Mi sentii scuotere leggermente il fianco e aprii gli occhi, misi a fuoco la scena e mi stiracchiai.
'Agnese ho sentito un rumore' mi disse Alejandro spaventato.
'Smettila, voglio dormire' mi girai dall'altra parte ma caddi per terra, sbuffai e mi scaraventai sul divano.
'Agnese non sto scherzando, ho sentito il vetro della cucina rompersi' continuó Alejandro.
'Omiodio ma sei serio? E tu saresti un maschio?' gli dissi io iniziando ad incamminarmi in cucina, era tutto buio e non vedevo un grand che, ad un certo punto non sentii più i passi di Alejandro dietro di me e mi girai, lui non c'era più.
'Alejandro' iniziai a chiamarlo, ma niente.
Accesi la luca e mi girai.
'BUUU'
Spaventata è colta di sprovvista caddi a terra.
Alejandro rideva, e cazzo se rideva.
'Ma sei deficiente? Mi hai fatto paura' mi incazzai io.
'Era un piccolo scherzo daii' si difese lui
'Scherzo? Ho perso 20 anni di vita' ribattei io.
'Andiamo a mangiare qualcosa?' chiese lui
'Ma che ora sono?' risposi
'Sono le tre del mattino'
'I nostri genitori?' chiesi io
'Dormono fuori stasera, erano troppo stanchi e quindi sono andati in un albergo' rispose
'Ah va bene, vado a cambiarmi e andiamo' accetti.
Mentre salivo le scale mi sentivo il suo sguardo addosso, mi girai e dissi
'Che hai da guardare?'
'Bel culo' rispose facendomi un sorrisino pervertito.
'Idiota' continuai a salire le scale e andai in camera mia.
Presi un paio di jeans strappati neri e una felpa bianca, mi cambiai e misi le scarpe.
'Andiamo?' chiesi ad Alejandro mentre lui stava scaraventato sul divano intento a guardare tik tok, si alzó dal divano, prese le chiavi e andó verso la porta aprendola.
'Prima le signore' disse lasciandomi passare,
uscii di casa e brividi di freddo si impossessarono su di me.
'Andiamo a vedere se c'è qualche negozio aperto' disse iniziando a incamminarsi.
Nel mentre stavo osservando il paesaggio, non era del tutto buio, i lampioni ci illuminarono la strada, devo ammettere però che mi stavo innamorando di questo posto.
Dopo vari minuti notammo che c'era un negozio aperto, entrammo e io andai nel reparto dei dolci.
'Ma se facciamo i biscotti?' chiese Alejandro mentre sbucò da un reparto
'A quest'ora? Non possiamo comprarli direttamente?' chiesi assonnata
'Che gusto c'è? E più bello farlo' ribatte lui, alzai gli occhi al cielo e acconsentii, presi gli ingredienti e andammo a pagare.Arrivati a casa posai la roba comprate in cucina e andai a cambiarmi. Misi gli stessi pantaloncini e la stessa felpa di prima e andai da Alejandro per dirgli che doveva sbrigarsi.
Scesi giù e iniziai.
'Spagnolo, passami la farina e le gocce di cioccolato' chiesi a lui.
Mi passò gli ingredienti e mentre stavo preparando il tutto mi sentivo osservata.
'Che hai da guardare?' chiesi senza alzare lo sguardo dall'impasto.
'E che sei bella' rispose
Non lo guardai, anzi, continuai a preparare il tutto, sorrisi però al complimento.
'Perché mi odi?' chiese lui avvicinandosi, posai lo sguardo su di lui e arrossì, mi metteva in imbarazzo e in difficoltà avvolte il suo sguardo, era magnetico, abbassi lo sguardo imbarazzata.
'Io non ti odio, semplicemente sei fastidioso, e non mi lasci mai dormire' risposi
'Guardami' disse mettendomi due dita sotto il mento per farmi alzare lo sguardo.
Lo guardai, in un nano secondo le sue labbra erano su di me.FATEMI SAPERE SE VI STA PIACENDO LA STORIA❤️