~Capitolo 20~

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Midoriya's POV
Era sabato mattina e mi svegliai di mala voglia, come al solito, mi alzai e andai a fare colazione con mia mamma che non sarebbe andata a lavorare visto che era di riposo.
Era diversa dagli altri giorni, il solito sorriso che aveva sul volto gli era sparito e inoltre non faceva più le solite battutine.
Quel giorno aveva detto che mi avrebbe fatto una sorpresa ed io era al settimo cielo.
Non mi importava se fosse un regalo o qualche cosa di particolare, mi bastava stare con lei e vederla sorridere.
Dopo colazione mi vestii ed uscimmo insieme verso la stazione.
Doveva essere davvero qualcosa di importante per prendere il treno per raggiungerla.
Eravamo nella terza carrozza vicino a un vecchio e una donna giovane con un braccio un bambino di pochi mesi.
Il viaggio durò all'incirca un'oretta e mezza ed arrivammo lì per l'ora di pranzo.
Ci fermammo a mangiare in un piccolo locale, mangiammo una piadina e un dolce per terminare con stile.
Non sapevo di cosa trattasse la "sorpresa" ma di sicuro c'entrava con l'argomento di cui avevano parlato ieri al telefono mia mamma e Mitsuki.
Nonostante chiedessi a ripetizione di cosa trattasse la sorpresa mia madre non disse niente limitandosi a farmi strada.
Camminammo per le vie della città come vagabondi alla ricerca dell'attesa meta.
Poi ci fermammo davanti a una vecchia casa in stile giapponese costruita probabilmente una centinaia di anni fa.
Da fuori era molto bella e lo stesso si prospettava per l'interno.
Il giardino sembrava molto curato con fontane e laghetti che lo arricchivano maggiormente.
Poi mia madre suonò il campanello e una giovane donna, che avrà avuto l'età di mia mamma, ci accolse in casa.
Non sapevo dove e perchè mi trovavo lì ma quella di sicuro non mi sembrava una sorpresa ma solo una scusa per andare a trovare una vecchia amica coinvolgendomi.
La donna ci fece togliere le scarpe e ci fece accomodare nel salotto.
La casa era molto pulita e ordinata.
Come l'esterno era in stile giapponese tradizionale, facendo risaltare i vasi e i quadri antichi.
La donna salutò affettuosamente mia madre con un abbraccio caloroso ed iniziarono a parlare come fossero sorelle.
"Grazie mille per l'invito Rei, ho portato pure mio figlio se per voi non è un problema"
"No tranquilla anzi mi fa davvero piacere, anche mio figlio è in casa magari potrebbero giocare insieme, dovrebbero avere pure la stessa età se non mi sbaglio!"
"Si è vero, Izuku ne ha compiuti 11 questo mese"
"Non mi sono ancora presentata piccolo, io sono Rei Todoroki, probabilmente non ti ricordi di me visto che eri ancora un fagottino quando ci siamo conosciuti"
"Salve signora Todoroki"
Era la moglie di Enji Todoroki il numero due nella classifica di supereroi, nonostante fosse uno di loro era sempre molto riservato e provocava timore solo a guardarlo.
Rei invece era una giovane donna dai capelli grigio chiaro, e dagli occhi del medesimo colore.
Dopo aver aver avvisato il figlio del mio arrivo mi accompagnò davanti a camera sua per poi lasciarmi da solo davanti alla porta.
Ero un po' preoccupato inizialmente tanto da esitare nel bussare alla porta.
Dopo qualche istante si sentì dall'altra estremità della stanza un leggero "avanti" per poi tornare un silenzio tombale.
Aprii lentamente la porta ed entrai nella stanza.
Al centro di questa c'era un bambino seduto a gambe incrociate con in mano un joistic rivolto verso la televisione.
Aveva i capelli per metà rossi e per metà bianchi, gli occhi erano policromatici abbinati al colore dei capelli. Aveva un viso dolce e tondo. Era alto, e nonostante avesse la mia età ne dimostrava un paio in più.
Poi si alzò in piedi e si inchinò di fronte a me per poi dirmi:" Sono Shoto Todoroki piacere tu chi sei?"...

 •𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐨 𝐞 𝐭𝐞• BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora