La rabbia è alle stelle..il viaggio sembra infinito. Fin quando non riconosco la strada, mi si accende una lampadina che vorrei tanto spegnere. Ma purtroppo poco dopo si avvera. Mi guardo intorno e vedo l'ispettore fermarsi in modo da non farsi notare.
"Riconosci il posto Niccolò?" Sento dire dall'ispettore.
Non riesco a professare parola.
Non riesco a pensare ora.
Non riesco a decifrare nulla.
Sto solo pensando il peggio.
Sto solo pensando che potrei averla persa.
Sto solo pensando che non potrei vivere senza.Cassio non parla è a bocca aperta. È l'unica volta che non mi conforta da quando lo conosco. Lui è sempre positivo. È sempre tranquillo e cerca di tranquillizzare tutti nonostante le situazione critiche.
"Ragazzi ci siete? Vi vedo confusi. È tutto bene." Continua a spronarci l'ispettore.
Quando sento da dietro una voce familiare. Troppo familiare.
"È dove Mia è stata violentata la prima volta." Mi giro con le lacrime agli occhi.
"Carlotta..." scoppio in lacrime e lei dietro a me. Adriano la abbraccia.
"Ragazzi dobbiamo entrare subito. Voi rimanete qui."
"No!" Dico girandomi di scatto. "Io entro. Devo vedere chi cazzo c'è dietro a tutto ciò."
"Moriconi, ti prego.." Adriano cerca di fermarmi.
"Adrià, non esiste. Sta volta non finisce a rissa."
Stavolta finisce al cimitero. Penso dentro me.
Seguiamo l'ispettore ed entriamo. Una palazzina piccola a soli 2 piani. Saliamo il primo piano e leggo i cognomi sul campanello. Fin quando non ricosco al piano superiore il suo cognome.
"GROTTI. È QUI. CAZZO È QUI."
L'ispettore sta per bussare, quando il suo collega lo ferma.
"Ispettò, butta giù sta porta." Quasi a supplicarlo.
In un attimo la porta è a terra. Entriamo io cerco insieme a loro. Fin quando non trovo Giorgia, in camera da letto. Mia è sul letto, ad occhi chiusi. Giorgia alza le mani. Aveva qualcosa in mano che lascia cadere a terra.
L'ispettore mette subito le manette alla ragazza. La quale comincia a blaterare qualcosa, chiudo le orecchie e mi dirigo verso la mia vita. La accarezzo con le lacrime agli occhi.
"M..Mia..." dico tremando con la voce.
"Sono io..." non risponde. La scuoto con più forza. Comincia a tossire la tiro su con il busto e prego che stia bene. Dà di stomaco, di fianco al letto, gli sorreggo la fronte. Sento le sirene in lontananza. Mi sembra di vivere un incubo a ripetizione. Per l'ennesima volta per colpa mia la stavo perdendo.
"Piccola. Sono Niccolò. Mi riconosci?"
"Non..non sto capendo nulla. Voglio solo dormire."
"No. Ora devi rimanere sveglia. Forza. Stanno arrivando i soccorsi. Poi potrai riposare. Ora guardami negli occhi"
"Dove sono..?" Esclama sussurrando con una mano sulla fronte..per poi continuare a dar di stomaco.
"Sh. Al sicuro. Calma." Mi fissa con gli occhi colmi di lacrime. Si gira verso Giorgia..
"Tu..! Tu mi hai incastrato."
"Mio cugino ti voleva per lui. E cosa ti costava. Non volevi. Ci ho provato con le buone. Ma non volevi. E quindi ho pensato che drogarti sarebbe stata l'unica soluzione"
"Tuo cugino...non dirmi che.."
"QUEL BASTARDO. È VIVO ANCORA"
Non riesco a finire che entrano i soccorsi e Giorgia viene portata via. Fermo il ragazzo dei carabinieri.
"GRAZIE. DI TUTTO."
"Ma de che. Auguri per il matrimonio"
"Avete le porte aperte se volete venire, mi fa piacere." Un sorriso compare sul suo volto. Ed alza la mano in segno di amicizia.
[In ospedale]
"Allora caro, la ragazza ha avuto solo dei ripercosse a livello psicologico a causa della droga somministrata. Fortunatamente non troppa. Per qualche tempo non potrà allattare la bimba, circa 1 settimana, ma tornerà tutto nella norma. Stagli vicino."
Entro subito dopo nella stanza di Mia.
Lei si gira incrociando il mio sguardo."Ei, amore." Mi si ferma il cuore. Mi sento uno schifo per averla messa in pericolo.
"Ei, piccola mia." Mi avvicino sedendomi sul letto. Le accarezzo quel visetto delicato e roseo, la osservo. È bellissima. Mi fissa con i suoi occhi nocciola.
"Scusa." Sussurro avvicinandomi alle sue labbra, quasi a sfiorarle.
"Di che?" Aggrotta le ciglia come una bambina. Starei a guardarla per ore.
"Per tutto. Ho lasciato che ti portasse via. Di nuovo. Forse quel giorno dovevo davvero lasciarlo inerme a terra. Forse non merito di stare accanto a te. Ti sto solo facendo del male.."
Mette la sua mano davanti la mia bocca, tappandola. Si tira su con la schiena, avvicinando i suoi occhi ai miei.
"Niccolò non permetterti mai più in questa vita o nella prossima di dire una stronzata del genere. Tu devi stare vicino a me. Da quando sei arrivato sono felice. Da quando sei con me sono a casa. Tu sei la mia casa e non puoi lasciarmi senza un tetto dove ripararmi. Ripararci. Noi 3. Mi hai capito signorino?" Mi viene da ridere per il suo modo ironico di bacchettarmi.
"Ti amo. Dio quanto cazzo ti stramo." Stella ti aspetta. Forza. Che domani sei a casa.
[A casa di Niccolò]
"A mà, apri so io!" Dico al citofono. Salgo di corsa fino al 5° piano. Entro e tonno mi saluta strusciandosi. Ma che cazzo...
"Ma hai drogato pure rgatto? Com'è me fa le feste?"
"Se non gli rompi i coglioni, non li rompe a te. Semplice Nicco." Mia mamma mi abbraccia seguita da papà.
"Come sta Mia? Stella ha smaniato un po'. "
"Meglio, c'entrava lui, come sempre. Prendo Stella, mangio co voi cosi poi vado a casa."
Corro in cameretta, quella che era mia fino a poco fa. Sento piangere e vedo Stella sul mio letto agitarsi.
"Amore de papà. So arrivato." Me la poggio sul petto. Odoro i suoi capelli e le lascio un bacio. Si tranquillizza subito.
"Vita mia. Mo famo na sorpresa a mamma".
Buongiorno bimbi, nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Fatemi sapere con un commento e una stellina. Vi voglio bene.
A presto.
Giulia.🌸

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MIA||ULTIMO 2
RomanceMia e Niccolò sono sempre più vicini al giorno del loro matrimonio, Stella cresce. Adriano e Carlotta sono davvero indaffarati con la gravidanza. Tutto va per il meglio ma...c'è qualcuno che non è molto d'accordo.