18.

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I ragazzi camminavano e anche se il ragazzo non aveva detto dove la stava portando, ma sapeva che lo stava seguendo nella sua camera. Eden aveva così tante domande da fare che non le importava in quel momento dove stesse andando. Il biondo sussurrò la parola d'ordine e subito riconobbe la sala comune dei Serpeverde, ma non ebbe tanto tempo per studiare i dettagli che fu trascinata nella camera del biondo.

«Ordinata rispetto alla tua rinomata attività di questi giorni.» commentò la ragazza prendendo posto sul divano vicino al camino, per ritrovare il calore che aveva perso entrando in quei sotterranei gelidi.

«Gelosa?» chiese il ragazzo spogliandosi del suo mantello, per poi sedersi sul letto.

«Che ci faccio qui?» domandò la ragazza lasciando perdere la domanda posta dal biondo, ritenendola ridicola.

«Mi hai seguito.»

«Mi hai trascinato, Draco.» lo corresse la ragazza stringendosi nel suo mantello. A differenza della sera in cui erano sul letto, sentiva particolarmente freddo, forse era il corpo del biondo a riscaldarla la volta scorsa.

«Ma tu mi hai seguito.» ripetè ridendo recuperando le sue tipiche sigarette per poi raggiungerla sul divano. «Ti sei messa qui perché hai paura dei germi sul mio letto?»

«Dato che in queste settimane ti sei divertito parecchio non vorrei prendere delle malattie.» rispose la ragazza continuando a guardare il suo letto. Non sembrava diverso da quando c'era stata anche lei, perché lei come le altre erano solo di passaggio, non lasciavano nessun segno. «Guarda che adesso siamo soli, puoi dirmi che ti mancavo.» aggiunse portando lo sguardo sul ragazzo che scoppiò a ridere. 

«Sbagli totalmente, Novellina. Volevo solo salvarti da quella situazione imbarazzante.» specificò il ragazzo tra le risate. Rise per un paio di minuti e fece sorridere anche la ragazza che sentì la voglia di imprimere quel momento nella sua memoria perché non l'era mai capitato di vederlo ridere così; era bello.

«Mi sei mancato anche tu.» ammise la ragazza in un sussurro contro il suo orecchio. Il coraggio della sua casata si era riunita in lei in quel momento ed era riuscita a sporgersi verso di lui. «Ammetterlo è facile.» continuò per poi tornare al suo posto, cosa che però Draco non le permise perché la tirò su di lui. «Draco, dai..» lo riprese ma non ebbe il tempo per terminare la frase perché il ragazzo la baciò, facendole capire perché era in quella stanza. Ancora una volta non si oppose, anzi si spinse verso di lui ricambiando il bacio. Le mani della ragazza raggiunsero ancora una volta i capelli del biondo mentre si mosse a baciargli la mandibola. Lo sentì sussurrare il suo nome così sottovoce che dovette chiedersi più volte se non fosse stata la sua immaginazione. Le mani del ragazzo si intrufolarono silenziose sotto il maglione della mora, ma era terrorizzato dall'interromperla per paura che cambiasse idea e si tirasse indietro.

Fu quindi la ragazza a sfilarsi il maglione per poi riprendere a baciarlo. Eden inclinò la testa di lato per spingersi più a fondo, mentre Draco le morse il labbro in preda all'eccitazione. Lei gemette piano ma rispose con altrettanto trasporto portando le mani sotto il maglione della ragazzo che raggiunse il pavimento in pochi secondi. Intanto le mani di Draco raggiunsero il bordo della gonna dove tirò fuori con forza la camicia della ragazza per poi sbottonarla velocemente. Si allontanarono solo per pochi secondi per riprendere fiato poi tornarono a baciarsi di nuovo e spogliarsi velocemente. Quando la camicia di Eden raggiunse il pavimento si mosse istintivamente ancora più vicino a lui per il freddo che sentiva ancora in quella stanza, costatando che il ragazzo era ancora una volta eccitato.

«Ti desidero così tanto.» sussurrò il ragazzo prima di prenderla in braccio per portarla sul letto dietro di loro. «Adesso ferma.» disse il ragazzo appena la ragazza cercò di spingerlo e prendere di nuovo il comando sulla situazione. Le labbra di Draco tornarono possessive sul petto della ragazza lasciandole fuggire dei gemiti che cercò di trattenere stringendo i capelli di Draco tra le mani.

Anche la gonna raggiunse il pavimento mentre le sue gambe venivano coperte da attenzioni che non aveva mai ricevuto, facendole inarcare la schiena. Ancor prima di rendersi conto di cosa stesse succedendo, Eden sentì il sospiro del ragazzo contro i suoi slip ed istintivamente si irrigidì imbarazzata, mantenendo le gambe strette, ma non riuscì a resistere per molto dato che le dita del ragazzo si mossero lente e si infilarono negli slip facendola sospirare rumorosamente.

«Guardami.» sussurrò il ragazzo e con estrema difficoltà Eden aprì gli occhi immergendosi in quel meraviglioso azzurro. Annuì leggermente rispondendo alla domanda implicita che le aveva posto, facendo sospirare lui questa volta, forse un sospiro di sollievo. Eden in quel momento nella sua testa sentiva la voce di Hermione che le dava della stupida, Ginny che le chiedeva come fosse possibile che lei era cosciente e la sua coscienza che le implorava di lasciare quel letto il prima possibile. Ma non diede retta a nessuno, diede retta solo a se stessa e quello che voleva era trascorrere la sua famosa notte con Draco Malfoy. Voleva spegnere una volta per tutte quel desiderio, voleva passare di nuovo la notte stretta tra le sue braccia. Era un crimine? Forse si, ma le abilità del ragazzo erano troppo ampie per farle riflettere su ciò che stava facendo e soprattutto sulla possibilità di essere poi messa in imbarazzo di nuovo davanti all'intera scuola.

Draco fece scivolare le dita in quello che per lui era solito fare poco prima di completare l'amplesso e mandare via in malo modo le ragazze. In quel caso però, la cosa era leggermente diversa. Oltre all'evidente eccitazione che si nascondeva ancora una volta nei suoi pantaloni, c'era un'altra emozione che nasceva in lui che non poteva nascondere. Voleva essere il migliore per lei, voleva che si ricordasse di lui per sempre, voleva trascinarla lentamente nel lato oscuro del piacere.

Voleva fosse sua, anima e corpo.

La guardò contorcersi dal piacere, si mordeva le labbra, stringeva le coperte eppure non riusciva a trattenere i gemiti che uscivano incontrollati. L'aveva portata nella sua camera per spegnere il desidero che aveva eppure sembrava che averla in quel momento tra le sue mani non le bastava, anzi più passava il tempo e più la voleva, forse anche per varie notti, varie settimane, vari mesi, stesa nel letto insieme a lui.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora