Mario era stato lontano da Claudio per tutto il tempo, osservandolo, certo. Notando con fastidio che sembrava godersi l'evento come se niente fosse, ridendo qua e là bello felice. Che gli importi così poco da non filarselo di pezza per settimane, e addirittura dimenticarsi di lui al suo stesso evento? Siamo già a quel punto?
Mario se lo sta seriamente chiedendo e così anche Paolo.
"Perché non vai da lui, Claudio? Non vedi che non se la sta godendo? Sei egoista"
Claudio sente una fitta nel petto, sa che la cosa gli è sfuggita di mano, non voleva farlo stare così. Ma quel che è fatto è fatto, inutile andare ora.
"Ora non mi ascolterebbe mai, mi respingerebbe, devo aspettare che lo premino e poi posso entrare in gioco".
Il tempo di dirlo che le luci iniziano ad abbassarsi, segnale che ognuno debba prendere il proprio posto. Paolo e Claudio vanno quindi verso la prima fila, ovviamente Claudio ha il posto accanto a Mario che già si trova lì. Si siede, per la prima volta sono vicini. Mario non gli rivolge neanche lo sguardo e Claudio lo accetta, sapeva che si sarebbe buttato in qualcosa di grande, di enorme da tenere tutto per sé. Ma lui sa, ed è disposto anche a vederlo incazzato nero.
Gli si avvicina all'orecchio, gli sussurra
"Sono fiero di te, nessuno se lo merita di più" e lo bacia lievemente sul collo.Mario rimane in silenzio con lo sguardo sul palco, al tocco di Claudio si scansa allontanando il collo con un movimento lento ma deciso. Claudio chiude gli occhi un istante sospirando, e si ricompone al suo posto. L'assegnazione dei premi procede con più o meno entusiasmo del pubblico, il muro di Berlino tra i due, e Paolo che continua a dare gomitate a Claudio. "Piantala Paolo che alla fine mi incazzo io, vuoi vedere?"
L'annuncio intanto
E ora voglio un grosso applauso per l'ospite più atteso di questa premiazione. A soli 33 anni la sua arte ha girato il mondo senza mai scordarsi di Roma, acclamato dal New York Times per la sua mostra avanguardista "RAW" e ospitato nelle più importanti gallerie di Tokyo con i suoi quadri, tra cui il capolavoro "Terrestrial x", accogliamo sul palco il vincitore della quattordicesima edizione di Art Ambassador, lo splendido MarioE subito prima che Mario si possa alzare, Claudio con emozione crescente ad ogni parola pronunciata, la commozione evidente sul viso e la voglia che ha di suo marito, gli afferra la mano stringendola forte. Quando Mario fa per ritrarla, lui stringe ancora più forte obbligandolo a guardarlo negli occhi. Giusto il tempo di girare il volto che Claudio gli afferra la mandibola e toglie ogni distanza
"Non mi puoi togliere l'orgoglio che provo, e nemmeno la felicità del momento. Il mio compito è starti vicino, mi perdonerai se non sono perfetto, ci metto tutto me stesso. Ricordati che faccio tutto per te, e ora ti voglio vedere pazzo di gioia su quel palco, io sono qui in prima fila a guardarti".
Lo bacia, e Mario si lascia baciare, confuso dal momento, da quelle parole, dalle labbra calde di Claudio e dal sapore della sua lingua viva che percepisce. Gli è mancato.
lo splendido Mario
Sa che è il suo momento ma prima di concedersi agli altri sente il bisogno di rimanere un secondo in più nel loro mondo. Il suo corpo inizia a sollevarsi dalla sedia ma il suo viso e le sue mani rimangono vicine al viso di Claudio, è lui che adesso gli vuole dire una cosa prima di lasciarlo lì
"Non pensare sia finita qui"
glielo dice staccandosi da quel bacio e tirandogli i capelli della nuca, per poi alzarsi definitivamente e voltargli le spalle.
Ma Claudio lo conosce, meglio un Mario incazzato e vendicativo che un Mario indifferente. Questa è una legge che non smetterà mai di valere. E quindi sorride e si morde l'indice stendendo le gambe in avanti mentre si gode quello spettacolo che gli cammina davanti sotto gli occhi di tutti.
Mario accetta il premio emozionato sotto gli esulti della platea e inizia i suoi ringraziamenti. I suoi idoli, i suoi maestri, chi l'ha spronato, chi l'ha criticato, chi gli ha spianato la strada, chi gli ha chiuso porte, quei matti dei suoi amici, insomma tutti. E Claudio può giurare su sua madre che il potere che vede nel nero dei suoi occhi in quel momento, è irrefrenabile. E mentre ascolta l'elenco di persone che hanno segnato il suo percorso, può vedere quanto si stia divertendo a farlo soffrire tenendolo sulle spine, togliendoli la certezza di sentire anche il suo nome.
E Mario continua, rosolandolo a fuoco lento, fino all'osso, vedendo il suo sguardo da eccitato, a insicuro, a sfuggente. Gli ricorda quel pezzo di legno che andò nel suo studio in piena notte chiedendogli di disegnarlo, sfidandolo, per poi finire intimorito e in balia delle sue mosse. Quanto è bello.
"E infine, non posso non ringraziare... il mio amico Paolo, qui in prima fila."
Paolo si porta una mano al petto in modo drammatico e l'altra sulla bocca. Claudio si fa più piccolo.
"Fategli un applauso, forza"
E Paolo si alza in piedi come se avesse appena vinto l'Oscar, inchinandosi al suo pubblico, ricevendo mazzi di fiori immaginari, tutti gli occhi puntati su di lui, le risatine del pubblico, mentre Mario non guarda altro che Claudio e Claudio non guarda altro che Mario. Per un tempo che sembra infinito, nella distrazione generale, entrambi feriti ma indistricabili, con quegli occhi lucidi di troppa emozione, del male che fa amare.
Mario richiama l'attenzione con un semplice tocco sul microfono, la sua voce è molto più bassa, piena, sobbarcata di sentimenti privati. I suoi occhi inchiodati sempre nello stesso punto.
"Non posso non ringraziare Paolo"
si schiarisce la gola
"È lui che mi ha presentato Claudio"
Claudio che come sempre si era affidato totalmente a Mario, adesso si stava mordendo la punta dell'indice cercando di contenere l'emozione, regalando le sue lacrime a Mario.
"Proprio ad una mia mostra, una come un'altra, mi presentò il suo famoso migliore amico, quello diverso, quello che non aveva mai voluto portare. E dio se ho capito subito il perché"
Il pubblico ride rapito dall'intimità.
"Ma forse è proprio vero, come ho provato ad esprimere nelle mie ultime opere, che l'unico modo per mettersi davvero a nudo ed essere la propria arte, è togliendo i sigilli alle proprie paure, vivendole, cavalcandole, trasformandole. E io avevo paura di amare, e ora amo con tutto me stesso.
Questo premio lo dedico a te, Claudio.
Grazie,
Grazie a tutti".
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Come balinesi nei giorni di festa
FanfictionSequel di Come zingari nel deserto. COPYRIGHT TUTTI I DIRITTI RISERVATI