𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 6

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'IO VADO IN SPIAGGIA' urlai cercando di farmi sentire da tutti.
'Agnese aspetta, vuole venire anche Alejandro, potreste andare insieme? Almeno così siamo più tranquille' mi chiese mia madre.
Sbuffai, e andai a scaraventarmi sul divano con poca grazia.
Dopo una diecina di minuti sentii dei passi sulle scale, mi alzai dal divano e dissi;
'Alla buon ora' gli dissi facendogli un sorriso strafottente, lui non mi rispose nemmeno, ma che ha?
Presi la borsa da spiaggia, gli occhiali da sole, e aprii la porta.
'Noi andiamo, ciaoo'
'State attenti' urló Adela dalla cucina.
Scesi i piccoli scalini e iniziai a incamminarmi per la spiaggia, c'era un sole spaccava le pietro e volevo abbronzarmi, anche se il significato di abbronzarmi e diventare rossa come un pomodoro e farsi venire le lentiggini.
'Potresti anche aspettare' affermò Alejandro da dietro.
'Muoviti' dissi soltanto.
Dopo 5 minuti di continue lagne di Alejandro arrivammo in spiaggia.
Misi un telo sopra la sabbia, mi tolsi la maglietta, i pantaloncini e mi misi la crema solare, anche se ero un po' in difficoltà.
'Rospo mi aiuti?' chiesi ad Alejandro facendogli il segno di spalmarmi la crema sulla schiena.
'Solo perché sono di buon umore' rispose prendendo la crema, si abbassò e mi mise delicatamente la crema, era fredda, e trasalii sul posto.
Appena Alejandro mise le mani sulla mia schiena mille brividi si impossessarono del mio corpo.
Appena aveva finito girai la testa verso di lui, gli feci un sorriso tirato e mi stesi sul telo.
'Non vieni in acqua?' chiese lui mentre si levava la maglietta.
'E fredda, e voglio abbronzarmi' risposi io mezza addormentata.
'E va bene, fai come vuoi' lo sentii allontanarsi e aprii gli occhi.
Non so cosa è successo due giorni fa in camera mia, ma ha scosso parecchio tutte e due.
Non so spiegare la sensazione che ho provato dentro, ma era come se un masso di pietro si fossero incastrate nel torace.
Dopo qualche istante sentii l'acqua fredda a contatto con la mia pelle.
'Alejandro, ma sei impazzito?' ero arrabbiata nera, lui rideva, si girò verso un bambino e gli rese il secchiello.
'Grazie per avermelo prestato' gli disse lui.
Cercai di levare l'acqua in eccesso dai miei capelli con le mani ma con scarsi risultati.
Alejandro approfitto della situazione e mi prese a mo di sposa, iniziò a correre verso l'oceano con le mie grida di disapprovazione.
BUM.
Mi aveva appena buttata nell'acqua.
Lo guardai furiosa, presi alla sua testa e cercai di affogarlo, con scarsi risultati essendo che lui era il doppio di me.
'Dai che c'è la fai nanaaa' mi prese per il culo lui.
'Non sono bassa, sono diversamente alta' risposi mentre cercavo di affogarlo, ad un tratto il piede scivoló e mi aggrappai a lui.

Il mio vicino//Alejandro RosarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora