Reazioni

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«Nonna? Cosa succede? Perché stai piangendo? »
Celine corse per tutto il corridoio, tirando la gonna del vestito per facilitare il movimento delle gambe. Doveva raggiungere Oscar e André prima che la governante spifferasse tutto! Era suo compito informarli, doveva essere lei a farlo. Aveva sentito il rumore degli zoccoli dei cavalli sul selciato e aveva abbandonato quello che stava facendo per raggiungerli.
«Il signore... il signore vuole che voi... »
"Oh no... no!"
«Cosa nonna? Cosa vuole il generale da Oscar? »
«Vuole che si sposi! »
Celine arrivò all'entrata con il respiro corto e con la fronte imperlata di sudore, nessuno sembrò fare caso a lei. Alzò il capo di scatto al sentire il suono della spada di André cadere sul pavimento, Oscar era sconvolta. Il viso di André non tradiva alcuna emozione ma sapeva perfettamente cosa gli agitava l'animo.
"Oscar... André..."
Li guardò per alcuni istanti, in attesa di una loro reazione e fu stupita dal gesto di Oscar: stava cercando lo sguardo di André, senza alcun timore. Celine si drizzò con la schiena e si avvicinò lentamente ai tre ma appena fece qualche passo André si allontanò da sua nonna e uscì rapidamente da palazzo, sotto lo sguardo sconvolto di Oscar. Fu tentata di seguirlo ma si girò a guardare in viso Oscar, cercando la sua approvazione che non tardò ad arrivare.
"Maledetti... oggi volete farmi correre, eh?"
Corse nella sua direzione, sperando di trovarlo in fretta. Uscì fuori al giardino ma non v'era traccia di lui e il buio della sera non era d'aiuto. Lo chiamò un paio di volte, spaventata, ma non ricevette alcuna risposta.
«André ti prego dove ti sei cacciato... non fare così... »
Celine continuò a camminare lungo il giardino e si ritrovò, ad un certo punto, nello spazio  riservato ai padroni, chiuso da un lato da un roseto in fiore e da maestosi alberi. Cercò di non fare rumore, non doveva essere lì. Vide Sophie e Bernardette camminare lungo il corridoio aperto sul giardino e si nascose per non farsi notare.
«André? Sei qui? »
«Cosa vuoi Celine? »
André era seduto su una panchina di pietra, nascosta dietro una quercia e lontana da occhi indiscreti, e teneva tra le mani una rosa colta molto probabilmente dal roseto poco distante. Fece un respiro di sollievo e portò una mano alla fronte, André girò appena il capo per guardarla. Celine deglutì a vuoto.
«André io... »
«Chi è? Chi ha chiesto la sua mano? Tu l'hai visto vero? »
Si alzò e fece qualche passo verso di lei. Celine tremò, sul suo viso non leggeva rabbia o agitazione ma solo una grande tristezza e delusione.
«S-Sì io... l'ho visto »
Indietreggiò e lui si avvicinò a lei, aveva le spalle curve.
«Chi era? Fersen? Ho ragione? Mi sta bene, è perfetto per lei, la renderà felice »
«No... era un conte... il Maggiore Girodelle... »
André si fermò e la guardò per alcuni istanti negli occhi, stupito. Celine alzò un sopracciglio e si avvicinò a lui. André abbassò il capo.
«Avrebbe fatto meno male se mi avessi detto che si trattava di Fersen... »
«Non so neanche chi sia quest'uomo... »
«Mi stupisce che Oscar non te ne abbia mai parlato, lei... lo ama, è follemente innamorata di lui »
La voce di André non era mai stata così bassa e triste e Celine sentì una stretta al cuore.
"Oh André... se solo tu sapessi quanto ti stai sbagliando! Lei ama te! Non quel... Fersen? Ma che razza di nome è?"
«No, non l'ha mai fatto... forse non è più innamorata di lui »
Celine gli accarezzò il viso dolcemente, allontanò dal viso alcune ciocche di capelli e André poggiò la mano sulla sua e la portò alle labbra.
«Grazie per le tue parole... lo apprezzo molto »
«Vorrei solo poter fare di più per te e per Oscar »
Celine si morse il labbro, non avrebbe dovuto nominare Oscar! Ma André sembrò non accorgersene per sua fortuna.
André le sorrise dolcemente, poi allontanò la mano di lei dal viso e l'abbracciò forte, stringendola a sé. Celine sussultò, sorpresa dalla velocità con cui si era ritrovata tra le sue braccia e si lasciò andare al suo abbraccio.
"Sta soffrendo molto anche se non vuole mostrarlo... come vorrei dirti che Oscar ti ama! Soffriresti di meno! Oh André... vorrei alleviare le tue sofferenze, vorrei distrarti da tutti questi pensieri! Ti amo anch'io... ti amo anch'io..."
«André io... »
«Non dire nulla... possiamo restare così ancora un po'? »
«Ma certo... certo »
"Non farmi questo André... vorrei tanto poter stare così per sempre ma non possiamo... non posso..."

«Girodelle ha chiesto la mia mano a mio padre... non posso crederci »
«Chi è questo Girodelle? »
Chiese Celine cercando lo sguardo di Oscar, la donna era seduta accanto al fuoco e guardava rapita le fiamme vive.
«Era un mio sottoposto a Versailles... fino a poco tempo fa gli davo ordini... non posso sposarlo e non voglio farlo... »
«E se te l'avesse chiesto Fersen? Avresti detto di sì?»
Celine maledì la sua indiscrezione e si diede mentalmente della stupida. Come diavolo le era venuto in mente di nominare quell'uomo? Ora di sicuro le avrebbe chiesto spiegazioni! Si voltò lentamente verso di lei e la scoprì osservarla stupita.
«E' stato André a dirtelo, vero? »
Celine abbassò lo sguardo e posò la teiera che aveva tra le mani sul vassoio. Sentì il fruscio della coperta che Oscar aveva sulle gambe e capì che si era alzata e  che forse era vicino a lei adesso.
«Cos'altro ti ha detto? Ti prego Celine devi dirmelo »
«Oscar »
«Non è stato lui, deve saperlo! »
Era evidentemente agitata, forse quell'uomo non era scomparso del tutto dalla sua vita. Sentì la rabbia crescere dentro di sé, amava due uomini? Perché stava facendo soffrire in questo modo André?
«Lo sa già, non ti preoccupare »
«Fersen... lui... sono mesi che non lo vedo... »
«Provi qualcosa per lui? »
Oscar guardò Celine negli occhi per alcuni istanti, era sconvolta.
«No, in passato sì ma da quando André ha detto di amarmi io... ho capito che quella era solo un'infatuazione temporanea e che sono stata una stupida a non accorgermi di André... »
Oscar portò una mano al viso cercando di asciugarsi le lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi, Celine sentì una stretta allo stomaco.
«E ora che... che ho capito di amarlo... forse non mi vuole più e... e sto morendo... io non ce la faccio  Celine... non ce la faccio più... vorrei – fece una pausa, non riusciva a parlare – vorrei solo sapere che tutto andrà bene e che... il dottore si è sbagliato su di me e che non ho nessuna malattia mortale e... vorrei che lui fosse qui al mio fianco e invece l'ho solo allontanato... »
«Oscar calmati... va tutto bene, respira e rilassati »
«No Celine, non va tutto bene! Non è giusto... »
Celine l'abbracciò forte, Oscar non riusciva a smettere di piangere. Ancora non si capacitava di vederla in quello stato. Era molto brava a fingere sicurezza quando usciva da quella camera e si stupiva che André non si fosse ancora accorto di nulla.
«Io... voglio riposare ora... potresti... »
«Ma certo, non preoccuparti Oscar. Riposa bene »
Oscar annuì piano e si asciugò un'ultima lacrima, allontanandosi da lei. Celine la guardò mentre si stendeva nel letto e si copriva con le lenzuola calde poi, lentamente, se ne andò.

"Il conte Girodelle passava molto tempo a Palazzo, il generale gli aveva concesso l'onore di venire ogni volta che voleva. Lui e Oscar avevano passato un paio di ore insieme e André lo guardava sempre con disprezzo. Un giorno gli aveva lanciato della cioccolata calda addosso! Oscar aveva provato e provato a convincere suo padre a lasciare stare il matrimonio ma il generale, più cocciuto di lei, aveva sciolto il fidanzamento con il conte ma aveva organizzato una festa in suo onore a Palazzo per trovarle marito! Oscar voleva vendicarsi e... bene... il suo piano funzionò!"

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