"Paolo?"Sono dieci minuti che Mario aspetta un segno di vita da parte di Paolo il quale sembra essersi immobilizzato.
"Shhh"
È tutto quello che riceve in cambio ancora e ancora.
"Tra cinque minuti devo andare, la pianti con questo shhh?"
"Ok, ci sono"
"Beh?"
"Conosco il terapista che fa proprio al caso tuo Mario amore, un secondo che cerco il numero..."
"Aaah, lo sapevo che era inutile parlare con te! Siete pappa e ciccia voi due"
"Ehi, ehi, non mettere in mezzo Claudio che, tra l'altro, non mi ha detto niente di tutto questo"
"E allora che c'è? Vuoi vendermi anche tu la storia della legge? Dove lo avete lasciato il coraggio?"
"Della legge non mi importa niente Picasso, qui il problema sei tu, e anche lui"
"Pensi che non ci amiamo abbastanza per crescere un figlio?"
Paolo scoppia in un risata.
"Ma per favore, non dire eresie. Siete come un mix tra Jack e Rose dipingimi blablaba e Tarzan e Jane sposiamoci nella giungla, fate vomitare".
Mario alza gli occhi al cielo.
"Quindi?"
"Quindi non siete pronti, tutto qui"
Mario fa segno con la mano di proseguire. Paolo si toglie l'animale dalle spalle e assume un'aria più seria.
"Mario, Claudio è la prima persona al mondo di cui ti importa qualcosa, di cui ti prendi cura, oltre a te stesso, e da poco sottolineerei. Da quanto non parli con tuo padre? E con Rosy? O hai ancora paura di prendere quel telefono in mano? E Claudio, beh, da dove vuoi che inizio? È completamente terrorizzato da più di dieci anni ormai, su questo ti do ragione. Cade a pezzi ogni volta con bambini che fanno parte del suo lavoro, vuoi dargliene uno tutto suo?
È come dare un detonatore a un kamikaze. Fortuna che la sua razionalità lo fa rimanere lucido!"Mario sorride in modo strano. Con un particolare luccichio sul volto.
"Hai ragione, sai. Ad alcune cose non avevo pensato, a molte altre ovviamente sì. Ci sono molti motivi per i quali ancora non siamo pronti, per cui sarebbe un'assoluta follia. Già lo vedo: storia stroncata, non erano pronti ad un passo così grande. Che bel cliché, Paolo, mi sorprendi però. Questo tipo di discorso me lo aspetto da Rosy, da mio padre, perfino da Claudio, o almeno dal Claudio che tutti conoscono. Ma te, amico mio, sei sempre stato un sognatore come me".
Paolo sorride dentro di sé.
"Con i sogni non si può fare tutto, Mario. Ha ragione Claudio, questa volta, devi chiudere nel cassetto gli ideali e aspettare una maggiore sicurezza. Ci vuole stabilità per crescere un figlio, che credi".
"Pensate che non lo sappia? Non sono così fuori dal mondo. So benissimo quello che ci vuole, come so benissimo quello che io, ad esempio, non ho ricevuto. Non so se vi siete accorti come ho intrapreso la storia con Claudio, non averlo mai fatto prima non è per forza sinonimo di mancanza, dico bene?"
"Crescere un figlio non è come avere una storia d'amore, Mario. Amare un'altra persona, per quanto spaventoso e complicato, non comporta esserne responsabili, non comporta educare, mantenere, dare a proprio scapito, e proteggere a costo della propria stessa vita".
"Io Claudio lo amo così".
Paolo viene destabilizzato per un attimo.
"Per quanto possa essere grande il tuo amore per Claudio, non è paragonabile alla forma di amore che si ha per un figlio, sono proprio due forme diverse".
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Come balinesi nei giorni di festa
FanfictionSequel di Come zingari nel deserto. COPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI