-TOCCARSI-

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17 gennaio, '44

20:34

Finestra dei Piotrowski

Eccolo lì steso che con la mano nelle mutande si sfrega continuamente aprendo la bocca.

Chissà a cosa sta pensando.

Quelle mani quanto le vorrei si di me,su tutto il mio corpo.

18 gennaio,'44

17:54

Sono arrivato al Piotrowski per parlare con il proprietario,nonché padre di Andrej,per firmare alcuni permessi riguardanti il locale.

Il suo ufficio si trova appena dietro il piccolo palco,in una stanza parecchio disordinata.

Entro e appena mi giro dopo aver chiuso la porta vedo il signor Piotrowski seduto dietro la sua piccola scrivania.Ma non è solo,anche Andrej è seduto davanti al padre che ha un'aria piuttosto adirata.
Probabilmente sono entrato nel mezzo di una discussione.

"Buonasera."
Asserisco avvicinandomi all'uomo per stringergli la mano.

"Buonasera signore,scusate per il disordine ma purtroppo il tempo per riordinare non c'è."

Faccio un sorriso accompagnato dal suo.
"Prego sedete."
Dice impacciato.

Affianco a me si trova colui che è presente nei miei pensieri di tutti i giorni,e faccio del tutto per non girare la testa,altrimenti in me si scatenerà un forte desiderio.E si sa cosa potrebbe succedere.

Mentre incomincio a sfogliare dei documenti e l'uomo altri,con la coda dell'occhio riesco a vedere Andrej che mi fissa.

Mi fermo per un istante guardandolo.

In un attimo di distrazione dell'uomo,Lui con la sedia si avvicina ritrovandosi a circa una decina di centimetri da me.

Faccio finta di niente anche se la mia mente,ormai non è più concentrata su quelle carte.

"Le firme dei direttori e fondatori di medesimo locale verrebbero omesse direttamente da..."
Il signor Piotrowski continua imperterrito a leggere mentre guarda sui fogli.

Sento all'improvviso un tocco a me estraneo provenire dal ginocchio.
È Lui.
È Lui  che mi ha toccato.
Mi sta toccando.
I nostri ginocchi si toccano.
Strabuzzo gli occhi all'idea che ciò sia accaduto veramente.

Rilasso lo sguardo per non dare nell'occhio.

Si aggiunge anche una mano.
Un brivido.
Due brividi
...

Quella mano che avevo tanto desiderato è ora sulla mia coscia intenta ad andare a fondo.

"Tali amministratori dell'edificio sottostante..."
Continua.

Mi mordo il labbro inferiore nel mentre incrocio il mio sguardo con il suo.

Anche lui lo fa,ma con molta violenza.

Ha raggiunto quasi il mio membro,manca a stento un centimetro.

Tocco la sua mano accarezzandola,ma il tutto si interrompe quando il padre alza lo sguardo verso di me.

Addio mani,addio tocco.

Riprendo a parlare di documenti con un'erezione.

Lui esce dalla stanza immediatamente.
Io resto ancora incredulo ma anche eccitato,con il cappello sopra quel rialzo.

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