo le mie giornate qua a surfare durante l'estate e quando...

Si soffermò qualche istante, e Sam lo notò, anche se voleva fare finta di nulla

-e quando?
-quando saltavo scuola

Tom alla fine della frase scostò lo sguardo, e si mise a guardare la strada, si sentiva come se avesse detto un qualcosa di taboo che non avrebbe dovuto dire, per sviare a questa situazione decise di fare la stessa domanda a Samantha

-tu?
-ci ho vissuto
-sì?
-per un periodo di tempo, in seguito a vari episodi, vivevo a pochi chilometri da qua
-per quanto?
-cinque anni
-mh...e com'è stato?
-una bella esperienza, sono riuscita a capire molte cose
-tipo?

Sam quasi stette a rispondere, quando tornò Mark, che lanciò le chiavi al ragazzo che stava di fianco alla ragazza e disse

-ho trovato! A circa cinquecento metri, è vicino al bar dov-

Mark notando che qualcosa non andava disse

-ho interrotto qualcosa per caso?
Tom come se fosse quasi scoperto, si grattò la nuca e rispose
-no no! Ti stavamo aspettando

Sam guardava i suoi atteggiamenti, non riuscendo a capire come mai si atteggiasse in modo così strano, due ore fa non lo era, è questo il punto.

-dai, muoviamoci! Altrimenti non avremo tempo per fare nulla.

Disse Sam per accelerare un pó quel momento e aiutare Tom che stava sotto i riflettori di Mark.
Tom la guardò, con il labiale e i gesti disse

-ne parliamo più tardi

Sam annuì, cosa voleva Tom? La domanda che la tormentò per tutta la mattinata.
I ragazzi salirono in macchina e si diressero verso la loro destinazione.

-mi potete dire cosa faremo? È tre ore che sto aspettando ma nessuno dei due vuole proferire parola!

Sputò Sam d'un fiato.
I due ragazzi, davanti, si guardarono con uno sguardo complice, guardarono Sam e alla fine Mark si girò per risponderle

-siamo qua per divertirci, rilassati, non è niente di che

"Cosa intedevano per divertirci?" Pensava tra sé e sé Sam.

Ad un certo punto l'auto si fermò e Mark fece scendere i due ragazzi per andare a parcheggiare.
In quel momento la ragazza continuava a pensare alla loro interpretazione di "divertire", Tom se ne accorse e cercando di instaurare un tipo di relazione con la ragazza se ne uscì con

-non ti preoccupare, faremo un pó di surf, skate e dopodiché torniamo a casa
-cosa?!
-hai capito bene
-ma...non ho il costume!
-per questo ci ha pensato la nostra carissima amica Anne, la sorella di Mark
-quindi...aspetta un momento. Voi. Avete programmato tutto questo? Cioè, vi siete organizzati nei minimi dettagli?
-non esattamente ma sì.
-brutti stro-

Tom come d'istinto le mise l'indice sulle labbra, per non sentire l'insulto.

-lo abbiamo fatto per te, Mark mi aveva detto che avreste avuto l'interrogazione di storia, e tuo fratello ha collaborato confermandoci che tu non ti eri preparata, quindi, per favore, divertiti e non ci pensare
-quindi mio fratello ne era completamente a conoscenza di tutto questo bluff?
-sì.
-Dan...mi sentirà quando tornerò a casa

Sam non riuscì a rimanere seria di fronte allo sguardo di Tom, che cercava di confortarla almeno un minimo, e così scoppiò a ridere.

-va bene. Mi divertirò.
-bravissima!! Batti pugno.

Disse il ragazzo mostrandole un pugno e di seguito simulò un esplosione, facendo ridere ancora di più Sam per la sua "immaturità".
Tom, intanto, la guardava divertito, sorridendole,

-ti voglio così tutto il giorno

Sam a quelle parole si imbarazzò un attimo, nessuno le aveva mai detto qualcosa del genere, inconsapevole di ciò che pensava Thomas di lei, la riteneva di una solarità e tenerezza incredibile, atteggiamenti mai visti in una ragazza.
Solitamente tutte quelle che aveva incontrato erano tossiche per una relazione sia amichevole sia intima.
Al contrario lei lo faceva star bene.

Quel momento durò poco per i due ragazzi, che tornò un'altra volta Mark, questa volta con le tavole da surf sotto al braccio, a quanto pare si sentiva un pó escluso, e non aveva tutti i torti, aveva "sgobbato", facendo avanti e indietro mentre i due, che si dovrebbero ritenere suoi "amici", stavano chiacchierando sotto al sole.

-allora! Adesso non voglio più fare il vostro facchino, quindi le tavole ve le prendete voi, sto sudando peggio dei porcellini, ora vado a farmi un bagno ci vediamo

E così fece, Mark si tolse la maglietta sudata la lanciò in faccia a Tom e si mise a correre prima che quest'ultimo se la togliesse dal viso per picchiarlo.
Intanto Sam, stava ridendo a crepapelle per la reazione schizzinosa che aveva avuto Tom.
Mentre il ragazzone continuava a borbottare, Sam mise sotto al braccio le tavole e si appostò davanti al ragazzo

-forza andiamo!

Gli prese la mano e lo tirò fino a quando il ragazzo non l'assecondò e i due non si misero a correre per la spiaggia per raggiungere Mark.

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Hallooo, ecco un altro capitolo dei "nostri" amici, spero apprezziate✌

After Midnight // Tom Delonge Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora