-WHISKY-

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-10 gennaio,'44

17:45

Danzica,Polonia

Il treno ormai si è fermato ed io sto scendendo dal vagone Numero 10.
Fuori mi aspettano due tedeschi in uniforme.Li conobbi qualche anno fa,
eravamo compagni di stanza nella scuola per l'arruolamento.
Sono stati incaricati dal loro capo,il generale Kokolniv,
di scortarmi al nuovo alloggio.
Mi sono informato poco sulla nuova casa,
so solo che apparteneva ad una famiglia benestante degli anni '30 e che è stata ristrutturata apposta per il mio arrivo.

Mi trovo in uno dei quartieri più importanti della città,Gdańsk.
Arrivato,mi faccio strada verso l'entrata mentre i due,Friedrich e Ans
si occupano dei bagagli.
Vengo accolto da tre domestiche.
A primo impatto sembrano essere donne educate e sveglie;nei loro sguardi intravedo un po' di paura,ma loro non sanno che sono tutt'altra persona e non c'è da temere nulla.
Dovrò sembrare,però,rigido e impassibile per non destare sospetti.

Dopo un saluto con i due soldati,
mi appresto a visitare la casa.
È piuttosto classica:tipico arredamento anni '30,pavimento in legno lucido,vari camini presenti in tutte le stanze,lampade diffuse su la maggior parte di mobili,quadri di probabili antenati dei vecchi proprietari,varie camere per ospiti,tappeti antichi lungo le scale ed infine dei piccoli tavolini con svariate bottiglie di vetro contenenti whisky,la cosa che mi fa quasi sempre distogliere per qualche ora dalla realtà.
Questa crudele realtà che desidero finisca presto.

Le domestiche si presentano.
X:"Bettyna,mio signore."
X:"Lena,mio signore."
X:"Jana,mio signore."
Occhi rivolti verso il basso,mani dietro la schiena.
Intravedo delle gocce di sudore cadere sulla fronte di ognuna di loro.
Le comprendo,so quello che provano e mi duole vedere che effetto faccio alle persone.

Per questo motivo,confesso di non aver mai  avuto rapporti sentimentali con le donne,solamente avventure di una notte,che non mi hanno per niente soddisfatto.

Cerco di farle sentire a loro agio,senza esagerare.
Le fisso.
"Miło cię poznać" (piacere di conoscervi) dico togliendomi il cappello dell'uniforme.
Loro incredule alzano la testa.
Pensavano di sentirmi parlare solo in tedesco e probabilmente si erano esercitate con la lingua ma grazie a mia madre,che era polacca,sono cresciuto parlando due lingue.

Una di loro mi toglie il cappotto ed un'altra prende il cappello dalle mie mani per poi riporli sulla spalliera di uno dei divani.
Senza dire una parola si lanciano un paio di sguardi,forse ancora sorprese,
e vanno verso la cucina al piano inferiore.

-19:40

Ormai si è fatta sera.
Ho ricevuto alcune chiamate dal generale Kokolniv,dal tenente Schlling e dal mio nuovo segretario dello studio dove da domani inizierò ad operare approvando diverse proposte per quanto riguarda la propaganda,firmando documenti vari e partecipando a riunioni.

Sono esausto e dopo aver bevuto quei soliti cinque bicchieri di whisky,mi sdraio su quello che sarà il mio letto per ancora non so quanto tempo.

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