16.

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«Oh, è quindi cosa si fa?» chiese la ragazza guardandosi intorno. Era poco dopo il coprifuoco e la maggior parte dei ragazzi dell'ultimo anno erano pronti con le loro scope per gareggiare e prendersi la vittoria. Eden e Ginny erano appena arrivate sul posto ed avevano trovato Theodore steso per terra con tre Serpeverde che lo guardavano senza muovere un dito: Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Draco Malfoy avevano tutta l'aria di essere colpevoli del mal di testa del ragazzo.

«Puoi trovare un altro ragazzo con cui gareggiare sta sera.» propose Ginny alzando le spalle. Non poteva lasciarla di certo lì, da sola, Hermione non l'avrebbe mai perdonata.

«Oh, ma che curiosa coincidenza! Malfoy non ha nessuna dama.» propose Zabini indicando il biondo come se avesse vinto la lotteria. Il ragazzo sorrise leggermente ed Eden capì che il mal di testa del suo povero accompagnatore era dovuto sicuramente da quella serpe, quasi ebbe voglia di curarlo e di volare con lui ma temeva che Draco utilizzasse un altro incantesimo durante il volo per farli cadere. E poi, in fin dei conti, sapeva di fidarsi più delle capacità di Malfoy che di Nott. Faceva male? Assolutamente si.

«Allora correrai con me, novellina.» concluse il ragazzo porgendole la mano. Sapeva che lui voleva solo marcare il territorio, voleva solo far infastidire il ragazzo per terra, usarla come pedina per il suo gioco, voleva dimostrare che nessuna si allontanava da lui se lui stesso non lo desiderava, eppure afferrò la sua mano e si fece trascinare via. «Non essere così rigida novellina, altrimenti ci farai cascare entrambi.»

«So che sei stato tu a fargli venire il mal di testa, Draco Malfoy. Sei un tale stronzo!» sussurrò la ragazza stringendo i pugni mentre il ragazzo le spostava i capelli dal viso, cercando di contrastare il vento che li spostata a suo piacimento. «E non mi toccare!» continuò cercando di allontanarsi ma le mani del ragazzo furono più veloci e la spinsero verso di lui, portandola a distanza di pochissimo spazio.

«Mi piacevi di più quando mi accarezzavi i capelli nel mio letto, ora urli di non toccarti?»

«Ti piacevo nel momento in cui ero uguale alle altre, adesso non ti vado più bene?» chiese la mora sfidandolo con lo sguardo. Il ragazzo prima di rispondere si ritrovò a guardarsi intorno, molti li guardavano e non voleva metterla ancora più in imbarazzo di quanto aveva già fatto quindi le lasciò il braccio e riprese la scopa. «Ho paura delle altezze, non volerò con te.»

«Tu non ti irrigidire e non guardare di sotto. Sono il migliore in questo campo, non morirai con me.» la informò controllando per l'ultima volta la scopa, poi la invitò a salire. «Sei una Grifondoro, devi avere coraggio. Sali.»

«Non mi fido di te.» sussurrò semplicemente entrando letteralmente nel panico. Tutti erano quasi pronti per partire, a pochi minuti sarebbe iniziata la gara e lei si trovava a dover combattere la sua più grande paura con il ragazzo che più odiava in quell'istante. Draco sbuffò e l'afferrò di nuovo per il braccio per avvicinarla a lui.

«Quella sera in camera mia ti sei fidata di me ed io ho seguito i tuoi desideri. Sali.» le sussurrò lasciandole un leggero bacio sul collo. Eden obbedì e salì sulla scopa, passando poi le braccia intorno alla sua vita. Il profumo del ragazzo subito la inebriò, era lo stesso che sognava di sentire ogni volta che qualcuno le si avvicinava.

«Siete pronti?» chiese il ragazzo posto poco distante da loro con un fazzoletto bianco tra le mani. «Tutti ai propri posti!» urlò facendo tremare Eden che chiuse gli occhi e si nascose dietro la schiena del ragazzo.

«Stringimi, so che sei particolarmente brava in questo campo.» commentò il ragazzo poco prima di essere sovrastato dalle urla delle persone che facevano il conto alla rovescia per la partenza. Eden non ebbe il coraggio di dire nulla, però quasi sorrise al ricordo di quella mattina. La scena del fazzoletto bianco che toccava terra, segnando la partenza, nella testa della ragazza si mosse quasi a rallentatore per poi prendere il turbo appena tutti partirono. Chiuse ancora una volta gli occhi e strinse le mani intorno ai fianchi del ragazzo, serrando anche le gambe. Il ragazzo intanto si muoveva veloce, voleva vincere, doveva vincere e doveva farlo nel minor tempo possibile per poter avere qualche secondo da solo con la ragazza che intanto sentiva respirare affannosamente contro la sua schiena. Cercò di limitare i movimenti bruschi al minimo, per non farle aumentare la paura, ma sfortunatamente c'erano parecchi ragazzi che volevano, come lui, vincere e sorprendere le dame che si portavano dietro quindi dovette omologarsi agli altri eseguendo brusche girate o slalom tra alberi e rami.

Il freddo di quella sera rendeva il cielo ancora più limpido se era possibile e sperava che la ragazza si stesse almeno godendo la vista durante quel momento, ma dalla stretta che esercitava intorno ai suoi fianchi e i piccoli gridolini che uscivano spontanei, Draco era convinto che la ragazza avesse gli occhi ben serrati ed il viso premuto contro il suo mantello.

«Ecco i vincitori!» sentii la stessa voce del ragazzo di prima che le portò ad aprire istintivamente gli occhi. Era finito, si stavano dirigendo verso la terra ferma, la bellissima e sicura terra ferma. Appena i suoi piedi toccarono il terreno quasi desiderò stendersi per terra e concedersi qualche minuto per ringraziare l'intero paradiso. «Il premio è tutto suo, Malfoy!»

«Hai avuto paura?» chiese il ragazzo girandosi verso la ragazza che manteneva ancora il mantello del ragazzo, come se non si sentisse ancora sicura.

«Io penso di aver bisogno di un bicchiere d'acqua.» rispose la ragazza rimanendo vicina al biondo, come se lo usasse per mantenersi in piedi. La mano del ragazzo subito la afferrò per il fianco e si avvicinò con lei a ritirare il suo premio, poi l'aiutò a rientrare nel castello.

«Ti senti bene?» chiese di nuovo Draco appena la vide di nuovo poggiarsi al muro, come se non avesse più forza nelle gambe. «Almeno ti è piaciuto? Un pò di adrenalina.»

«Se avessi voluto provare adrenalina avrei potuto cruciarti di nuovo, non mi serve il volo.» rispose ridendo Eden, portando le mani sulle sue ginocchia. «Mi tremano un pò le gambe, puoi accompagnarmi alla torre?» chiese poi, cercando di nascondere l'imbarazzo tra i capelli che le cadevano sul viso.

«Posso accompagnarti nella mia stanza.» propose il ragazzo portandole le mani sui fianchi. Quanto tempo era trascorso da quando non la toccava? Perché sentiva un bisogno urgente di rifugiarsi di nuovo tra quelle dolci labbra?

«Puoi accompagnarmi alla mia torre, Malfoy.» corresse la ragazza afferrando la mano che il ragazzo le aveva offerto. «Non voglio venire nella tua camera.»

«Sei sicura? Posso darti una ragione migliore per farti tremare le ginocchia.» propose ancora il ragazzo guadagnandosi uno sguardo pieno di rabbia da parte della ragazza. «Ti accompagno alla tua torre, sto scherzando.» concluse portando una mano sotto le sue gambe così da poterla prendere in braccio.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora