Mi chiamo Sofia, sono una donna di 40 anni, faccio la zoologa e sono single. Vivo in un appartamento in un piccolo paese in collina, in provincia di Brescia, un bellissimo posto: lontano dal caos cittadino ma comunque vicino ad un grande Outlet. Gli ospedali, le palestre e le scuole sono tutte strutture vicine, per questo è un paese “comodo”. Ma non mi sembra il modo più idoneo di iniziare il libro, anzi non so proprio come fare. Vedete questo è il primo libro che scrivo con l’intento di pubblicarlo e voglio parlarmi della mia storia.
Mi sono da poco lasciata con il mio ex ragazzo, Andrea. Un bellissimo ragazzo certo, ma con un difetto: odia i libri. Io amo i libri, ho almeno una decina di relazioni con vari personaggi. Per quanto possa sembrare un motivo sciocco e superficiale, è stato questo che ci ha portati a litigare. O meglio, lui si era stancato di me perché lo trascuravo troppo. Ma non è di questo che voglio parlare. Le mie amiche (per una qualche strana ragione) sono convinte che ho bisogno di una mano, che mi sento sola. Pertanto oggi uscirò, a prendere una buonissima cioccolata calda con una mia grande amica, Rossella.
Ci siamo date appuntamento ad un bar in città, dal momento che lei viene da Desenzano, sul Lago di Garda. E’ Dicembre, quindi mi sono messa un bel dolcevita verde chiaro che sta molto bene con i miei capelli di color rosso fiammeggiante.
Arrivata al bar, la vedo già seduta ad un tavolino vicino alla finestra, quindi mi dirigo verso di lei quando un cameriere mi urta << oh scusami! >> “mio dio quanto sono imbranata!” penso
<< no no tranquilla è colpa mia >> mi dice il cameriere. Ora che lo guardo bene in faccia è molto carino, e avvampo dall’imbarazzo. Arrivo dalla mia amica che sta già ridendo per la scena << oh si molto divertente>> le dico sarcasticamente mentre mi siedo goffamente sulla poltrona
<< Angelo >>
<< come? >>
<< si chiama Angelo. Sexy vero? >> mi sorride maliziosamente
<< oh si molto… ma voglio ricordarti che sei fidanzata >>
<< lo so benissimo. Anche tu lo sei giusto? >> sorride e mi squadra dall'alto verso il basso, fin quanto glielo può permettere il tavolo. Sa che le avevo raccontato una bugia, qualche settimana fa, quando continuava ad assillarmi che dovevo trovarmi un altro ragazzo << com’è che si chiamava? Darcy? >>
<< Mr. Darcy, per favore! È un nobiluomo >> preciso
<< Sofia, devi piantarla di "fidanzarti" con personaggi inesistenti… >>
<< che ne sai?? Magari Mr. Darcy è esistito veramente!>>
<< … con uomini deceduti o con attori! >> continua imperterrita
<< beh sarai felice di sapere che sto già uscendo con un ragazzo! >> dissi per ottenere la sua attenzione. Non è del tutto una bugia: il ragazzo esiste si, solo che siamo usciti una volta, ed è stato perchè ci eravamo incontrati per strada
<< stupendo! chi è??>> mi chiede curiosa
<< nulla, un ragazzo che ho conosciuto in…ehm biblioteca >>
<< volete ordinare?>> ci interrompe Angelo, il cameriere. Rossella risponde subito << due cioccolate calde grazie, una col caramello e l’altra con la cannelle. Grazie >> dopo che si è allontanato, mi confessa << vi ci vedrei bene insieme, voi due >>
<< scherzi? L’ultima volta che hai detto così, dopo un mese ci stavamo per ammazzare! >> ridiamo al ricordo di una mia disastrosa storia d’amore.
<< dai dimmi… come va il lavoro? >> mi chiede Rossella per cambiare argomento
<< molto bene grazie, sto studiando delle lontre. E a te invece? Ancora voglia di ammazzare la collega?>>
<< mi ferma il fatto che in carcere non avrò la possibilità di fare shopping >>
scuoto la testa rassegnata<< tu hai dei seri problemi... >>
<< ecco a voi... cioccolata alla cannella per la nostra rossa e al caramello per la nostra mora>> ci sorride e ammicca, mentre appoggia le tazze fumanti sul banco.
Rossella guarda il cameriere con uno sguardo che conosco fin troppo bene << Ti va se dopo il lavoro usciamo tutti e tre insieme? >> conosco Rossella da anni, capisco quando vuole organizzare un mezzo appuntamento, per questo si merita un bel calcio da sotto il tavolo.
<< oh ehm… >> il ragazzo è chiaramente in difficoltà
<<Rossella! Non possiamo chiedere ad un ragazzo così, di punto in bianco di uscire >> mi rivolgo a lui << lasciala perdere, è un po’ egocentrica >> ma a quanto pare non ha gradito il mio aiuto << per stasera va bene alle 8? >>
<< perfetto! >> Rossella si volta verso di me e sorride. Ha vinto.