- 𝘼𝙣𝙙𝙧𝙚𝙟 -

-OCCASIONE-

-14 gennaio,'44

-9:45

Una notte è passata.
Apro gli occhi.
Ho sognato Lui.
Ed ora con le pupille fisse al soffitto ripenso a come era steso su quel piccolo letto.

È domenica perciò ho la giornata libera.Ne approfitto per riandare al Piotrowski,ma questa volta da solo.
Chissà se stasera canterà o lavorerà al bancone con quel cameriere,o ancora se aiuterà il padre a sistemare i tavoli.
Non importa a me basta rivederlo e forse anche andare a parlarci.

22:00

Ho varcato per la seconda volta la soglia dell'entrata del locale.

Non c'è molta gente come ieri sera,ma solo dei signori al bancone che parlano gesticolando.
Forse sono arrivato tardi.
Forse Lui ha già cantato.
Forse stanno per chiudere.

Vado al bancone ed ordino un doppio whisky.
A servire c'è lo stesso uomo.
Mentre bevo il primo sorso sento dei rumori alle mie spalle e mi giro subito.

É Lui.Come presumevo sta pulendo con uno straccio un tavolo in fondo,mentre un'altro uomo riordina delle sedie che sono fuori posto.
Lo fisso.

Si piega per prendere un posacenere infondo al tavolo posando l'addome su di esso.

Lo voglio.Ora.Adesso.Questo minuto.
E chi lo dovesse toccare finirebbe nei guai all'istante.

Dopo entra in una stanza all'angolo scomparendo nell'ombra.

Eccitato,a passi lenti raggiungo la porta socchiusa.
Questo è il mio momento,proverò a parlarci perché so che rimpiangerò di non averlo fatto.

C'è una luce accesa e Lui a dieci passi da me.
Sta prendendo qualcosa da una vecchia scatola di cartone.
Si accorge della mia presenza e mi guarda per qualche secondo,perplesso.
Riposa lo sguardo sulla scatola.

Cerco di non far capire la mia eccitazione
parlando.

"Bella voce."
Dico togliendomi il cappello.

Mi riguarda.
Tiene su di me i suoi occhi mentre esce dalla stanza,non aprendo bocca.

Per un attimo ho pensato di essere in grado di parlarci ma purtroppo data la mia uniforme e che ormai i polacchi sono sottomessi a noi,
a loro,
le persone ci temono.

In questo momento ho il cuore a pezzi e non so veramente come stabilire un rapporto con la persona che credo di amare.