Capitolo 3

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Mi sveglia Aloe Blacc. È stato difficile scegliere quale canzone mettere come sveglia, alcune canzoni erano troppo “soft” e mi riaddormentavo subito, altre erano troppo “hard rock” e mi veniva un colpo ogni volta che mi dovevo alzare. Can you do this di Aloe Blacc invece è perfetta: inizia lentamente per poi aumentare allegramente. Mi mette di buon’umore.

Mi alzo e sveglio per baglio anche Sirius che miagola infastidito. Mi dirigo con un andatura da zombie in cucina e faccio colazione. Non sono ancora completamente sveglia e  mi squilla il cellulare
<< uh pronto? >> dico con una voce assonnata
<< Sofia? >> sento una voce familiare, ma alle 6 di mattina non riesco a capire nemmeno da che parte sono girata, figuriamoci riconoscere una voce << sono Angelo>> “Ah ecco chi è!” <<Rossella mi ha dato il tuo numero. È successo qualcosa ieri sera? >> mi chiede preoccupato. Che ragazzo dolce!
<< oh no tranquillo >> poi mi fermo. Mi ero scordata di ieri sera
<< Tutto a posto Sofia? >> ha notato il mio silenzio
<< oh certo… scusa è presto e sono ancora  rintronata cerca di capirmi. Tu piuttosto perché sei già  sveglio? A che ora apre il bar? >>
<< non sono andato a dormire. Vorrei vederti. Da soli però. >>
<< oh. Si. SI! Splendido >> sorrido.
<< bene, ti passo a prendere a lavoro a mezzogiorno >>
mi viene un dubbio  << scusa, ma sai dove lavoro?>>
<< certo! Me lo ha detto ieri Rossella, spero non ti infastidisca >> “ah ecco immaginavo”
<< no tranquillo. A dopo >> e attacco.
Wow, un appuntamento. Incredibile. Ormai sono totalmente sveglia, quindi mi preparo per andare a lavoro.

Appena entro nel mio studio vado a controllare le mie piccole lontre. “Stanno dormendo, tenere!” e inizio a compilare alcuni moduli. Dopo qualche ora mi interrompe la mia collega (nonché grade amica) Sara
<< Sofia hai visite. In portineria >>
“ Angelo? Doveva venire a mezzogiorno” penso. Scendo e mi trovo il commissario Votta. Ora che sono più lucida di ieri sera lo studio bene. È un uomo sulla cinquantina, calvo, basso e un po’ grassottello anche se molto elegante e dal portamento fiero. Ha dei folti baffi castano scuri con qualche pelo grigio qua e là.
<< Buongiorno commissario >> lo saluto  << come procede con…? >> non riesco a dire “caso” o “indagini”
<< bene signorina, abbiamo due sospettati >> mi comunica, con un leggero tono di soddisfazione. Come dargli torto  << uno già lo conosce è il signor Volpi, l’altro… o meglio l’altra, è la signorina Rossella Barberi, non so se la conosce >>
credo di aver capito male << come scusi?>>
<< le ho detto che ci sono due sospettati, il…>>
<< Si l’ho capito!! Ha detto che la signorina Barberi è sospettata??>> mi sento mancare
<<si e io le ho chiesto se la  conosce. Allora? >> mi chiede irritato. A quanto pare non ha gradito che l’abbia interrotto
<< è mia amica >> sussurro con un filo di voce
<< non ne ero al corrente. Comunque ero qui per dirvelo, la stanno interrogando >> si guarda l’orologio << anzi, avranno  già finito>>
A quel punto Sara si intromette << se vuoi andare, finisco io il lavoro >> cara dolce Sara, non mi ero accorta che mi stava tenendo la mano
<< sì grazie >>
lascia che il commissario si allontana e mi chiede con voce preoccupata << si può sapere che è successo? >> io, lei e Rossella, ci conosciamo da tantissimo tempo << hanno ucciso Andrea >> dico tutto d’un fiato
<< cosa?>> è incredula << e sospettano di Rossella? E di Giovanni??>>
<< già è incredibile… se vuoi puoi venire con me, andiamo a vedere che succede >>
<< no tranquilla mi racconterai più tardi, quel tizio mi sembra facilmente irritabile >> dice indicando la direzione da dove se ne è andato il commissario Votta.

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