La preparazione della festa in onore di Oscar aveva scosso un po' tutti, soprattutto perché non si festeggiavano né il suo coraggio né la sua carriera bensì il suo probabile fidanzamento. Celine non aveva mai visto la villa così animata.
Si sentì pervasa da un brivido improvviso, Oscar in quei ultimi giorni non era stata molto bene e quando si ritirava la sera riusciva a reggersi in piedi a malapena. Credeva che la forzatura imposta dal padre l'avrebbe distrutta emotivamente, eppure stava reagendo abbastanza bene per i suoi gusti.
Pensava questo Celine mentre saliva le scale che portavano alla stanza di Oscar accompagnata dalla governante e dalla sarta incaricata di cucire il suo vestito. Erano le ultime prove del vestito e lei l'avrebbe visto, insieme alla governante, prima di tutti. Deglutì a vuoto, non riusciva ad immaginarla stretta in un corsetto e per un attimo pensò a cosa sarebbe potuto accadere se, durante la festa e stretta nel bustino, avesse iniziato a tossire o ad avere una crisi.
Aprì la porta con le mani tremanti e annunciò la sarta. Oscar era seduta vicino al caminetto e stava leggendo un libro. Alzò appena lo sguardo verso di loro e sorrise maliziosamente.
"Non mi piace per niente quel sorriso... cosa diavolo hai in mente, Oscar?"«Perché c'è la sarta? Madame Jarjayes non c'è oggi a palazzo »
«Ma come? Non hai capito nulla allora! E' venuta qui per confezionare un abito a... alla signorina Oscar! »
Le ragazze risero ma Celine le fulminò con lo sguardo, infastidita sia dalla loro voce che dal loro spettegolare. Non era proprio in vena di scherzi in quel momento, Oscar non si era sentita bene durante le prove del suo "vestito" e per poco la governante non aveva scoperto tutto. Il cuore le batteva ancora forte in petto per lo spavento.
«Cosa c'è Celine? Ti dà fastidio se parliamo della tua padrona? In fondo lo sai anche tu che questa situazione è assurda, no? Non verrà nessuno a questa festa! E' considerata bella solo perché è bionda e ha gli occhi azzurri. Chi è così idiota da innamorarsi di una come lei? »
Disse una delle cameriere avvicinandosi a Celine con un sorriso maligno. Celine la guardò da capo a piede senza dire una parola.
"Fiato sprecato... è solo gelosa di lei, alla fine, perché André la ama... e lo sappiamo tutti"
«Lucie torna a lavorare, non perderti in chiacchiere inutili »
La rimproverò André poggiato al muro della cucina con le braccia incrociate sul petto. Lucie arrossì dalla vergogna e annuì rapida, tornando subito al proprio posto. I mormorii delle cameriere si interruppero subito, Celine alzò lo sguardo verso di lui.
Era evidentemente adirato, anche se sembrava volerlo nascondere a tutti i costi. Lo notava dalla rigidità della postura e della mascella e dallo sguardo infuocato, c'era qualcosa che non andava. In più, aveva lo zigomo destro gonfio e livido e le mani fasciate. Cosa diavolo gli era successo?
«Celine... Oscar ti stava cercando »
La ragazza ritornò alla realtà e annuì incerta. Sentiva gli sguardi delle cameriere addosso e si sentì a disagio, odiava essere al centro dell'attenzione. Cercò di uscire il più veloce possibile dalla cucina, stava iniziando a soffocare e André la seguì a ruota. Appena furono lontani dalla cucina Celine fece un sospiro di sollievo e poggiò la schiena su una colonna poco distante.
«Va tutto bene? »
Chiese André preoccupato e lei annuì rapida.
«Sì, non ti devi preoccupare per me. Tu, piuttosto, cosa hai fatto? »
«Io? Nulla »
«I tuoi lividi dicono altro »
André sbuffò esasperato, Celine aggrottò la fronte e lo seguì con lo sguardo.
«Diciamo che io e Alain ci siamo divertiti a suon di pugni »
«Perché tu e Alain vi siete picchiati? »
«Possiamo cambiare argomento? Non mi va molto di parlarne »
Celine abbassò lo sguardo e annuì lentamente, André si passò una mano sul viso e sospirò amaramente. In fondo al corridoio si sentirono le voci della governante e della sarta rompere il silenzio che si era creato. Celine girò il capo in direzione della porta di Oscar e si aspettò di vederla uscire, ma non fu così. Forse André aveva avuto il suo stesso pensiero, mosse appena qualche passo verso la sua stanza ma lei non uscì. Il suo sguardo si incupì.
«Quindi... quel ballo si farà »
«Sì, a quanto pare sì... »
«Allora le chiederò di restare in caserma quella sera »
«Dubito che ti dirà di sì e poi... tua nonna vuole che tutti siano qui, tu compreso »
«Non me la sento di vederla agghindata come una contessa e di vederla ballare con ogni damerino che si presenterà... mi è bastato già una volta »
Sussurrò appena l'ultima parte della frase, Celine corrugò la fronte stupita. La porta della camera di Oscar si aprì lentamente e Oscar uscì, visibilmente provata dalla mattinata passata in caserma e dalle lunghe prove del famoso vestito.
Il viso di André si illuminò e Celine fu sicura di aver visto un piccolo accenno di sorriso sulle sue labbra. Oscar girò lo sguardo verso di loro e fece un piccolo sorriso.
«Celine potresti portarmi del tè in biblioteca? »
«Certo »
Celine fece un piccolo inchino e si allontanò e, appena fu sicura che nessuno l'avrebbe vista, si nascose dietro una colonna, sperando di sentirli parlare.
"Dovete parlarvi maledizione! Altrimenti come farete a chiarirvi una volta per tutte? Mi sono un po' stancata di sentivi lagnare sul vostro «amore impossibile »! Peccato che ho promesso ad entrambi di non dire nulla altrimenti l'avrei già fatto!"
Si affacciò piano, cercando di non farsi notare, e li vide parlare piano. Oscar sembrava preoccupata per il suo stato ma poi la vide sorridere.
"Oh parlate un po' più ad alta voce! Non vi sento!"
Pensò ridendo, Oscar aveva preso la mani di lui tra le sue e parlava, senza guardarlo negli occhi. Poi, all'improvviso, se ne andò.«Non vedo l'ora che questa festa finisca! »
Disse Sophie mentre si scioglieva le trecce scure. Celine girò il capo sorridendo.
«Ma se la festa è domani sera! »
«Mi sono stancata, non sono in vena di festa e non voglio sopportare tutti quei nobili stupidi e viziati! »
«Ti capisco, neanch'io ho molta voglia di festeggiare... »
«Tu hai visto il vestito che indosserà Oscar, vero? »
«Sì, l'ho visto ma non ti dirò nulla! E' una sorpresa... »
Assentì Celine con un sorriso, Sophie alzò gli occhi al cielo e sbuffò divertita.
«Dai... neanche un piccolo, piccolissimo particolare? »
«Posso dirti solo che rimarrai a bocca aperta! »
STAI LEGGENDO
Celine
Romance"Sono stata al fianco del signor Oscar lungo tutta la durata della sua malattia, sono stata l'unica persona di cui si è fidata e l'unica alla quale ha confidato i suoi segreti e le sue paure. Posso dire di essere una delle poche persone che la cono...