'Mi spieghi come è potuto succedere?' chiesi a Kairi facendo avanti e indietro per il corridoio.
'Non lo so, però smettila di fare avanti e indietro, mi fai venire il mal di mare' disse lui scaraventato sopra la sedia.
Solo ora mi accorsi di quanto ero nervosa, mi misi a sedere e aspettai nuove notizie.
L'ansia in quel momento prevaleva su tutto.
'Buongiorno, allora, abbiamo fatto dei test e a quanto pare il vostro amico sta bene, dovrà stare a riposto per una settimana, ma ci sono delle complicazioni, non sappiamo per certo se quando si risveglierà avrà dei vuoti di memoria' l'uomo dal camicie bianco latte e la barba bianca si sistemò gli occhi in attesa di una nostra risposta.
La mia faccia è quella di Kairi in quel momento non era paragonabile a niente e a nessuno.
Sentii come se qualcuno mi avesse dato un pugno proprio al centro delle costole.
'Grazie dottore' risposi io ancora un po' scossa.
'E sveglio?' chiese Kairi agitato.
'Si, se volete potete entrare' ci diede il consenso lui.
Aprii la porta e vidi Alejandro disteso sopra quel lettino di quel vecchio ospedale, con lo sguardo puntato al soffitto come se aspettasse una grazie divina, appena sentii la porta aprirsi si girò, e ci sorrise.
'Ciao' fece lui cercando di sedersi, a quella scena sorrisi, era così tenero, anche se non l'avrei mai ammesso ad alta voce.
'Alejandro, come ti senti?' chiese Kairi sedendosi una sedia, seguito da me.
'Strano' rispose lui.
'Puoi spiegarci cosa è successo?' chiese ancora Kairi, in tutto ciò non avevo spiccato parola, avevo vergogna di parlargli.
'Non lo so, è successo tutto così in fretta, ero arrabbiato, penso di esser scivolato e ho sbattuto la testa allo spigolo del comodino' rispose Alejandro guardandomi.
'Però ho una domanda' continuó
'Lei chi è?' chiese indicandomi
SCUSATE DAVVERO PER IL CAPITOLO CORTISSIMO, MA TRA IERI E OGGI SONO STATA DAVVERO IMPEGNATA CON LA SCUOLA, PROVO A PUBBLICARE UN'ALTRO CAPITOLO DOMANI.
FATEMI SAPERE SE VI STA PIACENDO LA STORIA❤️
