Meudon

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I giorni si erano susseguiti monotoni, la vita di palazzo non era per nulla stimolante. Nell'ultima settimana il tempo era peggiorato drasticamente, pioveva quasi tutti i giorni e le temperature erano gelide. Temeva ogni giorno di più per Oscar e per la sua salute già fin troppo compromessa.
Ora più che mai mantenere il loro segreto le risultava un'impresa titanica: come poteva nascondere quella tosse così violenta e quella febbre che la stordiva ogni sera? Quel pomeriggio Celine l'aveva scoperta piangere davanti al fuoco, con le labbra un po' macchiate di sangue e il fazzoletto scarlatto.
Avrebbe voluto correre ad abbracciarla e a darle conforto ma non voleva assolutamente metterla in imbarazzo. Aveva imparato a rispettare i suoi silenzi e la sua tristezza e Oscar era grata per questa sua discrezione.
«Le fil de France 1 non sta molto bene, domani mattina andrò a trovare la Regina a Meudon »
Le aveva detto mentre l'aiutava a mettere la camicia da notte e Celine aveva annuito, senza aggiungere altro. In tutta la Francia si sapeva che il futuro re aveva una salute precaria e le sue condizioni erano peggiorate sempre di più.
«La regina è ancora scossa per la perdita di Marie Sophie2, immagino... »
«E' pur sempre una madre, non aveva neppure un anno... »
Lo sguardo di Oscar si intristì al ricordo della piccola e preferì rimanere in silenzio, Celine non osò chiedere oltre e continuò a pettinarle i capelli, cercando di modellare le sue onde morbide.

«Siete il benvenuto, Oscar. Joseph non vedeva l'ora di incontrarvi »
Oscar fece un piccolo inchino e guardò la regina in viso. La bellezza di un tempo, fresca e genuina, sembrava completamente sparita sul suo viso, oramai pallido e segnato dagli eventi. L'affare della collana prima, la morte della figlia, la malattia del primo maschio... per non parlare poi delle costanti malelingue che giravano su di lei sia fuori Versailles che dentro.
Era stanca, la sua regina.
«Ora il medico lo sta visitando »
Aveva aggiunto neutra, contenendo l'agitazione e la paura. Si voltò appena verso le porte chiuse delle stanze del figlio.
«Maestà io »
«Oh, vi prego... non dite nulla. La vostra sola presenza vale più di mille parole »
Oscar accennò un sorriso e prese la mano della donna tra le sue, sfiorando con le labbra il dorso.
«Maestà, il medico ha terminato la visita »
Annunciò una domestica e Marie Antoniette si girò di scatto verso le porte della stanza del piccolo. Si allontanò da Oscar di qualche passo ma si fermò prima di oltrepassare la soglia, si voltò verso la donna.
«Oscar... vi prego venite con me »
Deglutì a vuoto e annuì rapida.
«Come volete maestà »
Oscar la seguì un po' titubante, non aveva assolutamente voglia di vedere un medico, né tanto meno vedere quel povero bambino soffrire nel suo letto. La regina si sedette accanto al figlio e accarezzò piano il viso e gli baciò il capo amorevolmente, Oscar sorrise.
All'improvviso impallidì di colpo e la sua pelle sembrò vitrea, i brividi iniziarono a scuoterle il corpo e un leggero colpo di tosse la colpì, destando l'attenzione del medico. Nascose rapidamente il fazzoletto bianco che aveva portato alle labbra nella tasca della giacca e controllò nello specchio, dall'altro lato della stanza, che non vi fossero tracce di sangue sul suo viso.
Tremò, gli sguardi di tutti i presenti nella stanza erano rivolti a lei e si sentì a disagio.
«Maestà, mi dispiace dovervi confermare i miei sospetti. E' carie vertebrale o, se vogliamo essere più precisi, tubercolosi ossea »
«Ma... c'è una cura? Deve esserci una cura! Ha solo sei anni! »
Urlò la donna senza trattenere le lacrime. Joseph si aggrappò al vestito della madre e l'abbracciò debolmente, cercando il suo affetto. La donna lo strinse a sé, baciandogli il capo e piangendo sconvolta.
«Mi dispiace... la tubercolosi, in ogni sua espressione, non ha cura »
Il medico guardò con la coda dell'occhio Oscar ma lei ignorò il suo sguardo. Oscar guardò il viso di Joseph e sentì l'angoscia invaderle l'animo.
"Ha sei anni... non può... mio Dio..."
Oscar abbassò il capo, sconvolta.

«Ha solo sei anni... povero piccolo »
Disse madame Jarjayes facendo un rapido segno della croce. Oscar socchiuse gli occhi, guardò il piatto intatto che aveva davanti a lei e sentì lo stomaco contorcersi dal disgusto. Allontanò lo sguardo nauseata e abbassò il capo, guardò le sue mani.
«Non mangi cara? »
Chiese la madre guardando di sfuggita il marito, sicura che avesse notato il suo "errore" e lo vide alzare gli occhi al cielo.
«Ho lo stomaco chiuso da oggi, con il vostro permesso mi vorrei ritirare nelle mie stanze »
Il generale annuì e Oscar si alzò lentamente, uscendo poi dalla stanza con un nodo alla gola. I genitori la seguirono con lo sguardo, silenziosi, e continuarono la loro cena indisturbati.

«Non hai toccato nulla a cena »
«Non riesco a smettere di pensarci... quel povero bambino... »
Celine si morse il labbro, pentita di averla sgridata e si sedette al suo fianco, sul divanetto. Oscar voltò appena il capo verso di lei e accennò un sorriso.
«Ha sei anni... io ho vissuto già la mia vita ma lui no... io posso morire ma lui no... cosa darei per risparmiargli tutto questo dolore »
Disse in un soffio, con gli occhi velati di lacrime.
«La morte e la malattia non guardano in faccia nessuno, anche se credevo che per voi fosse più semplice curarvi »
Celine fece una smorfia e poggiò le mani sul ventre, sospirando. Oscar si voltò verso di lei e la guardò impassibile.
«I soldi non comprano la salute »
«Ora lo so e... mi dispiace averlo pensato ma volevo essere onesta con voi »
«Lo apprezzo molto, davvero »
Oscar sorrise timidamente e si sistemò la vestaglia sul petto, tremando. Il suo viso si era colorato di un velo di rosa, finalmente sembrava riprendere un po' di colore, pensò Celine guardandola.
«Non hai fame? Posso portarti qualcosa? »
«No, sto bene. Puoi... abbracciarmi? »
La ragazza annuì piano e lei poggiò il capo sulla sua spalla, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Celine. Le accarezzò piano i capelli e poggiò la guancia sul suo capo, cercando di darle conforto.
Non si sarebbe aspettata di vederla così fragile, la sua visita al piccolo Joseph l'aveva scossa molto. La sentì piangere in silenzio e la strinse ancora di più.

"Era straziante sentirla piangere e non poter fare nulla per evitarlo. Come si può consolare una persona che, ogni giorno di più, si avvicina alla morte?"


1= Tutti i figli del re (in questo caso, Louis XVI) erano denominati "figli di Francia". Marie Thérèse era conosciuta come Madame royale, titolo che avrebbe mantenuto fino al matrimonio, mentre Louis Joseph era denominato Monsieur le dauphin, ovverossia il legittimo erede al trono. Le definizioni di principe e principessa non erano utilizzati come titoli veri e propri, ad eccezione che per Monsieur le prince per il maggiore dei principi del sangue, prima della monarchia di luglio (1830-1848) [fonte: Wikipedia]

2= Marie Sophie Hélène Béatrice de France (9 luglio 1786 – 19 giugno 1787) era la quarta e ultima figlia di Louis XVI e Marie Antoniette. Dall'autopsia fatta dai medici risultò che i polmoni di Sophie erano in pessimo stato, probabilmente per via della tubercolosi; la morte era sopraggiunta a causa delle convulsioni, prolungatesi per cinque o sei giorni, provocate dallo spuntare di tre dentini. [fonte: Wikipedia]

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