"Si, sono il padre" (Capitolo 7)

905 42 34
                                    

Quel giorno, nel ristorante dove lavorava Sofia, c'erano davvero tante persone.
Era quasi ora di andar a prendere Lorenzo a scuola, e Sofia non aveva ancora finito il suo turno, e stava impazzendo.
Di solito si occupava Andrea di andar a prendere il piccolo a scuola, ma in quel periodo era completamente sola.

"Coprimi un attimo"

Disse la ragazza al suo collega, per poi nascondersi nello sgabuzzino.
Prese il cellulare e chiamò l'unica persona disponibile che conosceva.

"Pronto?"

Disse lui dall'altra parte del telefono.

"Ciao Niccolò, disturbo?"

Disse mentre si mangiucchiava le unghie.

"Nono, dimmi pure"

Disse lui contento nel sentire di nuovo la sua voce.

"Mi faresti un favore enorme?

Chiese lei con un tono disperato.

"Dimmi"

"Andresti a prendere Lorenzo a scuola e poi portarlo a casa tua? Qui ho molto da fare e-"

Disse velocemente, ma venne interrotta da lui.

"Sofia, va bene"

Disse ridacchiando e lei tirò un sospiro di sollievo.
Lo ringraziò e poi chiuse la chiamata, e gli mandò la posizione della scuola tramite messaggio.
Finalmente poteva continuare a lavorare senza un peso sullo stomaco, si fidava di Niccolò.
•••
Il ragazzo arrivò fuori scuola di Lorenzo, ed era pieno di bambini insieme ai loro genitori.
Per non dare troppo nell'occhio, prese gli occhiali, che aveva appeso alla maglietta, e li indossò.
Mise entrambe le mani nelle tasche, e si fece spazio tra la folla per avvicinarsi di più all'edificio.
Nel mentre camminava, le persone cominciavano a guardarlo e bisbigliavano qualcosa nell'orecchio della persona affianco, probabilmente perché lo avevano riconosciuto.
Niccolò, sentendo troppi occhi addosso, aumentò il passo arrivando dentro la scuola.
Sul primo gradino delle scale, era seduto un bambino con i gomiti sulle ginocchia e la testa appoggiata sulle mani, con affianco una maestra.
Lo riconobbe subito, dai suoi neri capelli e la sua piccola statura.

"Hey piccolo"

Disse dolcemente Niccolò, e Lorenzo alzò la testa verso il ragazzo, sentendosi più sollevato nel vedere un viso conosciuto.

"Salve, lei é il padre?"

Domandò la signora.
Non poteva dirgli di no, altrimenti non gli avrebbe mai affidato il bambino.

"Si, sono il padre"

Disse con un tono abbastanza convinto, con la speranza che il bambino non aprisse bocca.

"Va bene, vai pure Lore"

Lui si alzò e strinse la mano di Niccolò, per poi salutare la maestra con la manina.

"Arrivederci"

Disse Niccolò per poi andare via.
Entrarono in macchina, e fece sedere Lorenzo sul sedile posteriore, mettendogli la cintura.

"La mamma?"

Parlò finalmente il piccolo, che era un pò spaventato.
Di solito era Andrea che lo andava a prendere a scuola, oppure Sofia, ma Niccolò gli era nuovo.
Aveva capito che era successo qualcosa tra sua mamma e Andrea dal fatto che quest'ultimo non era più presente a casa e che non veniva a prenderlo a scuola, e aveva paura che potesse essere successo qualcosa anche a Sofia.

Quella casa che avevamo in mente||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora