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«E quindi hai trascorso la serata con Malfoy.» concluse Hermione con lo sguardo fisso sul muro difronte a lei. Eden era tornata in camera sua nella mattinata, era riuscita però a non farsi vedere da nessuno. Quando era entrata aveva trovato le sue due amiche pronte con una lista di domande da farle e quindi si è vista costretta a vuotare il sacco. Aveva raccontato tutto, letteralmente.

Aveva raccontato che la prima volta aveva solo assecondato il ragazzo per fargli vincere la scommessa contro Theodore, poi aveva raccontava il loro momento intimo ed Hermione aveva avuto la bocca spalancata per tutto il tempo, poi era scoppiata a ridere dichiarando che fosse tutto uno scherzo, ma quando Eden disse che quello che aveva detto era esattamente quello che era successo quasi non svenì. Draco Malfoy aveva un cuore. Forse era solo metà, di cui una piccola porzione era funzionante. Ma c'era.
E l'aveva scoperto con il racconto della ragazza. Lui, Draco Malfoy.
Con dei sentimenti.
No, impossibile. Uno scherzo.
Una pozione, forse! Amortentia, sicuro.
Doveva essere così.

«No, non era lui. Forse era una pozione polisucco.» riprese Ginny, pensando che forse quella potesse essere la soluzione a quella stranezza. Hermione approvò l'idea della sua amica e cercò di convincere anche Eden di quell'ipotesi.
Draco Malfoy che trattava dolcemente una ragazza, senza cacciarla dal suo letto, anzi l'aveva addirittura stretta durante tutta la notte.
No, doveva essere una follia.

«Era lui, ragazze.» disse di nuovo la ragazza, abbassando la testa imbarazzata. Non voleva sembrare stupida davanti alle sue due amiche, ma sembravano davvero non capire. «Ve lo giuro, era lui!»

«No, è scientificamente impossibile.»

«Ha ragione Ginny, era un altro ragazzo.» concluse Hermione guardando la rossa per avere approvazione, poi entrambe si girarono verso Eden che si stava sfilando il maglione, rivelando una camicia non propriamente sua, molto più grande di lei e di una seta visibilmente costosa.

«Io.. gli ho preso la camicia.» disse indicando le lettere D. L. M. ben incise sulla camicia. Ah, quindi era veramente lui? «Io non ho prestato attenzione mentre mi vestivo e me ne sono resa conto solo quando ho preso il maglione ma lui ha detto che... che posso tenerla.»

«E quindi era lui.» disse Ginny controllando la camicia che la ragazza indossava.

«Eh, si.» affermò di nuovo la ragazza indicando le lettere sulla camicia. Era strano, era surreale. Avevano trascorso la notte insieme, nel letto del ragazzo e quello che avevano fatto era classificabile da tutti come amore, e non sesso. Era stato attento, si era preoccupato più volte se la ragazza volesse continuare, si erano fermati spesso a guardarsi negli occhi, guardarsi semplicemente per poi riprende a baciarsi, accarezzarsi, scoprirsi. E mentre le due ragazze si chiedevano cosa diamine stesse succedendo, anche Blaise Zabini faceva la stessa identica domanda al suo amico. Anche Draco aveva ceduto all'insistenza del suo amico, aveva chiuso la porta a chiave e poi aveva raccontato tutto.

«E quindi.. ha passato la notte qui?» chiese alla fine del discorso. Stava ancora digerendo la notizia, era una bella batosta accettare che lui avesse un interesse diverso per la ragazza. «E passerai anche sta sera con lei oppure..?»

«L'ha proposto lei, quindi penso di si.» rispose il biondo mentre si abbottonava la camicia. Si stava preparando per andare in sala grande e fare colazione, ma il suo amico sembrava troppo preso da quella storia per lasciarlo fuggire.

«Tu sei tranquillo? Non senti una strana sensazione?» domandò ancora guardando attentamente la reazione del biondo che però sembrava trapelare solo tranquillità e disinteresse. «Mi spieghi meglio perché le hai dato la tua camicia oppure..?»

«Lei ha semplicemente sbagliato camicia, non volevo farle perdere tempo e poi così può mostrare a tutti che sono un gentiluomo.» rispose avvicinandosi alla porta. Blaise lo seguì continuando a guardarlo sospetto, non riusciva a crederci fino in fondo che lui fosse tranquillo. Il biondo appena varcata la soglia della sala grande lanciò un occhiata verso il tavolo Grifondoro per controllare se la ragazza fosse già arrivata. Eden era già lì mentre intratteneva una conversazione un Neville Paciock e Dean Thomas. I due ragazzi erano cresciuti veramente bene, avevano un bel fisico, erano gentili, educati. Neville, che in passato era stato preso in giro da quasi tutta la scuola, adesso era soggetto d'interesse di parecchie ragazze anche grazie alla diffusione della notizia che il ragazzo aveva ucciso Nagini.
Anche Dean aveva ricevuto fama dopo la guerra, era riuscito a fuggire dai mangiamorte ed aveva partecipato alla guerra e questo gli faceva onore.

«Domani ti va di venire con noi ad Hogsmeade? Sei qui da due mesi ed ancora devi assaggiare la burrobirra!» propose Dean cercando di convincere la ragazza. Hermione e Ginny intanto continuavano ad osservarla curiose, quasi come se fosse un alieno. «Allora Ginny, almeno tu verrai?»

«Sai che dedico i miei momenti liberi per incontrare Harry.» spiegò Ginny, facendo sbuffare sia Dean che Neville. «Però Eden è libera, spero che almeno voi riusciate a convincerla ad uscire un pò da questo posto.»

«Devo chiedere il permesso alla preside, lo sapete che sono ancora in punizione.» disse la ragazza abbassando lo sguardo sul suo piatto. Non aveva tanta voglia di mangiare, si sentiva ancora strana per aver trascorso la notte con Draco, ma soprattutto si chiedeva se avessero passato veramente anche quella notte insieme oppure si sarebbe concesso ad un'altra ragazza. Quella scuola era piena di belle ragazze, forse anche più belle di lei. «Ci vediamo in classe. Vi farò sapere cosa dice la preside.» continuò alzandosi dal tavolo, per poi lasciare la sala. Si diresse velocemente verso la presidenza come ogni mattina per ricevere i suoi compiti del giorno e soprattutto doveva organizzare gli incontri con la preside per mostrare i suoi poteri ed essere studiata.

«Buongiorno, Signorina!» la accolse la preside indicandole poi di prendere posto difronte a lei. «Come si sente?»

«Bene, grazie professoressa.» rispose imbarazzata notando la presenza anche del Preside Silente poco distante da loro, nel suo solito quadro.

«Lei è qui per avere i suoi compiti giornalieri, ma invece io credo che la sua punizione sia durata abbastanza, anche perché vorrei utilizzare il pomeriggio per vedere di cosa è capace con i suoi poteri. Quindi per oggi ha il giorno libero, poi da lunedì inizieremo.» spiegò la professoressa facendo sorridere la mora. Sarebbe potuta andare ad Hogsmeade e non avrebbe più trascorso la notte ad ordinare libri, oppure chiedere a tutti gli studenti della scuola di restituire i libri. «E inoltre, le restituisco la sua spilla da prefetto. Ma si ricordi, una sola mossa falsa e la caccio dalla scuola.» 

«Grazie mille, professoressa.» disse semplicemente la ragazza prima di uscire dall'ufficio, per raggiungere la lezione di incantesimi.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora