"Il giorno della festa fu molto stressante. I preparativi erano ancora in corso e la sala non era ancora stata allestita a dovere. André mi aveva aiutato con le faccende che richiedevano più sforzo fisico e avevo trovato, non so come, del tempo da dedicare a Oscar. Il vestito era arrivato la sera prima, nascosto agli occhi di tutti nei bauli che la sarta aveva portato con sé, suscitando ancora più curiosità. La governante era nervosa per quella serata e lo ero anche io, Oscar invece sembrava anche troppo sicura di sé"«Sei sicura di quello che vuoi fare? »
«Sì, in fondo è un semplice ballo e non credo che verrà molta gente per me. Credo che la maggior parte delle persone che arriveranno stasera saranno qui solo per vedermi vestita come una signora »
Oscar girò appena il capo verso Celine, guardandola negli occhi. Era appena uscita dalla vasca, stava tamponando i capelli umidi con un asciugamano morbido mentre guardava la sua immagine riflessa nullo specchio.
«Anche se... io non mi sono mai sentita come una donna agli occhi del mondo. Sono sempre stata l'austero soldato che proteggeva la regina e che non provava sentimenti... »
Celine aprì il primo baule e guardò la stoffa pura e bianca dell'indumento e la sfiorò con la punta delle dita.
«Non hai mai amato nessuno? »
Chiese Celine sfiorando l'orlo della manica, la stoffa era morbida al tatto. Oscar si girò completamente verso di lei e la osservò cacciare dal baule le componenti del suo vestito.
«Sono fatta di carne... ma non lo chiamerei amore. Era solo un'infatuazione, nulla di più. Grazie a questo, però, ho scoperto, anzi ho confermato, quello che André provava per me »
«Come l'hai scoperto? »
Celine posò delicatamente il l'abito sul letto, sistemando con cura ogni singolo dettaglio. Oscar si sistemò il telo che aveva fermo sul petto, percossa da un brivido.
«Lui era... geloso, almeno credo. Mi ha baciata e mi ha confessato il suo amore... mi sono sentita così piccola tra le sue braccia »
"Lo so... l'ho provata anch'io questa sensazione Oscar tra le sue braccia... anche se solo per un istante"
Pensò Celine trattenendo un sospiro, alzò lo sguardo verso Oscar a la vide passarsi ancora una volta l'asciugamano tra i capelli e poi alzarsi per poi sedersi dando le spalle al fuoco, per farli asciugare più in fretta.
«Lui sarà a casa stasera... vero? »
«Sì, sua nonna l'ha costretto a restare... dovresti parlargli »
«E dirgli cosa? »
Oscar schiuse le labbra e portò le ginocchia al petto, Celine alzò le spalle.
«Non lo so... quello che provi per lui? »
Oscar accennò un debole sorriso e abbassò il capo pensierosa. Celine abbassò le spalle e la raggiunse, sedendosi al suo fianco.
«Oscar... cosa vi siete detti ieri, dopo che mi hai chiesto di portarti il tè in biblioteca? »
«Gli ho chiesto come stesse, lui e Alain se le sono date di santa ragione anche se tra i due lui se l'è cavata con poco. Sembrava molto arrabbiato quando abbiamo provato a fermarli... non so perché abbiano iniziato a picchiarsi, non me l'hanno voluto dire »
«Li hai puniti? »
«No, il dolore che provano ora basta »
Celine rise, in fondo aveva ragione! André non le aveva voluto dire il perché di quella litigata anche se credeva già di sapere la risposta.
«Alain l'ha sempre provocato, ogni volta che aveva l'occasione. André è un uomo molto tranquillo, ma credo che non abbia retto più »
«E' un essere umano, capita a tutti di scoppiare ad un certo punto »
Oscar annuì lentamente, portò una mano ai capelli e li spostò dalla fronte.
«Forse è meglio iniziare a preparaci, altrimenti farai tardi »
«Vorrei non andarci proprio, ma non posso farlo. E' a casa mia la festa... »
Le due donne risero. Celine si alzò per prima e si avviò a prendere una camicia nuova per la donna, mentre Oscar si rialzava piano dalla poltrona, debole.
«Chi ha portato quei fiori? »
Celine si girò a guardare il vaso di fiori posto sullo scrittoio. Era un bellissimo bouquet di rose rosse. Oscar si era avvicinata piano allo scrittoio e aveva sfiorato i petali freschi e rossi, osservandoli attentamente.
«E' stato il maggiore Girodelle a portarli per te »
«Capisco... sono molto belli »
«E' vero, poi loro sono simbolo di amore »
«Peccato che questo amore non sia corrisposto... Girodelle è un brav'uomo ma non lo sposerò. Il matrimonio è l'ultimo dei miei problemi, al momento. E anche se cercassi di perdermi in questo suo amore... riuscirei a essere felice, almeno per un istante? »
Celine corrugò la fronte e la guardò allibita. Oscar allontanò le dita dal vaso, come se quel rossore l'avesse bruciata all'improvviso.
«Credi questo? »
«Sì »
«Quindi per te questi sono una sorta di... fiori del male? Stai scherzando spero... i fiori non possono essere simbolo di male! »
Oscar la guardò per un istante e accennò un sorriso.
« "Le fleurs du mal"? Sembra il titolo di un libro1... però sì, ma non starmi a sentire! Ultimamente dico un sacco di sciocchezze »
«Non posso negare l'evidenza »
Disse Celine alzando un sopracciglio e Oscar fece finta di offendersi, poggiando i pugni sui fianchi magri ma entrambe, guardandosi negli occhi, scoppiarono a ridere.
«Gli ospiti stanno iniziando ad arrivare! Il maggiore Girodelle è arrivato pochi minuti fa! »
«Tranquillizzatevi Marron, andrà tutto bene »
«La festa di sicuro, l'ho organizzata io in ogni singolo e minuscolo dettaglio. Ciò che mi preoccupa è la reazione del generale quando vedrà Oscar! »
«Oh nanny, quando mio padre mi vedrà sarà troppo tardi »
Disse Oscar sistemandosi i capelli e osservando la sua figura allo specchio soddisfatta.
«Mio padre voleva un vestito sfarzoso, eccolo qui! L'ho accontentato »
Celine rise ma la governante la fulminò con lo sguardo. La ragazza alzò le mani e scosse il capo.
«Ha ragione lei! Il generale la voleva avvolta nei tessuti più eleganti e costosi ed... eccoli qui! »
Oscar sorrise e fece qualche passo verso la governante sperando in qualche modo di tranquillizzarla.
«Non ti preoccupare, mi assumerò la responsabilità di tutto. Mio padre non se la prenderà con te, mai »
«Lo so! Ma sono lo stesso preoccupata per voi! »
Lo sguardo di Oscar si addolcì subito e lasciò una tenera carezza sul suo viso. Celine sorrise ma non riusciva a non essere preoccupata per lei. Nonostante il rossore delle guance, i segni della stanchezza e dell'eccessiva magrezza erano evidenti sul suo viso.
«Andrà tutto bene. Celine, io sono pronta »
Celine annuì e si avviò verso la porta della sua stanza, aprendola e permettendo a Oscar di passare tranquillamente. Lungo tutto il corridoio si sentivano solo il suono dei violini e il parlottare degli ospiti, Oscar osservava tutto in modo impassibile.
«Ti senti bene? »
Sussurrò Celine cercando di non farsi sentire dalla governante, Oscar si morse appena il labbro inferiore.
«Sì »
«Non mi sembri sicura »
«Perché non so neanch'io come mi sento »
Ammise la donna voltandosi per un istante verso di lei e Celine sentì un brivido lungo la schiena. Oscar deglutì a vuoto, improvvisamente pallida. Appena arrivarono davanti la porta principale della sala Oscar fece un lungo sospiro e, non appena rialzò il capo, sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori e la porta si aprì.
"Non avrei mai creduto di vedere il tuo sorriso così triste e spento... hai una forza incredibile..."
«Non posso crederci! Ci ha fatto credere di aver commissionato un vestito e invece si è fatta cucire una nuova e stupida divisa! »
«Però dobbiamo ammettere che le sta davvero un incanto... insomma guardatela! »
«Si però io la volevo vedere vestita di nuovo da donna! »
«Ragazze! Oscar ha appena baciato una donna2 davanti a tutti! »
«Che cosa?! Mi prendi in giro Julie? »
«No! L'ho visto anch'io! »
«Oh mio Dio! »
Celine osservava il gruppetto di cameriere con un sorriso sulle labbra, intenerite dalle loro parole.
"Davvero credevano di vedere Oscar vestita con un abito da sera? E... un'altra volta? Maledetta, cosa mi nascondi! "
Scosse il capo divertita e si allontanò dal corridoio per rifugiarsi nel giardino interno del palazzo alla ricerca di aria.
Era una serata tranquilla, alcune nuvole coprivano il cielo cupo e la luna brillava come un piccolo diamante. L'aria fresca le invase i polmoni e come per magia tutta la tensione che aveva provato fino a quel momento era svanita nel nulla. Si era sentita soffocare e non vedeva l'ora di buttarsi nel letto e dormire fino al pomeriggio dopo. Scosse il capo cercando di non perdersi in quei dolci pensieri e, non appena si avviò verso la porta per tornare dentro sentì il vociare di qualcuno.
Incuriosita Celine alzò il capo verso il piano superiore e notò, dietro i finestroni aperti, Oscar e André parlare.
Si nascose dietro un albero poco lontano e osservò la scena in silenzio, cercando di ascoltare le loro parole. Ridevano entrambi, Oscar sembrava serena e rilassata e André non era più nervoso. Celine accennò un debole sorriso e abbassò le spalle.
Ad un certo punto smisero di parlare, Oscar era arrossita all'improvviso e André la guardava divertito con le braccia incrociate al petto. Celine corrugò la fronte, cosa diavolo era successo?
Senza neanche darle il tempo di pensare, vide Oscar avvicinarsi a lui per baciarlo.
1= "Les fleurs du mal" è una raccolta lirica di Charles Baudelaire pubblicata nel 1857 (la prima edizione). I fiori del male sono i paradisi artificiali e gli amori che danno l'illusoria speranza di un conforto. [Fonte: Internet]
2= nel manga al ballo partecipa tutta la classe nobiliare. Per prendere in giro i suoi pretendenti, Oscar balla con alcune ragazze e "osa" baciarle. Lascio il link del manga:
https://www.mangaeden.com/en/it-manga/lady-oscar---le-rose-di-versailles/12/11/
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Celine
Romance"Sono stata al fianco del signor Oscar lungo tutta la durata della sua malattia, sono stata l'unica persona di cui si è fidata e l'unica alla quale ha confidato i suoi segreti e le sue paure. Posso dire di essere una delle poche persone che la cono...