Epilogo

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Quando Natalie aveva accettato la proroga del suo contratto alla Morrison Pharmaceutical, si era sentita nel posto giusto. 
Se l'era guadagnato.
Le cose erano poi cambiate in fretta: Chelsea era sparita da un giorno all'altro dall'ufficio e Natalie aveva dovuto spiegare le ragioni del suo trasferimento a Sally e Scott, sconvolti dallo scoprire i piani contorti e inquietanti di Chelsea per far sparire Natalie da Boston e allontanarla da Dimitri.

Questo era tornato da Philadelphia una settimana dopo, deciso a non passare più una sola notte separato da Natalie per molto, molto tempo.
Ma Natalie, sebbene assurdamente felice, non si sentiva del tutto soddisfatta. In un angolo mai dimenticato della sua mente sentiva bisogno di affrontare Chelsea.

Ancora non era partita da Boston e aveva confidato a Sally che sarebbe passata un sabato mattina a ritirare alcuni dei suoi effetti personali, per non dover incontrare nessuno ed evitare l'umiliazione.

Natalie l'aveva attesa seduta alla sua scrivania, giocherellando con il suo specchietto per il trucco di Gucci.
Chelsea si era pietrificata sulla porta, lo sguardo subito mutato in ira.
"Mi ci è voluto un po' a rimettere a posto tutti i pezzi, quando l'ho fatto è stato un bene per te  e i tuoi capelli tinti non essere negli immediati paraggi" aveva esordito con tono di ribrezzo. Si era alzata e aveva accidentalmente fatto cadere lo specchietto, che si era frantumato a terra.
Si era poi avvicinata a Chelsea che schiumava di rabbia, e si era fermata a pochi passi da lei, fissandola negli occhi.
"Non sono venuta qui per renderti il favore. Ma ti avverto che se ti fai rivedere a Boston, o se ti avvicini ancora a me e Dimitri, ti distruggo."
Aveva parlato con calma, distinguendo con cura le parole perché giungessero chiare e comprensibili.
Quindi non le aveva dato il tempo di replicare e aveva lasciato in fretta l'ufficio prima di fare qualcosa di molto sciocco.
Come tirarle un ceffone a mano rovescia. Ma sarebbe stato bellissimo.

Poche settimane più tardi mamma Josephine aveva deciso di cedere le redini del ristorante, ancora di proprietà De Luca, ma si era ritirata in una meritatissima pensione che le permetteva di andare spesso a trovare la figlia a Boston.
E questo le aveva finalmente permesso di conoscere Dimitri. Inutile dire quanto avesse capito del cambiamento che aveva fatto la figlia nel corso dei mesi precedenti quando l'aveva incontrato per la prima volta.
Affascinante, arguto e con un'espressione quasi impenetrabile. Per ultimo, e non per importanza, era palesemente e inevitabilmente innamorato di sua figlia. 
Quei due si guardavano come se il mondo all'infuori di loro svanisse all'improvviso. 
C'era qualcosa di magnetico che le riempiva il petto di gioia e un leggero struggimento.

Da quel momento in poi, Dimitri era diventato la sua seconda persona preferita al mondo.


Ad un anno dal suo trasferimento e dopo molte visite da parte della madre, Natalie inizia a sospettare di non essere l'unico motivo per cui Josephine trascorreva tanto tempo a Boston.

Un'altra persona nella vita di Natalie che ormai trascorreva sempre più tempo a Boston era Evelyn.
L'affetto che la legava a Natalie era intenso e smisurato come quello fra sorelle, ma l'amica sapeva bene che non era tutto merito suo.
Quando Scott aveva incontrato Evelyn per la prima volta, in occasione del compleanno di Natalie, per la prima volta l'aveva visto sorridere con una luce speciale ad illuminargli lo sguardo.
Luce che negli occhi di Evelyn era addirittura abbagliante. Li aveva guardati studiarsi da vicino e l'intraprendenza della sua amica sembrava essersi leggermente smorzata, lasciando posto alla riservatezza.
Per tipo cinque minuti.
Dopo qualche aiuto di coraggio liquido, qualche ora dopo l'aveva vista prendergli la mano e sparire da qualche parte. Non li aveva visti più per quella sera.

Poi non li aveva più visti separati.

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