Capitolo 4

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Quando arrivo a casa sono stanca. Non ho voglia di cucinare o lavare i piatti, quindi ordino indiano.  Ordino il “Chicken  Korma “ – fatto con pollo, curry fresco, mandorle, cocco in polvere, burro naturale e panna- e mi apro una birra. Sirius miagola per attirare la mia attenzione. Gli riempio la ciotola di crocchette e gli do un po’ di acqua. Addento il mio Chicken e inizio subito a sentire la lingua pizzicarmi piacevolmente. Adoro la cucina indiana.

Ho invitato Angelo a  casa mia per pranzare insieme, visto che domani è domenica, così possiamo discutere sul caso. Ieri mi ha riportata a lavoro e, durante il tragitto, mi ha spiegato perché, secondo lui, Rossella è innocente. Mentre mangio non posso fare a meno di pensare a quello che è successo mezz’ora fa in commissariato.

Il commissario Votta mi ha fatto un sacco di domande. Mi ha chiesto di descrivergli minuziosamente i rapporti e la vita privata di Rossella. Io gli ho spiegato che lavora nella Guardia Forestale, fa la veterinaria, e che è fidanzata con Alessandro Spiazzi. Gli ho detto che i due convivono e vanno d’accordo, non hanno problemi.
Mi ha chiesto che rapporto c’era, invece, tra lei e Lucrezia  e io gli ho detto che non erano amiche, anzi si odiavano e che più volte Rossella mi aveva confessato che era stata fortunata a non dover lavorare con lei  (Lucrezia si occupava solo di portarle gli animali); però ho precisato che, anche se Rossella la disprezzava, questo sentimento non era abbastanza forte da portarla a compiere un omicidio. Il commissario mi ha risposto dicendomi che non sta a me decidere se Rossella è colpevole o meno. Gli ho chiesto quindi se mi poteva dire qualcosa sulla situazione di Giovanni, visto che è comunque un mio amico, e lui mi ha risposto che è stato rilasciato e che è innocente, non ci sono prove contro di lui.
Prima di andarmene, ho chiesto al commissario chi è stato a testimoniare il litigio tra Giovanni ed Andrea. Lui mi ha risposto –un po’ scocciato per tutte le mie domande- che potevo parlare con la testimone, dal momento che anche lei era lì. Mi ha portata in una stanza dove ho conosciuto Giulia Rizzi, una bella donna dai capelli biondi  a caschetto. Mi sono fatta raccontare anche da lei l’accaduto, ma non mi ha detto nulla che non sapessi già.

Finita la mia cena, mi metto in pigiama e accendo la televisione, ma non riesco a prestare attenzione ai programmi. Oramai devo sapere come va a finire questo caso, un po’ come per  una storia: devo leggerla  fino ad addormentarmi con il libro in faccia. Dal momento che non è una storia scritta, decido di riposarmi.

Mi alzo presto, lavo per bene la casa, metto in ordine e mi faccio la doccia. Quando ho finito, vado in camera in biancheria intima e guardo una serie di indumenti che potrei mettere. Alla fine opto per una maglietta grigia scollata che valorizza il mio decolté, metto una camicetta con un motivo scozzese  e abbino il tutto con dei jeans scuri push up. Non mi trucco troppo pesantemente, solo il mascara e il rossetto rosso ciliegia.
Angelo arriva  puntuale a mezzogiorno. Quando gli vado ad aprire ha un grande sorriso stampato  in volto e sembra emozionato
<< hm che profumo >> dice deliziato nell’entrare
<<grazie, ho fatto delle crocchette di pollo speziate >> lo informo lusingata << spero ti piaccia il pollo >>
<< lo adoro >> conferma
<< ah bene anche io >> sorrido. E’ come guardarsi ad uno specchio << dai vieni ti faccio fare un giro della casa >> gli prendo distrattamente la mano e lui la stringe << beh questa è la cucina e il soggiorno >> gli mostro tutto l’ open space di forma leggermente rotondeggiante e rialzato rispetto all’ingresso con orgoglio << ho disegnato io i mobili, alcuni invece li ho comprati e li ho colorati >>
<< davvero? >> mi chiede impressionato << mi piace molto il tuo stile… un misto tra provenzale, etnico e moderno… con tocco di classico >> aggiunge, indicando il grande camino senza vetro
<< ti ringrazio >> gli dico e lo porto nelle altre stanze. Quando arriviamo alla mia camera da letto mi stinge la mano di poco più forte di prima, un gesto impercettibile ma che riesco ugualmente a cogliere. Lo guardo e lui ammicca, facendomi arrossire.

Finito il tour, ci sediamo e iniziamo a mangiare e chiacchierare per conoscerci meglio.  Una volta finito, lo faccio accomodare sul divano e iniziamo a parlare della situazione di Rossella e di quello che è successo in commissariato ieri sera
<<come hai detto che si chiama la testimone? >> mi chiede quando ho finito di raccontargli tutto
<< uh non ricordo >> dico dubbiosa. Ho una terribile memoria << però non l’ho mai vista  o sentita nominare >>
<< capisco… bene, allora abbiamo una ragazza  innocente  sospettata di omicidio, un assassino misterioso e una testimone >> dice ricapitolando la situazione << io credo che l’assassino voglia far credere che la colpevole sia Rossella, e ci sta riuscendo benissimo . Le due vittime sono collegate  a lei.  Qualcuno potrebbe pensare che Andrea sia stato ucciso perché non potevano stare insieme, dal momento che Rossella è fidanzata con Alessandro, mentre Lucrezia sia stata uccisa per gelosia >>
<< già Rossella è stata molto sciocca a dire che era innamorata di Andrea e che odiava Lucrezia >> rifletto  << se quello che dici fosse vero, la prossima vittima – se ci sarà – sarà qualcuno che Rossella odia.  >> constato
<< Conosco Rossella da poco, però mi sembra che sia una ragazza solare…deve odiare poche persone >>
<< solo Lucrezia a quanto ne so >> ammetto. Poi mi viene un’ illuminazione: se l’assassino vuole far credere che Rossella abbia ucciso Andrea perché non potevano stare insieme, cosa gli impedisce di uccidere anche Alessandro? Alessandro in teoria sarebbe colui che impedisce a Rossella di fidanzarsi con qualcun altro.
<< dobbiamo andare a casa di Rossella, tra poco la lasciano andare >> dico in fretta
<< perché scusa? >>
<< ho un brutto presentimento >> gli dico.

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