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Questa notte non ho dormito bene a causa delle lacrime che non finivano e la mia mente invasa dai ricordi e dai pensieri, e per questo mi ritrovo con due occhiaie sotto gli occhi. Essi sono rossi e gonfi a causa del pianto che sembrava non finisse mai. Mi avvicino allo specchio e mi fisso intensamente guardandomi il corpo magro. Il viso stanco e lo sguardo distrutto, il corpo magro, forse fin troppo, sembra come se fosse stato calpestato dai pensieri doloranti che mi lacerano il cuore. Il cuore, cosa posso dire di lui... E distrutto e schiacciato sotto mille sofferenze d cerca disperatamente qualcosa o qualcuno su chi aggrapparsi. Cerca di affrontare tutto senza cadere, ma risulta difficile anche per lui.

I miei genitori pensano che io stia bene,

I miei "amici" pensano che io stia bene

E a volte anche io penso di stare bene.

Ma non è così.

Non sto bene.

E non so per quanto potrò ancora fingere.

Quelle come me non vanno mai bene. Quelle come me hanno costruito dei muri alti per non far scavalcare nessuno osi farlo.

Sono diversa.

Sono diversa da tutte le altre ragazze. Tutti me lo dicono.

Posso dare consigli sulle delusioni degli altri ma che non sa affrontare la propria. Sono un misto di delusione, acidità e antipatia. E questo lo ammetto. Ma mi comporto così per non affezionarmi alla gente, perché se dopo mi affeziono e difficile non restarci male e delusi.

Adesso basta questi pensieri, scuoto la testa e mi inizio a lavare. Indosso le prime cose che trovo nell'armadio e non mi trucco. Oggi sono stanca, stanca di combattere e non mi frega di quello che pensa la gente di me, non mi interessa dei loro vocii e dei loro giudizi.
Esco di casa accompagnata dal freddo che invade freddamente le mie fragili ossa.

Arrivo a scuola e non sono psicologicamente pronta per questa giornata di lezioni stressanti e noiose. Arrivo al mio armadietto e come al solito, prendo i libri per la prima ora. <<Ciao strafiga>> mi saluta Cassidy. Li faccio un sorriso sforzato e spero con tutta ne stessa che non capisca che non sto bene. <<Andiamo insieme a lezione?>> mi domanda è io annuisco. Ci dirigiamo verso la classe e quando arriviamo ci sediamo mentre il professore appende la sua giacca grigia.

POV's Adrian

<<Cosa ti succede Adrian>> mi domanda Tommy. <<Niente>> rispondo fissando un punto fisso mentre fumo la sigaretta. Oggi non volevamo partecipare alla lezione quindi siamo venuti nel cortile della scuola. <<Sicuro? Non è che stai pensando a Melody?>> ridacchia Andrew. Melody, sei lettere eppure queste sei lettere sembrano trasformarsi nella parola confusione. Quella ragazzina mi porta in pappa il cervello e proprio non capisco come la Dea Luna mi abbia dato un'umana come mia compagna. Non capisco perché la Dea Luna abbia scelto proprio lei come mia mate. Lei odia me e io odio lei, forse.

Ma che dico io la odio.

Che sei scemo Adrian. Se è la tua compagna deve significare qualcosa. Ricordati la Dea Luna non sbaglia mai.

Parla il mio lupo interiore.

Storm per favore ho fai le idee confuse non ti ci mettere pure tu. Dico al mio lupo interiore.

La campanella suona annunciando che è arrivato il momento della mensa, e voglio proprio vedere come sta quella sfigatella di Melody. Al nostro ingresso alcune ragazze sussurrano tra loro per poi guardarci con aria sognate. Quanto odio queste ragazzine.
Arriviamo al tavolo e ci sediamo sotto lo sguardo attento delle ragazze. <<Ciao ragazzi>> ci saluta l'amica di Melody, Cassidy se non mi sbaglio. Poi la vedo ed e diversa dal solito. Il suo viso e stanco e i suoi occhi verdi accesi, adesso sembrano spenti, come se chiedesse pietà di qualcosa. Vorrei aiutarla ma non so come farmi avere la sua piena fiducia. Forse sembra triste o forse è solo perché il suo carattere e così,ma so che c'è qualcosa di rotto in lei. Quando alza la testa dal suo telefonino distolgo subito lo sguardo da lei, non voglio che mi veda mentre la fisso. Da lontano vedo che verso di noi stanno arrivando Audrey e le sue bamboline di pezza. <<Ciao Adrian>> si mette seduta sulle mie gambe mentre le sue amiche di vanno a sedere affianco a Emily. Mi da un bacio a stampo sulle labbra e in maniera sfuggita vedo che Melody fa una smorfia di disgusto, ed e bellissima anche quando fa quella faccia da bambina. <<Allora verrete alla festa sabato vero?>> chiede Audrey riferendosi a me, Emily e i miei beta. Loro annuiscono e io faccio lo stesso. Questa festa sarà diversa dalle altre perché si terrà nel bosco, la mia casa.
<<Voi verrete>> domanda Emily riferendosi a Cassidy e Melody. <<Ovviamente>> risponde sorridendo Cassidy e noto che Tommy fa un sorriso a trentadue denti. Che ci sia qualcosa tra loro. Cassidy e la compagna di Tommy?
Melody alza il capo sempre con la sua stessa espressione facciale. Da dura. <<No non vengo>> dice subito. <<Infatti non sei stata invitata, vero Adrian>> mi domanda Audrey con un sorriso. Ci penso. <<No non sei stata invitata>> dico guardandola negli occhi. Lei sembra un po' stupita ma dopo si riprende subito. <<Non me ne frega niente se mi inviti o no, non sei il capo del bosco>> risponde acida trucidandomi con il suo sguardo. Che ridere, ha appena detto che non sono il capo, ma tra poco sarò eletto alpha, ma giustamente lei non lo sa e non lo deve sapere. <<E che ne sai tu>> parla Audrey. La tensione si sta facendo alta e se Audrey apre bocca la bandisco dal branco. <<Dai adesso basta, se Melody vuole venire e la benvenuta>> calma la situazione Will. Melody e Audrey si guardano con sguardi di fuoco che se potessero uccidere sarebbero morte entrambe.

La campanella suona e Melody subito si alza e si dirige verso la porta sbattendola veloce. <<Audrey sei una grande stronza, lo sai>> dice Emily arrabbiata. <<Ragazzi io vado, mia madre mi aspetta. Ci vediamo sabato>> si saluta Cassidy. Se ne va e Audrey inizia a parlare. <<Perché dovremmo invitare due stupide umane, sopratutto quella dai capelli rossi>> dice l'ultima parte con disgusto. <<Attenta a come parli cara>> le difende mia cugina. <<Seno che fai>>
<<Audrey cara, ti ricordo che mio cugino sta per essere eletto alpha del branco>> dice arrabbiata Emily. La ragazza seduta sulle mie gambe rimane zitta perché in effetti quello che ha detto Emily e vero e lei non può assolutamente negarlo. <<Io quella non la voglio, e tuo cugino ha detto che non è stata invitata>> si riprende subito lei. Emily sbuffa e continua a smanettare sul suo telefono.

Ovunque tu siaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora