Capitolo 4- B... B... Ba... (POV. Emily)

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Camminavo per i corridoi, sempre più perplessa... Continuavo a chiedermi cosa Dread volesse dirmi... "B... B... Ba..." Cosa sarà stato? Battuta? Basta? Non ne avevo idea... Mentre mi perdevo in un labirinto di idee la temperatura scese sempre di più. Un brivido di freddo mi percorse la schiena con la velocità di una Ferrari in gara. Le luci iniziarono a spegnersi in maniera sequenziale, una dopo l'altra. Sembrava uno di quei classici cliché da film horror, ormai visti e rivisti. Fregandomene di tutto iniziai a camminare, alla ricerca di mio padre, ormai conoscevo i polverosi corridoi a memoria. Sembravano quasi enormi tunnel, arredati da quadri e finestre. Presi una delle vecchie candele e la accesi. "papà mi ucciderà per questo... O magari non proprio lui." Pensai. La mia risata rimbombò per tutto il corridoio, distruggendo il silenzio che regnava in quella zona. Mentre camminavo, notai un quadro davanti al quale non mi fermai mai. Non era di un pittore famoso e tanto meno era famoso il soggetto ritratto. Ciò che mi incuriosì però era una scritta nell' angolo in basso a destra:"Bar" la scritta era coperta dalla polvere, ma non potevo mica mettermi a toccare il quadro per spostarla! Finito di leggere un tuono pervase i celi. Un tuono a ciel' sereno. Mi girai. "Barbara". Questa scritta, fatta con una vernice nera, decorava la mia finestra. Il colore colava ancora, la vernice era fresca. "B-b-barbara! Ora ha senso! Il nome di mia madre, il quadro la ritrae!" Pensai di aver capito, ma ero solo all' inizio. Ora penso di sapere cosa Dread volesse dirmi, ma perché voleva dirmi "Barbara"? Che fosse collegato con mia madre? Effettivamente era da un po' che non la sentivo... D' improvviso qualcuno mi appoggio una mano sulla spalla. Scattai all'indietro, puntandogli la candela contro. La luce tornò e vidi la sorridente faccia di mio padre. Tirai un sospiro di sollievo. Mi sentivo come se mi fossi tolta un' incudine dal cuore. Mi disse che la corrente elettrica era andata, e di conseguenza luce e riscaldamento avevano smesso di funzionare. "Andiamo in camera, dai" queste furono le sue parole, ma quando iniziammo a camminare...

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