Cap 19

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Mi avvicinai a Syd molto arrabbiato e iniziai a sbattere il tavolo. <<cos'è sei arrabbiato perché fra quattro giorni benji non ti starà più vicino?>>

<<conosci Samantha krol?>> domandai ignorando la sua domanda <<Non so, la mamma o la sorella di benji?>> pensavo mentisse quindi lo tirai per il colletto <<sei tu a dare quelle informazioni alla signora krol?>> spalancò gli occhi << non capisco hai la febbre?>> li capi subito che non sapeva niente quindi iniziai a raccontargli tutto.

~~~

<<non dovresti risolverlo insieme a benji?>> mi domandò <<pensa sia io e mi ignora da stamattina. Non risponde ai miei messaggi>> iniziammo a pensare entrambi a un possibile colpevole e ad entrambi venne subito in mente.

<<se fosse suo fratello?>> mi domandò <<ci avevo pensato anche io ma non sa della sfida e sei l'unico a cui ho raccontato delle cose che ho fatto con benji>> abbassai la voce alle ultime parole.

<<lui abita la potrebbe aver origliato e potrebbe aver sentito della sfida. Ti ricordo che quel ragazzo ti voleva tutto per se. E se mi hai detto la verità potrebbe essere lui>>

Avevo soltanto una cosa da fare, chiederlo a lui. Dopo scuola mi recai a casa di benji, volevo si fidasse di me quindi avrei trovato le sue prove.

Come mi aspettavo ad aprirmi la porta fu thomas che subito chiamò urlando benji <<benji c'è jey>> lo ziti poco dopo << posso parlarti?>> domandai <<cerchi sempre una scusa per parlare con me e?> >

Ci recammo in soggiorno e senza farmi notare registrai la nostra conversazione. <<Allora... cosa sai della sfida?>> mi guardò <<come benji non te lo ha detto o pure ne ho parlato anche con te e hai la memoria corta? Lo so so tutto.>> annuì

J: altra domanda
T: cosa stiamo facendo un'intervista?
J: non scherzare tanto ok?
T: d'accordo
J: l'altra sera in camera di benji...
T: si si sentiva tutto.
J: Tu lo hai detto a Samantha vero?
T: chi?
J: vostra madre, quella vera.
T: non so di cosa tu stia parlando jeyjey
J; dimmi la verità.
T: quale?
J: pensi che non sia venuto qui con qualche minaccia?
T: mi spaventi
J: pubblico quelle foto. Sai di cosa parlo.
T: come fai a saperlo?
J: ho le mie fonti.
T: d'accordo sono stato io. Andavo ogni giorno dalla mamma per dirle tutto quello che succedeva a Benjamin. Quando eravamo piccoli lei era sempre attaccata a Benjamin é quello era l'unico modo per stare con lei. Capisci? Benjamin è il figlio perfetto, con le migliori scuole, con i migliori appoggi, Benji è migliore di me.

Lo abbracciai forte <<No non è vero>> le sue lacrime bagnarono tutta la mia manica. In quel momento benji scese dal piano superiore in pantaloni. Non teneva in dosso la sua maglietta e devo dire che non mi dispiacque affatto.

<<Cosa ci fai qui, e perché lo abbraccci?>> chiese il ragazzo vicino alle scale <<perché, non posso?>> domandai << era una domanda stai calmo>> era freddo con me, molto freddo.

Iniziai a piangere a caso <<non mi calcoli da stamattina, mi hai accusato di cose che non ho fatto e hai anche la faccia di chiedere perché abbraccio tuo fratello?>> annuì senza dire niente.

<< forse è meglio se vado>> uscì fuori dalla porta ma sentì un braccio tirarmi <<jorge aspetta...>>

Mi girai <<hai qualcosa da dirmi?>> domandai <<Jorge i- ... no niente puoi andare>> uscii dall'abitazione e chiusi la porta.

Continua...

~two weeks engaged ~ benjeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora