Ognuno è il demone di se stesso e rende il mondo il suo inferno
Oscar Wilde
L'arida bocca di fuoco del camino sputava polveri residue nell'enorme appartamento e spifferi polari si defilavano dalla sua gola come una fisarmonica stonata.
Sui mobili fotografie datate ritraevano sorrisi artefatti, maschere di pianti notturni che nel buio dilatano le pupille assuefatte d'apprensione.
La solitudine emise suoni muti nel salone dominato da una maniacale organizzazione dei dettagli.
Il silenzio sul fondo di una bottiglia di vino si sbronzava in compagnia dell'infelicità che impregnava la casa.
Il gradevole profumo di orchidee violacee era debole per invadere il piano superiore in cui il corridoio, una stretta passerella intrisa di vergogna, si slacciava su due camere.
Melissa è la proprietaria di casa, una giovane donna di ventisei anni, rabbuiata dalla previsione di un futuro tutt'altro che roseo. Chinò la testa all'Italia governata dal nepotismo e da ingiuste raccomandazioni.
Lauree, diplomi e attestati adornavano le pareti in cornici accoltellate da chiodi che la fendevano nella psiche. Guardarle la demoralizzava. Cessò d'impartire ripetizioni di greco per ottusi liceali e smise di partecipare ai concorsi pubblici banditi dal ministero dell'istruzione.
Accettare un'occupazione qualunque pesava come un macigno, ma in qualche modo doveva pagare le bollette. Nonostante la sciatta coinquilina le consegnasse regolarmente l'affitto, quell'entrata di un centinaio di euro era insufficiente per saldare tutte le spese.
Interpretava l'annegamento delle sue aspirazioni e la prigionia dei sogni fanciulleschi come svilimento di Sé.
La bile le ribolliva nelle viscere all'idea di sminuirsi con un lavoro da segretaria scovato su internet per mera casualità, fatalità che confermava l'insano qualunquismo sociale intento a radicalizzarsi nell'animo.
Quella mattina, Mel dimenticò le persiane socchiuse , raggi di sole penetrarono dalle gelosie diffondendo nella camera da letto una calda e gradevole energia. Assonnata e colpita da flussi luminosi, dischiuse le palpebre. L'amabile calore della trapunta l'avvolse e un filamento di lana fuoriuscito le pizzicò la guancia, arrossendole la pelle. Il cuscino bagnato da lacrime amare era macchiato da blush e mascara sbavati nel sonno, tinte spante che la dipingevano come un clown malinconico. Arcuata sul materasso, esibì le fauci in uno sbadiglio e stiracchiò le braccia disegnando un cerchio sopra il capo. Il lenzuolo di seta la trattenne in un bozzolo aracneo, ovattandola dalla veglia.
Crepe sbieche nell'intonaco la sbeffeggiavano: starnutire per la muffa stantia o ritrovarsi con pezzi di malta tra i capelli arruffati era facile quanto procurarsi un'allergia a causa delle infiltrazioni d'umidità che apparivano sul muro come le tavole di Rorschach.
L'abitazione reclamava una parziale ristrutturazione, spazi perlopiù da rinnovare, nulla a cui porre particolare attenzione.
La moka elettrica con il timer impostato la sera precedente gorgogliava la fragranza acre del caffè che risaliva dal pianterreno.
Tic, Toc.
Tic, Toc.
Le lancette continuarono a ticchettare, l'orologio scandiva le sette e quarantacinque.
Issata sulle gambe molli e addormentate, spalancò svogliatamente la finestra e un'onda di luce la investì.
La camicetta da notte era una maglietta sbiadita dei Beatles che la slanciava, la rock band gli copriva il fisico sinuoso e formoso.
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Inside Me
Mystery / ThrillerMelissa vive in un ampio appartamento a Milano. Mel trascorre le giornate tra lavoro, casa e pagine d'inchiostro. La tranquillità viene interrotta dal suo peggior incubo. Gli spettri del passato invadono il presente facendola precipitare in un bara...