15. Non dimenticherò mai la volta in cui ti ho fregato.

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Il rumore della porta appena sbattuta da Christian quasi mi fa sobbalzare.
Nonno, se ci sei, aiutami! So che puoi sentirmi, faglielo capire tu a questo pazzo che è tutta colpa di Daniel!
Prego mentalmente nella speranza che la mia vita venga risparmiata. I suoi passi risuonano nell'ufficio. È difronte a me, alla sua scrivania. Poggia i palmi delle mani su quest'ultima, ha la testa bassa, rivolta sul legno. Scuote il capo, ride leggermente.
Che ha da ridere? Siamo andati giù pesanti oggi di whisky, vero Christian?
Sono qui, immobile, pronta per una sua infuriata. Alza lo sguardo, i suoi occhi fissano i miei. Il ciuffo gli ricade sulla fronte aggrottata.
«Avete una relazione?» chiede.
Sembra calmo. Alzo gli occhi al cielo.
«No, di nuovo.» rispondo.
«Guardami.» ordina.
Lo guardo.
Sbuffo.

«No, Christian! Non abbiamo una relazione!» dico nuovamente.
Improvvisamente sbatte le mani sulla scrivania sul quale aveva poggiato i palmi. Sobbalzo.
«E allora perché vi stavate baciando? Eh?» ringhia.
«È stato lui, mi vuoi credere una buona volta? Lo stavo salutando dandogli un cazzo di bacio sulla guancia e lui si è girato!» alzo la voce.
«Modera i termini con me, Azzurra.» dice.
«No, tu modera i gesti. Mi tratti come se fossi spazzatura! Che ti frega di me e Daniel? Eh? Perché stenti ad infuriarti così?» alzo la voce.
«Perché lavorate per me! Nel mio locale non devono esserci relazioni, lo capisci?» dice.
Sbuffo.
«Oh, giusto! Certo, solo perché la tua vita è così infelice, perché non hai nessuno che ti ami, la rovini agli altri! Bravo, Christian!» dico in cagnesco.
«Non hai il diritto di parlarmi così, Azzurra! Sai che ti dico, vai! Vai da Daniel e vivete felici! Quando ti lascerà per la nuova barista non venire a piangere da me.» dice.

Nuova barista?
«Quale nuova barista?» chiedo.
Sorride leggermente.
«Non lo sai? Oh, che sbadato.» dice.
Mi da le spalle, versandosi del whisky. Ritorna a guardarmi, quindi beve un sorso.
«Cosa dovrei sapere?» chiedo.
«Che probabilmente tu sarai la numero sei.» spiega.
Corruccio la fronte.
«Spiegati meglio.» ordino.
Mi fa cenno di sedermi sulla poltroncina di fianco a me. Mi siedo.
«Ti va un whisky?» chiede.
Annuisco.
Sento che sta per arrivare qualcosa di forte, dopo del whisky, ovviamente.
Versa l'alcol, quindi mi porge il bicchiere. Ringrazio.
Si siede anche lui. La sua mano scorre tra i suoi capelli, sistemandoli.
«Ti sei mai chiesta il perché avessi solo componenti maschili nel mio staff? Mh?» chiede.
Scuoto la testa.

«Daniel si è dato da fare in questi anni con le ragazze. Quelle che facevano parte del nostro staff. Fingeva di essere il cagnolino smarrito, colui che sapeva gestire, però, tutto quanto anche senza di me. Le ragazze lo trovavano attraente, potente. Sicuramente è una persona molto valida, non per niente è ancora qui.» beve un sorso.
Faccio lo stesso anche io, continuando ad ascoltarlo.
«Mi aveva promesso che le cose sarebbero cambiate, che avrebbe smesso di provarci con le ragazze; non mi fidavo, Azzurra. Così ho accettato tu venissi qui. Sam e Ryan sono a conoscenza di tutto, pensavo te l'avessero detto loro ma, a quanto pare, ho dovuto farlo io.» dice.
Ho letteralmente terminato il whisky. Mi sento in colpa per avergli detto quelle cose.
«Si sono fidati di Daniel: sbagliato. Erano otto mesi, la situazione andava bene.» dice.
«E poi sono arrivata io...» sospiro.
«Sì, sei arrivata tu. Però mi hai fatto capire, ancora una volta, che le persone non cambiano.» dice.

Restiamo in silenzio per alcuni secondi. Apre il pacchetto di sigarette, ne preleva una e l'accende.
Decido sia arrivato il momento di chiederglielo.
«Perché mi hai baciato tu, invece?» chiedo.
Getta fuori il fumo.
«Boh.» dice.
«Boh? Stai scherzando?» chiedo.
Aspira, vedo la cenere diventare sempre di più.
«No. Non ti capita mai di voler baciare qualcuno e basta?» chiede.
«Non solo sfrutti le persone al lavoro ma anche al di fuori. Wow.» dico.
Mi fissa.
«Non sfrutto nessuno.» dice.
Sbuffo.
Spegne la sigaretta, ammaccandola dentro al posacenere. Si alza, quindi viene verso di me. Poggia i palmi sui braccioli della poltroncina. Siamo a una distanza minima.

«Se ho voglia di baciare qualcuno, lo faccio. Se non ho voglia, non lo faccio. Non mi sembrava ti dispiacesse. Avevamo bevuto e ricordo benissimo tu avessi ricambiato. Sbaglio?» dice a bassa voce.
Le mie palpitazioni sono aumentate. Questa vicinanza è troppa per me. Osservo le sue labbra, inviterebbero chiunque a baciarle. Passo ai suoi occhi: li amo. La sua pupilla è diventata più scura.
«So che vuoi baciarmi.» sussurra.
«Mi avvicino.» sussurra.
Si fa sempre più vicino, sfiora i nostri nasi.
«Dì di no.» sussurra nuovamente.
Non riesco a prendere una posizione, sono immobile su una poltrona, letteralmente. La mia coscienza lotta con l'altra parte di me. Una dice di scappare via e tornare a casa; l'altra, invece, ha la meglio, costringendomi a restare qui, lasciandogli fare tutto ciò che vuole.
Sorride leggermente. Lascia sfiorare di nuovo la nostra fronte e i nostri nasi. Il mio battito è irregolare ad ogni suo tocco. Improvvisamente si stacca da me, alzandosi.
Cosa? Perché te ne vai?

Va verso la scrivania, quindi prende il suo giubbotto. Sono qui, completamente senza fiato, confusa e amareggiata. Ho bisogno di quella sensazione, quella di poco fa, quella che solo lui mi ha dato. Ma non ci sto ad essere trattata così.
«Lo vedi?» chiedo.
Si gira verso di me.
«Cosa?»
«Tu sfrutti le persone.» dico.
Ride leggermente.
«Che cazzo ridi, Christian?» alzo la voce.
Diventa serio.
«È così che fai? Le inganni anche tu?»
«No, io non faccio proprio nulla.» dice.
Mordo l'interno della guancia.
«Secondo me sei geloso.» dico.
Scuote la testa.
«Sì, Christian. Sei geloso di qualcuno che ha toccato ciò che avevi toccato prima tu.» dico.
Sorride leggermente, scuotendo la testa.
«Ti fai i film, Azzurra.» dice.
Mi avvicino verso di lui.
«No, non stavolta. Ho sentito il tuo cuore.» dico.
«Smettila di dire cazzate.» dice.

Avverto varie sensazioni al basso ventre, sento l'adrenalina scorrere. Osservo le sue labbra.
«Perché ti sei scostato?» chiedo.
«Perché volevo scostarmi.» dice.
Mi avvicino ancora. Sposto i vari documenti che ha sulla scrivania.
«Che stai facendo?» chiede.
Mi siedo, poi, sullo spazio che ho formato sulla scrivania. Sono di fronte a lui.
«Avvicinati.» ordino.
Scuote la testa.
«Non mi freghi.» dice.
Sorrido leggermente.
«Hai paura.» dico.
Ride.
«So cosa vuoi fare. Ritenta.» dice.
«Cosa? Non voglio fare assolutamente nulla, Christian.» dico.
«È tardi, devo chiudere.» dice.
«Vigliacco.» dico.
«Azzurra, smettila.» ordina.

Scuoto la testa.
«Non hai le palle.» provoco.
Mi fissa. Finalmente cede.
Viene verso di me. Elimino la troppa distanza attirandolo a me, quindi prendo in un pugno la sua camicia. I nostri nasi si sfiorano. Faccio esattamente ciò che lui ha fatto con me prima. Avvicino le nostre labbra. Immediatamente mi scosto. Ci guardiamo alcuni secondi. Il palmo della sua mano è dietro alla mia testa, attirandomi con forza verso di lui. Le nostre labbra sono di nuovo incollate. La sua lingua rincorre la mia, si sfiorano, si assaporano.
Sento di star volando, il mio cuore e il mio corpo non hanno mai provato sensazioni simili e mi sento davvero bene. Ne voglio di più. Christian quasi ringhia al mordergli leggermente il labbro inferiore. Questa cosa mi manda in estasi. Mi prende con forza, avvicinandomi sempre più vicino a lui. Sussulto quando percepisco la sua erezione.
Ci stacchiamo immediatamente quando udiamo la maniglia della porta aprirsi.

«Christian ho porta-» si interrompe Sam.
«Oh. Credo di aver interrotto qualcosa.» dice.
Abbiamo entrambi il fiatone, bene.
«Sì, mettile vicino alla macchina da caffè.» schiarisce la voce.
Sono arrossita completamente. Sam va via, lasciandoci lì.
«Io vado.» dico.
«Sì, come vuoi.» dice.
Trattengo una risata.
«Azzurra, ti prego.» dice.
Lo guardo confusa.
«È stato uno sbaglio. Dimentichiamo.» dice.
Mi avvicino a lui. Siamo faccia a faccia.
«Non dimenticherò mai la volta in cui ti ho fregato.» sussurro.


•︴ Spazio autrice ︴•
Ed eccoci al quindicesimo capitolo, piccole lune.☾
Un po' di piccante ci sta, su! Spero vi abbia fatto volare il cuore e trasportato nelle loro emozioni.
Vi ricordo di mettere una stellina nel caso vi piacesse e di scrivermi cosa ne pensiate, lo apprezzerei tanto.♡

Buona lettura♡

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