25. Un addio senza preavviso.

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Rimbomba la sveglia assordante nelle mie orecchie, il 2 gennaio è arrivato così presto ed io non sono ancora pronta a ricominciare una vita lavorativa. Dopo tutte queste vacanze mi ci vorrà ancora molto per stabilizzare il mio karma interiore. Mi alzo goffamente, con malavoglia e tanto sonno ancora sulle spalle. Mi reco verso il bagno, pregando che sia solo un sogno quello che sto vivendo ora. Purtroppo le mie speranze vanno in fumo, non appena percepisco il dolore emanato dal pollice che sbatte contro il lavandino. Trattengo il fiato, impedendo a me stessa di mostrare la parte più scontrosa. Lavo il viso, dandomi il giusto impatto per iniziare la giornata. Pettino i capelli, legandoli in una crocchia disordinata. Mi dirigo in cucina, preparando del tè bollente e del pane tostato. Faccio colazione, dopodiché ripongo tutto nel lavabo. Ci penserò al ritorno alle pulizia di casa.

Salgo le scale, arrivando in camera. Indosso la divisa da lavoro, controllando di non aver alcuna macchia di caffè o alcol su di essa. Ritorno in bagno, stavolta lavando i denti. Allaccio le scarpe e, indossato il giubbotto e preso lo zaino, esco di casa. Comincio la mattinata camminando per il quartiere, arrivando poi al locale. Saluto Sam, dandogli il buongiorno. Dalla sera della vigilia di capodanno non ci siamo più rivisti, quindi colgo l'occasione per spendere adesso due chiacchiere. Daniel è stato licenziato, ma questo era anche fin troppo ovvio. È impensabile che sia successo tutto ciò, cosi, senza un motivo valido. La mia curiosità ha la meglio, scoprendo che il suo lavoro attuale è il commesso in un mini market. Rabbrividisco al solo pensiero del viso sanguinante di Christian. Controllo l'orario, sarebbe dovuto già essere qui. Avrà avuto sicuramente degli imprevisti.

Affetto il limone, sistemando le fettine nel contenitore sotto al bancone. Faccio lo stesso per le arance, poi mi dimeno nella preparazione dei caffè e cappuccini. Arriva anche Ryan, che salutandomi complimenta il mio aspetto raggiante. Beh, dovrei consigliare a tutti loro una visita dall'oculista; se questa dovesse essere la mia forma smagliante, non oso immaginare quella peggiore. Inserisco nella lava bicchieri i piattini e i diversi calici utilizzati per gli aperitivi del mattino. Controllo nuovamente l'orario ed è quasi ora di pranzo. Di Christian, ancora nessuna traccia. Accetto l'invito che Sam e Ryan mi propongono, quindi termino le pulizie e li raggiungo all'esterno, nel parcheggio del locale. Indosso il casco, salendo sul motorino di Sam. Mentirei se dicessi di non star gelando, ma a mali estremi, estremi rimedi.

Giungiamo al nostro, ormai, pub di fiducia, ordinando i panini per eccellenza. Attendiamo la loro preparazione, quindi ci manteniamo caldi vicino  alla stufetta accesa del locale. Qualcosa mi dice che Christian non ha avuto più di un imprevisto, ma ben due, per non rispondere neanche ai miei messaggi. Ascolto come entrambi abbiano trascorso le loro ultime giornate di fine vacanze, ritrovandomi a perdere il filo del discorso e richiederlo più volte. Sento che qualcosa non va come dovrebbe, ma decido di rimuovere le mie ipotetiche paranoie mentali. Ringraziamo e usciamo dal pub, incamminandoci verso le panchine più vicine. Ci sediamo, mangiando i nostri panini con doppio hamburger, mozzarella e insalata.

Mando giù l'ultimo boccone, andando a gettare il sacchetto con all'interno la carta avvolta nei panini. La giornata di oggi prevede un turno pieno, quindi ritorniamo al Plan B, attenendo sempre l'arrivo di Christian. Riapriamo il locale, cominciando nuovamente a lavorare. Il mio pensiero fisso è rivolto a lui, a quell'uomo che mi sta facendo preoccupare incessantemente. Prendo gli ordini e li eseguo, ritrovandomi a vedere la giornata passare velocemente in un batter d'occhio. Al ritorno chiedo un passaggio a Ryan, che gentilmente accetta di offrirmi. Arriviamo fuori casa, parcheggiando sul marciapiede.

«Hai avuto sue notizie?» chiede, rollando una sigaretta.
Scuoto la testa, cominciando seriamente a preoccuparmi.
«È da questa mattina che non si fa vivo; o meglio, da ieri sera. Ci siamo lasciati più che bene, mi sembra strano non risponda.» spiego.
Ryan annuisce, ascoltando le mie parole. Fa spallucce, rassicurandomi sul fatto che probabilmente, se non sicuramente, sarà stato impegnato con le sponsorizzazioni del suo marchio di caffè in alcuni uffici. Lo ringrazio, salutandolo poco dopo.
Rientro a casa, sistemando ciò che avevo lasciato al caso. Mi rimbocco le maniche, riuscendo a non pensare incessantemente a Christian e al fatto che non mi degna di una risposta dalla sera precedente. Elimino il pensiero di potersi trovare sotto l'auto di qualche pazzo furibondo, avendo la sicurezza di trovare, altrimenti, la notizia sul giornale. Ma niente di ciò è accaduto, quindi spazzo via questa spiegazione alla sua scomparsa. È ora di cena, anche passata, ma non ho fame. Dovrei mangiare, ma il mio stomaco non ne vuole sapere nulla di tutto ciò. Tutto ciò che mi basterebbe è avere la certezza che Christian stia bene e sia solo il mio cervello il creatore di tanta preoccupazione.

Passo il tempo a cambiare canale alla TV, non trovando nulla di particolarmente interessante da attirare la mia attenzione. Decido di spegnerla, quindi vado a cambiarmi, indossando il pigiama. Lavo i denti e applico una maschera; è da molto che trascuro la mia pelle. Gli anni scorsi ricordo di aver quasi preso una fissazione per la skincare, che a quanto vedo, però, subito ho accantonato. Il timer risuona, avvisandomi di dover rimuovere la maschera in tessuto. Massaggio il viso, provando a sciogliere i nervi facendo dei cerchi alle tempie. Niente di tutto questo allevia il caos in me. Do un occhiata al cellulare, rassegnandomi all'idea di ricevere uno squillo da Christian, quindi cado in un sonno profondo, cullata dalle braccia di Morfeo.

Il mattino seguente.

Replico i passaggi del mattino precedente, trovandomi a lavoro in anticipo. Di Christian ancora nessun messaggio, né chiamata. Do il via alla mia giornata di lavoro, partendo col piede giusto: positiva. Devo essere sulla giusta frequenza, così da avere una mente serena e priva di preoccupazioni inutili. Servo i due analcolici alla coppia di anziani seduta di fronte al bar, ritornando alla mia postazione. Aggiungo del ghiaccio nel tumbler alto, per poi mischiarci all'interno varie bevande alcoliche. Busso la campanella, avvisando di aver pronta l'ordinazione degli altri tavoli. Il servizio scorre veloce e puntuale; ma di Christian, ancora nessuna traccia.
È il secondo giorno e sto seriamente cominciando a preoccuparmi. Noto come anche il resto dello staff cominci a destare sospetti su questo prolungato 'addio senza preavviso'. Il mio turno termina all'ora di pranzo, così, mi avvio verso la strada di ritorno. Mi getto sul letto non appena rincaso, correndo verso la porta nel momento in cui avverto un pugno bussare. A mio malincuore è il postino, intento a consegnarmi una lettera. Lo ringrazio, aprendola pur di passare il tempo.

Per Azzurra.

Non ti aspettavi una mia lettera, lo so. Non posso ritornare, non posso per ora. Ti prego di capirmi. Non so cosa accadrà adesso tra di noi, ma ho bisogno di restare solo, tra me e i miei demoni interiori. Ti penserò sempre, ogni giorno e notte. Ogni cosa mi ricorderà te e già so che starai maledicendo ogni mia parola. Credimi Azzurra, è più forte di me.
Aspetto tue notizie.

Con amore, Christian.

Il mio cuore cessa di battere, si sgretola, si spezza. Diventa cenere e neanche il più potente antidoto potrebbe riportarlo al suo splendore.
Mi ha lasciata? Cosa gli è successo?
Non faccio altro che pensare ad un mio ipotetico comportamento scorretto nei suoi riguardi. Mi ha lasciata qui, da sola. Non me ne ha parlato, è andato via e basta.
Perché, Christian? Perché dirmi addio così?
Cos'è questa? Una lettera che dovrò conservare per il resto dei miei giorni, o tornerai da me?
Avremmo potuto essere tutto, ma hai preferito fossimo niente.


•︴ Spazio autrice ︴•
Ed eccoci al venticinquesimo ed ultimi capitolo piccole lune.☾
Non odiate mi per un finale così tragico e sospeso, ma il sequel serve a questo!
Ringrazio tutti voi per essere arrivati fin qui, spero possiate e vi abbia fatto vivere delle emozioni che manterrete sempre nel vostro cuore.
Vi ricordo di mettere una stellina nel caso vi piacesse e di scrivermi cosa ne pensiate, lo apprezzerei tanto.♡

beviamoci suDove le storie prendono vita. Scoprilo ora