Inside Me

II

Al termine della giornata nello studio medico era distrutta.

«Casa dolce casa»

Riposarsi tra le mura era un sollievo enorme.

Accese la tv per aggiornarsi sulle news dei telegiornali.

Canale 1: Un politico in tenuta verde voleva cacciare a pedate dei clandestini dall'Italia senza pensare che potessero apportare vantaggi al paese.

Canale 5: Reality Show con vip senza cervello.

Canale 7: Oche giulive e palestrati alla ricerca di un intervento chirurgico gratis.

«Okay, il mondo è insalvabile» disse con rassegnazione a sé stessa.

Spense la televisione a favore dell'inchiostro sprecato sul libro erotico intitolato cinquanta sfumature di grigio.

Le letture leggere le servivano a rilassarsi.

Drin 

Drin

Il suono predefinito di una notifica l'avvertiva del sms.

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+39 69 666 - Ore: 19,30

Stasera da me o da te?

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Melissa lesse il messaggio da quello strano numero e lo ignorò convinta che fosse un errore.

Poco dopo si addormentò tra le pagine stropicciate del libro

Quando al mattino le palpebre mostrarono le sue verdi pupille, il primo sentore fu l'esplosivo C-4 sulle tempie pronto a scoppiare, bombardava con colpi di cannone.

- Cos'era accaduto? -

Melissa si era sbronzata ed era a piedi nudi sul parquet con indosso una t-shirt appiccicosa. Il lembo della maglietta le contornava i fianchi esibendo le natiche addobbate con un filo interdentale a mo' di slip. Mel stava mutando in una odiosa barbie traboccante di glitter, fu il primo passo verso un sentiero oscuro da cui tornare indietro avrebbe richiesto un viaggio lungo e travagliato.

- Com'era possibile tutto ciò? -

L'ultimo ricordo erano l'imprese sessuali di Christian Gray.

Che fosse uscito dalle parole per imprigionarla nella stanza rossa?

Cercò degli indizi a destra e a manca, intravide solo sporcizia e residui di alcool nel bidone della pattumiera.

Tra bicchieri di plastica e cicche di sigarette spente nel marmo  c'era un foglio:

- La prossima volta a casa mia. – la calligrafia le era sconosciuta e il messaggio non era firmato.

- Chi sarà mai? – le domande aumentavano e l'enigma si infittiva.

Intontita come se avesse preso il muro a testate continuò a investigare per la casa.

« Cosa cazzo è successo» urlava al silenzio della camera da letto

Non ricordava nulla.

Sul ramo dirimpetto alla finestra un fringuello appollaiato cinguettava timbri intonati fendendo i pensieri nascituri come coltello nel burro.

«Sshh.. silenzio»

Manco fosse Biancaneve, sbraitò al volatile che ubbidì ammutolendosi.

Oltre il capitolo nove del romanzo i ricordi erano tabula rasa.

«Cavolo» disse spaesata.

Acari e pulviscoli l'accerchiavano mentre raccoglieva l'idee su quella serata distante.

Mel era dispersa nei suoi flashback ridotti come uno specchio in frantume.

La lavastoviglie con piatti e bicchieri sudici era sparsa sul pavimento, lo sgabuzzino aveva traslocato nel salone, le scarpe tacco dodici erano state date per scomparse.

Cicche di sigari cubani erano rastrellate nella cera di una candela sciolta.

Un vero schifo anche per il peggior barbone della città.

Il tempo è una risorsa limitata che la gente spreca inesorabilmente, Mel non volle commettere quell'errore quindi bonificò casa assumendo una governante fidata. Era una donna tozza rimasta vedova in seguito all'improvvisa morte del marito a causa di un omicidio irrisolto, Consuelo era espatriata dal Messico alla ricerca di una sorte benevola.

Dopo poche ore l'appartamento era lucido e splendente proprio come decantano le pubblicità dei detersivi televisivi.

Melissa pagò la donna ispanica e riflettè su cosa fosse accaduto, entrò nel box doccia e chiuse i pannelli di vetro per un rilassante idromassaggi, il soffione di metallo sprizzava acqua su di lei. Le lastre trasparenti si appannarono immediatamente per l'aumento della temperatura e il vapore acqueo espanse i pori della sua pelle liscia.

NOTA 

Segnalatemi eventuali errori all'interno del capitolo