Martedì - Prima parte

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* contenuti sessuali espliciti*

Tu, quell'espressione malinconica

E quel sorriso in più

Cosa mi fai?

Stai così vicino, così immobile

Parla qualcosa, non ti ascolto mai

I maschi disegnati sui metró

Confondono le linee di Mirò

Delle vetrine, dietro ai bistrot

Ogni carezza della notte è quasi amor

I maschi innamorati dentro ai bar

Ci chiamano dai muri di città

Dalle vetrine, dietro ai juke box

Ogni carezza della notte è quasi amor

Kryzia's POV

Mi sveglio con un terribile mal di testa, emetto un suono frustrato.

Stanotte, non ho chiuso occhio, non ci sono riuscita. Ho pensato a Fabrizio, per tutto il tempo, al suo sguardo prima di voltarmi e lasciarlo lì, da solo, a chiedersi cos'è che non funzioni nella mia testa. E la verità, è che non lo so nemmeno io.

Io volevo solo rimanere lì, insieme a lui, abbracciarlo e scoppiare a piangere tra le sue braccia. Ma no, non me lo posso permettere.

Servirebbe troppa forza, per distruggere lo scudo che mi porto dietro da sempre. E questa forza, io non ce l'ho. Non l'ho mai avuta.

Oggi è il grande giorno.

Stasera Rula farà il discorso. Mi citerà. Le maschere cadranno, tutti sapranno cosa mi è accaduto. E anche Fabrizio, mi vedrà per quello che sono. Una vittima. Una povera disgraziata.

Nessuno.

Niente.

Io non sono niente.

Una lacrima mi riga il viso, importuna. L'asciugo stizzita e mi alzo.

Io lo volevo, quell'abbraccio. Lo volevo veramente. E forse, lui me l'avrebbe anche dato.

Scuoto la testa. Non è il momento di mostrarmi debole, anche se lo sono.

Scalcio via le coperte e mi alzo. Sto per rifare il letto, ma poi mi ricordo che sono in un albergo a cinque stelle, che tra l'altro non pago nemmeno io.

Un sorrisetto amaro m'increspa le labbra. Non lo sento nemmeno, non mi da nessuna emozione positiva. Anzi, non mi da nessuna emozione, di nessun tipo.

Sbuffo, e mi dirigo verso il bagno. Mi spoglio per entrare nella doccia.

Fatico sempre a guardarmi nuda. Non mi piaccio. Non amo toccare il mio corpo.

Troppo grassa. Troppo morbida. Troppo insignificante. Troppo segnata.

Non mi amo, forse non l'ho mai fatto, nemmeno prima.

E mentre l'acqua della doccia mi scivola addosso, altre lacrime scendono sul mio viso.

Non sono pronta.

E forse, non lo sarò mai.

***

Stella cadente (Conclusa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora