"Andrà tutto bene?" (Capitolo 16)

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Dopo la bellissima proposta di Niccolò a Sofia, tutte le coppie cominciarono a ballare un lento.

"Non vedo l'ora di diventare tua moglie"

Disse Sofia guardandolo dritto negli occhi, con un sorriso stampato sulle labbra.

"Lo sarai tra pochi mesi"

La ragazza lo guardò molto stranita.
Perché tra pochi mesi?

"Come tra pochi mesi? Come facciamo ad organizzare tutto?"

Chiese confusa.

"Ce la faremo, te lo prometto. Ti fidi di me?"

Nei suoi occhi c'era dolore, quasi la pregava mentre pronunciava quelle parole.

"Certo che mi fido"

Preferiva non fare tante domande, se voleva sposarsi così velocemente forse c'era un motivo... Forse non vedeva l'ora di sposarsi?
Sofia non sapeva più a cosa pensare, Niccolò continuava ad essere strano, e dopo la proposta era tutto ancora più confuso di prima.
•••
[16 giugno]

Mancava esattamente un mese, e i due giovani ragazzi finalmente si sarebbero sposati.
Sofia era davvero eccitata dall'idea di essere su quell'altare insieme a lui.
Forse aspettare cinque anni per vivere tutto questo, ne é valsa la pena.
Era tutto pronto, chiesa, ristorante, invitati. Tutto pronto.
Proprio quel giorno, la ragazza doveva andare a ritirare il suo vestito da sposa e, visto che nessuno poteva farle compagnia, decise di andarci da sola.

"Ma buongiorno bellezza!"

Disse la donna che lavorava nel negozio di abiti da sposa.

"Salve, sono qui per prendere il vestito"

Disse sorridendo.

"Ti va se lo proviamo di nuovo? Così controllo se devo fare altre modifiche o no"

La ragazza accettò tranquillamente, e aspettò che la donna le portasse l'abito.
Nel mentre prese il suo telefono e lo spense. Voleva avere quella giornata tutta per lei, senza distrazioni altrui.

"Ecco a te, cara"

Le porse l'abito, e poi andò in camerino ad indossarlo.

"É stupendo!"

Affermò la donna, non appena vide la ragazza uscire dal camerino e avvicinarsi allo specchio.

"Già lo é"

Si morse il labbro inferiore e arrossendo, solo al pensiero che Niccolò la potesse guardare e immaginare la sua reazione, la faceva impazzire.
Si osservò più e più volte riflessa nello specchio, ed era sempre più convinta di quello che stava facendo.
Fare il passo più importante della sua vita, per di più con il ragazzo che ormai amava da sempre, non poteva chiedere di meglio.
Facendo molta attenzione a non rovinare l'abito, si diresse verso casa.
Era momentaneamente sola, dato che i due bambini erano dal nonno e Niccolò in studio, a lavorare per nuovi progetti.
Sofia varcò la porta di camera sua e del suo ragazzo, e si buttò di peso sul letto, cominciando a fissare il soffitto.
Questi due mesi di preparativi per il matrimonio non sono stati per niente facili. Tra occuparsi dei bambini, Niccolò che doveva, giustamente, andare a lavoro, Sofia molto spesso si trovava da sola e aveva molta difficoltà a fare più cose contemporaneamente.
Il ragazzo, ovviamente, l'aveva aiutata più che poteva, aveva fatto del suo meglio e c'era riuscito, ma quando aveva da fare, non poteva fare altro che lasciare tutti nella mani della sua ragazza.
C'erano giorni in cui, a volte, Niccolò tornava a casa stanco, letteralmente senza forze.
"Ho solo lavorato troppo"
Era la frase che diceva sempre, e Sofia ci credeva.
Non raccontava più quello che faceva in studio, difatti non sapeva bene di cosa trattasse questo progetto, sapeva solo che stava scrivendo nuove canzoni. Niente di più, niente di meno.
C'era anche da dire che Niccolò fisicamente non era più lui. Il viso era pallido e sciupato, e stava dimagrendo molto.
Si pensava fosse perché tra poco si sarebbe sposato, e allora l'ansia gli chiudeva lo stomaco.
Ad interrompere i pensieri di Sofia, fu il telefono di casa che squillò.

Quella casa che avevamo in mente||UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora