6. Lascia il tuo cuore libero.

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Sono passate due settimane e il lavoro va alla grande. Ancora non ho avuto modo di conoscere il capo, i suoi impegni risultano sempre la causa principale. Il barista? Anche lui mai visto e sono estremamente convinta che la sfiga sia di fianco a me; si sarà licenziato appena avrà saputo della mia assunzione.
Sto preparando il caffè alla signora che è difronte a me, seduta sullo sgabello con le braccia appoggiate al bancone, intenta a leggere il suo giornale: è la terza volta che le servo il caffè. Daniel viene verso di me, sorridendo.

«Indovina chi si è guadagnata il turno questa sera?» dice.
Lo guardo confusa.
«Tu!» conferma, indicandomi.
Cosa?
«È un guadagno? Ne sei sicuro?» chiedo.
Ride.
Porgo il caffè alla signora che, d'un tratto, è interessata alla nostra conversazione.
«Dai! Ci divertiremo! E poi, finalmente, questa sera avrai l'onore di conoscere il capo!» spiega, entusiasta.
Sbuffo.
«Ci sarà la musica e io sarò lì.» dice.
«Oh, grazie! Ora sì che sono felice!» dico, ironica.
Fa una smorfia.
«E va bene! Ma se dovessi far cadere tutta la bottiglieria non dire che non ti avevo avvisato.» dico.
Sorride.
«Vengo a prenderti alle 21:00: puntuale!» dice.
Annuisco.

Daniel va via, lasciandomi sola con la cliente al bancone.
«È un bel giovanotto, siete fidanzati?» chiede.
«Oh, no, no. È il mio collega. Ho chiuso con le relazioni.» dico, sorridendole leggermente.
«Perché privarsi dell'amore, tesoro? Guardati! Sei così bella, il tuo cuore non può essere già stato spezzato! Ascolta una vecchia come me: lascia il tuo cuore libero.» dice.

Lascia il tuo cuore libero.

All'udire quelle parole, il mio cuore martella leggermente il più del dovuto. La signora si congeda, lasciandomi da sola nei miei pensieri. Due ore dopo ho terminato il turno e, come ormai accade da giorni, aspetto Daniel, Sam e Ryan per andare a pranzo, quindi mi dirigo verso l'uscita. Trovo Sam sul suo motorino.

«Ehi!» mi saluta.
Ricambio il saluto, domandandogli dove fossero gli altri.
«Sono andati via prima, questa sera c'è la serata qui ed è anche il compleanno di Ryan, perciò Ryan avrà la serata libera e Daniel voleva riposare.» spiega.
Sbuffo.
«Beh, non credevo fosse così facile prendersi gioco di me.» dico.
Sam mi guarda confuso.
«Daniel mi ha detto che anche questa sera ho il turno, non l'ho mai fatto e guarda un po' conoscerò anche questo famigerato capo di questo odioso bar.» dico.
Ride.
«Dai, andiamo. Ti porto in un posto, magari allevi la tensione.» propone.
«Posso fidarmi almeno di te?»
Annuisce.
«Potrai sempre fidarti di me, Azzurra.» conferma.
Gli sorrido lievemente per poi mettere il casco e salire sul motorino. Sfrecciamo sull'asfalto e dieci minuti dopo siamo in un parco. Sam parcheggia e scendiamo dal mezzo.

«Spero ti piaccia l'idea di un 'chiosco pizza'.» dice.
«Un 'chiosco pizza'?» chiedo.
Annuisce, mostrandomi cosa intende.
«Ciao, Lisa! Due pizze per favore.» dice, imbarazzato.
«Arrivano, Sam! Come stai?» chiede la rossa.
È una ragazza abbastanza alta, ha dei capelli rossi che al sole potrebbero accecare chiunque, gli occhi sono castani e ha delle lentiggini sulle guance. Avverto un certo senso di imbarazzo da parte di entrambi: si piacciono?
Mentre loro due sono intenti a parlare, mi siedo sullo sgabello accanto a Sam, osservando il parco difronte ai miei occhi. Respiro profondamente ed effettivamente un po' di malumore è andato via.

«E lei? È la tua ragazza?» chiede Lisa.
Oh, Gesù! Non sono la ragazza di nessuno; perché le persone vogliono per forza vedermi con qualcuno accanto?
«No, Lisa. Sono ancora single. Si vede che l'amore non è dalla mia parte. A proposito, mi sono ricordato di dover prendere le sigarette al mio capo. Torno subito.» dice Sam, congedandosi poco dopo.
Osservo Lisa che sbuffa.
«Lisa, giusto?» chiedo.
Annuisce.
«Ascolta, so che non sono affari miei ma: percepisco del feeling.» dico.
«No, è impossibile. Sam ed io... nah.» dice.
«Perché mai?» chiedo.
Sospira.
«Non sono all'altezza! Dai, guardami! Hai visto la sua ex? Una bionda da paura: occhi verdi, fisico alto e slanciato. Io in confronto potrei essere definita la sorella adottata sfigata.» mormora.
«Perché non gli chiedi di uscire? Sono convinta accetterebbe senza pensarsi su.» chiedo.
Scuote la testa.
«Vuoi che gli parli io?» chiedo.
«Non lo so... non vorrei avere un 'no' netto.» afferma.
Sorrido leggermente.

Possiamo mai vivere di timore per i 'no' delle persone? Che poi, neanche siamo certi di poterli ricevere per davvero. Siamo sempre così paranoici, problematici ma mai schietti e pronti a toglierci davvero questo dubbio, facendo soffrire noi stessi sulle ipotetiche situazioni che potrebbero crearsi inutilmente. È vero, però, che è anche una sorta di protezione verso il dolore che potemmo provare, ma: è meglio soffrire e aver tentato o soffrire senza magari sapere che forse sarebbe potuto essere?

Decido di porre fine a questa conversazione andando verso Sam. Mi sorride venendomi in contro.
«Dobbiamo parlare.» dico.
«Spara.» sorride.
«So che provi qualcosa per Lisa.» sbotto.
D'improvviso sbianca, per poi colorarsi di rosso. Ride leggermente.
«Azzurra, cosa stai dicendo?» dice, grattandosi il retro del capo.
«Vi ho visti. A lei piaci, me l'ha detto ma non si crede all'altezza. Dovresti invitarla a cena.» dico.
«Uh-oh! Ferma, ragazza!» ride nervosamente.
Alzo gli occhi al cielo.
«Sam, ti prego. Vi piacete, è ovvio! Dai, invitala a prendere un caffè questa sera. Se hai il turno ti copro io.» propongo.
Sorride.
«Davvero? Davvero lo faresti?» chiede, sorpreso.
Sorrido annuendo.

Siamo ritornati al chiosco e stiamo mangiando la pizza a tavolino. Dopo dieci minuti finiamo il tutto e Sam si dirige verso Lisa, che è intenta a preparare un frullato ad una coppia. Non riesco a sentire cosa si dicono, ma ciò che vedo è sicuramente qualcosa di positivo. Sam viene verso di me.
«Avevi ragione! È fatta! Grazie Azzu, grazie davvero!» sorride.
«Non devi ringraziarmi, dovevate pur uscire insieme!» dico. Sorride.
Decido di ritornare a casa e Sam si ripropone per darmi un passaggio. Arrivo a casa un quarto d'ora dopo, ha corso tanto stavolta.
«La prossima volta me la faccio a piedi.» dico, ridendo.
Ride anche lui. Gli porgo il casco e lo saluto, quindi apro il portone di casa. Vado a farmi una doccia, spogliandomi dei vestiti.

Il cellulare squilla insistentemente, sobbalzo appena controllo l'ora e leggo il numero che mi sta chiamando: Daniel. Rispondo.
«Sono le 21:30, sono fuori. Si può sapere cosa stai facendo?» chiede.
No! Merda!
Impreco mentalmente e mi maledico per aver lasciato che il sonno avesse la meglio su di me.
«Sì, perdonami; si era spento il cellulare e non prendeva bene.» mento.
«Sì, certo! E io sono Babbo Natale! Dai, fai veloce.» ride.
Mi aveva sgamato alla grande. Faccio il più in fretta possibile, mettendo tutto il cambio nella borsa. Lavo i denti e pettino i capelli. Esco fuori casa e Daniel è lì, sul suo amato motorino grigio.
Lo saluto.
«Non sai recitare.» dice.
Mordo l'interno della mia guancia sorridendo poco dopo.
«Scusa, ero esausta!» ammetto.
«Dai, andiamo. Non vorrai far arrabbiare il capo?» scherza.
Salgo in sella e partiamo.

Un quarto d'ora dopo siamo arrivati, il traffico era pazzesco. Arrivati fuori al Plan B, corro a cambiarmi e a truccarmi leggermente. Pronta! Daniel è rimasto fuori al bagno tutto il tempo, così da potermi fare strada verso l'entrata al bar della sala discoteca. È tutto così diverso dall'ultima volta: vuoto. Daniel comincia ad accendere tutti i led e le varie luci della sala, dandole finalmente un po' di vita.
«Pronta alla tua prima serata di cocktail a tutta forza?» chiede.
Scuoto la testa.
Ripasso mentalmente tutti i cocktail che offrono al Plan B, ringraziando Ryan per avermi procurato il loro listino.
«Oh! C'è il capo, era ora! Vado a salutarlo, a momenti arriveranno tutti. A tra poco!» mi informa, dandomi il cinque.
Sospiro rumorosamente.
Si inizia.


•︴ Spazio autrice ︴•
Ed eccoci al sesto capitolo, piccole lune☾
Azzurra è molto tesa, si nota, no? Non vi sembra stia andando tutto troppo liscio?
Vi ricordo di mettere una stellina nel caso vi piacesse e di scrivermi cosa ne pensiate, lo apprezzerei tanto.♡

Buona lettura♡

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