Mi inoltravo per i corridoi di quel luogo oscuro assieme a Syd, c'era un sacco di gente che girava nell'edificio oltre a noi.
Una fanciulla dai capelli biondi avvicinò un foglietto di carta al mio caro amico, e se ne andò senza neanche poggiare il suo sguardo su di me. Non piacevo a molti lì dentro ma stavo bene così.
Il mio amico dai capelli verdi, aprì il foglio e iniziò a leggere. ~caro Syd, sei stato invitato alla festa di compleanno di tua cugina Amelie, non voleva dirtelo di persona perché ti odia (ed è stata costretta da sua madre) portaci Jey, con un regalo a testa grazie.~ chiuse la dolce lettera scritta da qualche amichetta della sua orribile cugina, accartocciandola e lanciandola nel cestino più vicino. Fopo iniziammo a ridacchiare facendo dei passi lungo quei ambienti stretti e lunghi dentro la struttura tanto odiata.
~andiamo a fare shopping per domani~ propose il ragazzo accanto a me. ~ certo~ conclusi.
Dopo la tortura scolastica mi recai a casa, l'unico posto che amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Mia madre mi accolse con dell'abbondante quantità di cibo che non ingoiai ovviamente tutto.
Salì in camera e mi iniziai a cambiare per accompagnare Syd al centro commerciale. Adoravo passare il pomeriggio a girare tra tutti quei negozi cari, per cui non avrei speso neanche un centesimo o sarei andato a risparmio su quello più economico.
Mi cambiai indossando le cose più decenti che tenevo segregate nel lato più oscuro del mio armadio di legno.
Mentre pazientavo l'arrivo del ragazzo con cui sarei andato al centro commerciale, iniziai ad apprendere un po' di materie per il giorno successivo.
Dopo poco il campanello iniziò ad emettere il suo suono che indicava l'arrivo di qualche essere vivente e capii subito che fosse lui, Syd.
Spalancai la porta, uscii e sbarrai essa con la chiave che mia madre mi aveva gentilmente passato.
Ci recammo in quel grandissimo posto dove molta gente ci faceva acquisti e visitammo vari posticini contenenti roba decente e a poco costo.
In uno di essi riusci a procurarmi indumenti piacevoli.
Acquistai un capo semplice ma bello. Aveva un pantalone marroncino e una cintura di un colore somigliante ad esso. Una maglietta bianca semplice, con due scritte messe per bellezza.
Arrivati a un punto della serata venne ad entrambi un leggero languirono. Entrammo in un bar e vidi lui... mentre ci provava spudoratamente con una di quelle povere ragazze che lavoravano.
Benjamin Alexander krol.
<<andiamocene>> sussurrai al ragazzo accanto a me. Ad un certo punto il bruno si girò e mi squadrò dalla testa ai piedi con un sorriso poco rassicurante.
Si avvicinò a noi due e iniziò a parlarci. <<come stanno i miei frocetti preferiti>> disse lui <<torna a provare a rimorchiare le persone>> risposi per poi girarmi e andarmi a sedere ad un tavolo.
Mi tirò il braccio e mi avvicinò a lui fino a far unire il mio petto al suo. I nostri occhi si incrociarono e il suo sguardo si fece sempre più minaccioso. << non ti permettere di alzare un'altra volta la voce con me o ti spezzo.>> disse con convinzione il ragazzo.
Senza dire niente mi lasciò e se ne andò con i suoi amichetti che ridevano per tutta la scena.
<<mangiamo>> acquistammo due ciambelle, ci accomodammo ad un tavolo, nell'angolino più lontano del bar e iniziammo a parlare del più e del meno.
Continua....
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~two weeks engaged ~ benjey
Teen FictionUn ragazzo più popolare della scuola, Benjamin krol è costretto a fare finta di avere una relazione con il suo nemico, lo sfigato della scuola, Jorge Garay