Capitolo 8

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Scusate se questo capitolo fa veramente pena ma ero molto impegnata perciò predonatemi
Mi sveglio grazie a quella cazzo di suoneria del mio iphone
Mi alzo a fatica per la stanchezza e prendo il telefono, c'è un messaggio di Connor inviato appena 22 minuti fa
Connor:
Passo a prenderti alle 7:45 arriviamo alla stazione di polizia in macchina ti accompagno con la mia.
Ginevra:
Ok grazie a dopo
In tutto questo non ho realizzato che siano le
7:30, sono in ritardo. Di nuovo.
Merda
mi precipito giu per le scale, e inciampo nei miei stessi piedi,
<<Caffè ho bisogno di Caffè>> sembro una pazza in astinenza da droga in questo momento,
Prendo una tazza e bevo piu veloce che posso,
risalgo le scale in preda al panico e mi fiondo nell'armadio,
<<ok, calmi, Giornata ufficiale lavorativa,
Oggi starai tutto il giorno in centrale, non dovrebbe essere difficile scegliere cosa mettere>>
Metto una maglietta nera a maniche lunghe con la giacca del dipartimento, mi guardo allo specchio sistemandomi la coda che mi sono fatta per essere più comoda
<<perfetto>>
Applico un po di lucidalabbra rosa, abbastanza mascara da far risaltare i miei occhi nocciola-verdi, non ho mai esagerato con il trucco, non amo avere tutta quella roba in faccia,
In quel momento il telefono squilla, esco dal bagno con la mia solita goffezza,
<<dove cazzo l'ho messo>>, cerco di seguire il suono e finalmente lo trovo in salone e con uno scatto prima che la chiamata possa finire rispondo. Come pensavo,
Connor,  non ho ancora memorizzato il suo numero
<<pronto??>>
<<Salve sono alla avalon road, circa 1-2 miglia da casa sua, ci vediamo tra 5 minuti>>
tengo il telefono con la sapalla appoggiato alla testa mentre allaccio le mie nike bianche rigorosamente'prese in prestito' a mia cugina,
<<Va bene Connor ci vediam>>
Mi ha attaccato in faccia.
<<Porca puttana ormai  ci hanno preso l'abitudine o cosa?>>, a quanto pare alla gente piace attaccarmi in faccia.
Prendo la mia borsa e mi butto sul divano a peso morto, in quel momento il campanello suona e, mi alzo di scatto
e inciampando negli scatoloni ancora da svuotare, la apro,
<<Buongiorno>>
Solleva un angolo della bocca sorridendo,
<<Buongiorno Connor>>, chiudo la porta dietro di me, e mi rigiro per andare verso la macchina e salgo.
Mi guarda la spalla come se fosse interessato su qualche miglioramento
<<la spalla?Come va?>>
Mentre accende l'auto lo guardo,
<<molto bene direi>> faccio un piccolo sorriso imbarazzato, per il silenzio che si é appena creato,
Guarda la strada con le mani fisse sul volante, sembra più serio del solito, a prima vista farebbe paura e sembrerebbe quasi cattivo, a volte invece é più sereno quasi "felice",
<<sei sempre cosí serio?>> dico con un sorrisetto, per un attimo non risponde,
il suo led diventa giallo,
<< non particolarmente, ero solo pensieroso>>,
finalmente sorride

a volte sembra un ragazzo vero, come se fosse vivo, mi giro per guardarlo, ha un profilo perfetto,
solo ora mi accorgo che ha delle lentiggini chiare, che lo fanno sembrare un ragazzino,
<<tutto bene?>>
Cazzo di nuovo,
<<um scusa io..>>
Cazzo, ok trova una bugia,
troppo tardi, Connor sposta di nuovo il suo sguardo sulla strada e fa un sorrisetto malizioso
<<che c'è da ridere?>> faccio un espressione abbastanza confusa da far ridere Connor
<<niente..>> ha ancora quel sorrisetto tremendamente bello,
mi volto dalla parte del finestrino, Detroit è una fusione, un'armonia di idee e concetti, graffiti, modernità, strade sempre affollate, i grattacieli sembrano voler superare il cielo stesso, mentre le macchine scorrono sulla strada, colori chiari delle vetrati si fondono a quelli scuri dell'autunno, modernità e contemporaneità, insieme, come se stessimo avanzando pian piano, come se questo fosse ancora l'inizio dello sviluppo della tecnologia.

Più tardi
entro nel dipartimento seguita da Connor,
<<bene senti avviati senza di me,devo creare la mia tessera del dipartimento, con le mie informazioni, ci metto poco>> dico a Connor entrando, finalmente avrò la mia tessera di riconoscimento,
Connor mi fa un cenno con la testa e si avvia, lo guardo mentre cammina, passo spedito e dritto.

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