Capitolo 4

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Mi sveglio, e giro la testa verso il comodino per guardare che ore sono: le 8.00. Scendo dal letto e mi stropiccio gli occhi per tornare alla realtà. Vado i bagno mi lavo, vesto e trucco; prendo uno zaino per mettere le cose necessarie per oggi: ci vedremo alla BigHit con il manager e poi con i ragazzi. Io sono super emozionata, ho sempre fatto un sogno del genere ed ora è diventato realtà, i BTS sono i miei idoli, sono stati la mia ispirazione e io li devo ringraziare per come sono.
Esco dalla mia camera e vado verso l'ascensore per vedermi con le altre. Quando arrivo non vedo nessuno, non sono in ritardo perché ci dovevamo vedere alle 8.30 qui e sono le 8.25, sarò io in anticipo di cinque minuti ma pensavo che ci fosse già qualcuno, e invece no.
Aspetto fino alle 8.40 e non arriva ancora nessuno.Ci dovremo vedere alle 9.00 alla BigHit e mancano 20 minuti ed io non so come andarci. Chiedo alla segreteria se qualcuno è uscito nell'ultima mezz'ora, ma no non è uscito nessuno. Chiamo Loren ma non risponde, provo a chiamare Clara e Isa ma non rispondono neanche loro.
Inizio a preoccuparmi. All'improvviso sento una mano sulla mia spalla, mi giro e vedo un ragazzo giovane, poco più grande di me, con un sorriso in faccia.

<Sei tu Elizabeth, giusto?> chiede lui sempre sorridendo amichevolmente
<Si, sono io> rispondo non capendo ancora chi possa essere <e tu chi sei?> chiedo cercando di essere il più gentile possibile.

<Sono l'autista dell'hotel. Loren è partita alle 7.00 per la BigHit e anche le tue amiche. Mi hanno chiesto di accompagnarti appena ti saresti svegliata> dice lui con molta calma.

<Che?! Perché mi hanno lasciato qui? E poi perché se ne sono andate alle 7.00 se l'appuntamento era alle 9.00?>

<Stamattina l'hanno spostato di un'ora perché i ragazzi oggi pomeriggio sono indaffarati, Loren appena ha ricevuto il messaggio è venuta a svegliarvi a tutte e tre, ma tu non ti volevi proprio alzarti> mi spiega

<Ah, davvero? Non ricordo niente> li rispondo non capendo niente. Io ieri sera ero stanchissima e credo di essere stata l'unica ad essere andata a letto un'ora dopo del nostro arrivo.
<Beh, non preoccuparti ti aggiorneranno delle cose che si sono dette con il manager, ti accompagno subito> mi dice facendo segno di seguirlo e io così faccio.

Entriamo in macchina e dopo 15 minuti arriviamo davanti ad un enorme palazzo con su scritto "Big Hit Entertainment", scendo e l'autista mi accompagna al suo interno; è davvero enorme solo l'entrata, è meravigliosa, rimango con la bocca aperta per quanto è bello questo palazzo.

<Ecco in quella stanza laggiù ci dovrebbero essere dei componenti dello staff dei ragazzi, puoi chiedere a loro dove sono> mi informa indicandomi una porta lungo un corridoio.

Vado dove lui mi ha detto, apro la porta e vedo un ragazzo seduto davanti ad uno specchio e una ragazza davanti a lui, che lo sta truccando.
Busso per far notare la mia presenza e la ragazza subito si gira, mi fa segno di entrare ed io lo faccio, chiudo la porta dietro di me.

La ragazza mi si avvicina <Tu devi essere Elizabeth?> mi chiede lei molto amichevole
<Si, sono io. Vorrei chiederti se sai dov'è Loren, la mia manager?> chiedo

<Oh scusami, ma no. Non so dove sia> mi risponde con un tono dispiaciuto, e annuisco
<Io so dov'è> parla all'improvviso il ragazzo che è seduto a pochi metri da noi, mi sono completamente dimenticata che c'era anche lui. Si alza e si gira verso di me.

Omo!! È...è...è Jimin!!! È ora che faccio??

<L'ho incontrata prima, era nella sala prove credo che sia rimasta lì> continua lui, mentre io sto morendo dentro. Mi accorgo che l'ho sto fissando come una vera e propria fan, cosa che non dovrei fare o almeno non così.

<Oh...ehm ok...io...> cerco di comporre qualcosa ma continuo a balbettare.

<Ti ci accompagno io, non credo che tu sappia dov'è?> afferma, credo che abbia capito che la sua presenza in questo momento mi sta mettendo ansia.

<Ehm...no...n-non so d-dov'è> continuo balbettando come una stupida.

<Bene allora seguimi> conclude.

Io lo seguo, saluto la ragazza e usciamo dalla stanza percorriamo il corridoio verso l'entrata e poi giriamo, sinceramente mi sto perdendo i corridoi sono tutti uguali e non sto facendo molto caso a dove sto andando perché ho gli occhi fissi su Jimin, che cammina davanti a me. Ripenso alla figura che mi sono fatta prima, mi sa proprio che ha capito tutto.
Ci fermiamo davanti ad una porta, lui la apre e appena abbiamo la vista su tutta la stanza notiamo che è vuota.

<Pensavo che non si sarebbero spostati da qui> dice <però forse so dove possano essere>

<Scusami, ma vi siete già incontrati con il gruppo prima o avete solo incontrato Loren?> chiedo, accorgendomi che sono riuscita a calmare l'ansia e l'emozione.

<Ci siamo incontrati con le tue compagne e poi abbiamo parlato da soli con Loren>risponde lui mentre usciamo dalla stanza.

Inizia a camminare ed io lo seguo, non capisco ancora dove siamo. È troppo grande questo posto .

<Dove stiamo andando?> chiedo cercando di capire.
<All'ufficio del mio manager> mi risponde calmo.

Pensandoci credo di aver visto in fondo al corridoio, davanti all'entrata, una porta con su scritto "ufficio" e un nome, ma non so se sia quello l'ufficio.

Continuiamo a camminare e arriviamo davanti alla porta che avevo visto ed entriamo, dentro non c'è nessuno.

<Ma?! Pensavo che fossero qui e invece non ci sono neanche qui. Ho bisogno anche io di parlare al manager ma ora non so dove andare a cercarlo> dice iniziando a preoccuparsi.

<Sembra tutto come questa mattina che non sapevo dove fossero tutti> dico magari aiutandolo a togliere un po' di preoccupazione.

<Questa mattina Loren ci ha detto cosa ti è successo e ti capisco dopo un lungo viaggio vuoi solo dormire, più che altro se sei rimasta un'altra ora sveglia> risponde lui, sembra essere un po' più calmo di prima.

<Già. Ehm...provo a chiamare Loren> dico cercando una soluzione.

La chiamo. Non risponde. Chiamo le mie compagne. Non rispondono.

<Non mi risponde nessuno, prova a chiamare tu> li dico indicando il cellulare che ha in mano.

<Si> mi risponde accendendo il telefono e cliccando.

<Non mi risponde nessuno neanche a me> ha lo stesso tono di prima, preoccupato ma ora di più.

<Ma dove sono tutti?!?!> esclamo

𝙉𝙤𝙩𝙝𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙨 𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙞𝙩 𝙨𝙚𝙚𝙢𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora