Non capivo cosa fosse successo, perché Anna mi stava evitando? Mi ero confidato con lei, le avevo persino confidato dei miei pensieri che non avevo ancora detto a nessuno. Le avevo dimostrato di avere un'anima, di avere un cuore, di soffrire anche io. Eppure lei continuava a scappare da me. Dovevo fare di più.
La mattina dopo durante la ricreazione vidi Riccardo seduto al suo posto con delle carte in mano, non erano appunti scolastici. Mi avvicinai a lui, come ormai facevo da dopo l'overdose, lo consideravo un amico.
-Cosa fai?- gli chiesi.
-Organizzo una festa di compleanno- mi rispose alzando la testa verso di me.
-Per chi?-.
-Anna-.
-Giusto, lei fa gli anni il 2 giugno, lunedì prossimo- me lo ricordavo bene.
Riccardo mi guardò un po' perplesso.
-Come fai a saperlo?- mi chiese.
-Ho guardato su Facebook- gli risposi sembrando dare per scontato la cosa. Lui tornò ad osservare le sue carte come se non volesse darmi molta attenzione, ma io ci tenevo a sapere -Cosa pensavi di organizzarle?- e mi sedetti al posto della sua compagna di banco che era fuori in quel momento.
-Perché ti interessa?-.
-E' una mia compagna di squadra-.
-E da quando ti interessa?-.
-La sua festa di compleanno?-.
-No, Anna-.
-In che senso?-.
-Mi chiedi spesso di lei-.
-E' una mia compagna di squadra-.
-Me lo hai già detto, ma perché ora?-.
Non sapevo se era il caso di dirgli la verità o stare zitto. Ma decisi per la verità, se volevo avvicinarmi ad Anna era la via migliore.
-Mi ha spiazzato il suo sorriso-.
Riccardo mi guardò sbalordito. Lo capivo, non era da me dire una cosa simile. Ero sempre stato quello che guardava le ragazze solo quando aprivano le gambe e mostravano il seno. E di certo quelle che lo avevano fatto, me le ero dimenticate appena eiaculato.
-Cosa ti è successo?- avevo spiazzato Riccardo.
Mi sentivo ribollire, il viso in fiamme e stavo sudando.
-Ti stai prendendo una cotta per Anna- mi disse con un sorriso malizioso.
-N-no, assolutamente no, no io ... non lo so- balbettai.
-Invece si- Riccardo stava ridendo -Anna è molto bella, decisamente molto di più delle altre vostre compagne di squadra-.
-Fisicamente si- ammisi a bassa voce.
-E anche di viso. Dai! Se fossi etero sarebbe già mia da tempo-.
-Davvero?- ora ero io quello sorpreso.
-Si, è bella, intelligente, determinata, buona, sensibile e anche un po' fuori di testa, tutte qualità eccezionali, rare da trovare-.
-Era da tempo che non la vedevo sorridere, mi ero dimenticato persino il suono della sua voce, ma quando l'ho vista con te qualche settimana fa, tutto quello che credevo di sapere su di lei è crollato. Mi è bastato quel sorriso per capirlo- ero tornato serio.
-E' positivo- Riccardo si stava rilassando, ma d'un tratto il suo sguardo si fece teso e preoccupato.
-Cosa succede?- gli chiesi.
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Corri da me
ChickLitAnna e Lorenzo appartengono alla stessa squadra di atletica leggera da quando erano alle elementari, ma nonostante questo non si conoscono affatto. Lei infatti è una campionessa di cui tutti sparlano e si tengono alla larga nell'atletica, una studen...