[-72]
Quel sole del 5 aprile, scaldava tutti gli invitati che aspettavano l'uscita della sposa e dello sposo dalla chiesa.
La piccola Aurora aveva ormai 5 mesi, e si trovava tra le braccia di suo padre, mentre Lorenzo stringeva la sua mano."Eccomi, non sono ancora usciti?"
Chiese la sua ragazza avvicinandosi a loro, per poi dare uno sguardo nella chiesa.
"Eccoli, stanno arrivando"
Disse facendo un cenno con la testa.
Appena Emy e Adriano uscirono all'aperto, tutti cominciarono a lanciare il riso, applaudendo e facendo a loro gli auguri."Auguri amico mio"
Disse Niccolò avvicinandosi al suo migliore amico, e abbracciarlo amichevolmente, dandogli alcune pacche sulla spalla.
"Auguri Emy"
Disse ancora lui per poi abbracciarla, e poi Sofia fece lo stesso con entrambi.
"Grazie per aver accettato di fare i nostri testimoni"
Disse la sposa.
"Ma ti pare, siete i nostri migliori amici, ci mancherebbe"
Disse Sofia sorridendo.
Dopo un pò, tutti gli invitati si diressero nelle proprie auto per andare al ristorante, e lo stesso fecero i due fidanzati con i loro due figli.
Niccolò si mise al volante e, prima di mettere in moto l'auto, faceva su e giù con la gamba, e con l'indice picchiettava continuamente sul volante."Nicco, tutto bene?"
Disse lei entrando in auto, dopo aver messo le cinture ai due bambini.
Lui non rispose, dato che non l'aveva minimamente sentita, e continuava a tremare con la gamba."Amore"
Disse poggiando la mano sulla gamba tremante del ragazzo, e di scatto si voltò verso di lei e smise di muovere la gamba.
"Niente, sto bene"
Disse alzando le spalle, per poi voltare lo sguardo di nuovo verso la strada davanti a se.
"Stamattina hai mangiato?"
Chiese ancora lei guardandolo, ma lui invece pensava solo a guidare.
"Si"
Disse freddo, ma stava mentendo.
Era da un pò di tempo che Niccolò non toccava cibo, e per questo che era dimagrito un pò, e aveva la faccia molto sciupata.
Era anche diventato a tratti egoista, e si stava distaccando molto da tutti quelli che lo circondavano, e dava peso solo alla musica, il suo rifugio personale.
La ragazza annuì, rimanendo un pò perplessa, senza togliere la mano dalla sua gamba, e si voltò a guardare le strade di Roma dal finestrino.
•••
Arrivarono al ristorante dopo una decina di minuti di auto.
L'edificio e l'arredamento, incantevoli e completamente bianco, tanto da accecare gli occhi, erano abbelliti da eleganti tocchi moderni.
Ci si poteva sedere all'aperto per ammirare i vasti campi o scegliere il grazioso cortile che nei mesi estivi si riempie di fiori.
Una scelta semplice e non molto appariscente, come piaceva a loro.
Il pranzo stava procedendo abbastanza bene, se non fosse per il fatto che Niccolò era sempre più strano. Ad esempio, su dieci portate arrivate a tavola, ne aveva toccate più o meno sei.
Sofia si stava preoccupando molto, non era da lui, c'era qualcosa che non andava, e lei lo aveva capito.
Non voleva rovinare l'atmosfera, e nemmeno far preoccupare i due sposi, ma doveva capire cosa stava succedendo.
STAI LEGGENDO
Quella casa che avevamo in mente||Ultimo
Фанфик"Tu occupavi un posto troppo grande E certo adesso è strano non parlarne Di quella casa che avevamo in mente" Copertina: lasuatrilly