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pov's Ellen

Torniamo al tavolo e vedo Max e Alec chiacchierare. Guardo Kate e vedo che è molto agitata. 

"Max dobbiamo parlare" dice lei mentre si siede e gli prende la mano.

"Si e noi dobbiamo andare" dico prendendo il mio giubbotto e facendo segno ad Alec di alzarsi.

"Che succede principessa? Hai voglia di divertirti con me? Non devi fare altro che chiedere" dice beffardo mentre mi fissa con il suo solito sguardo penetrante.

"Si divertirmi con te... Prendendoti a calci nel sedere se non ti alzi" dico seccata.

"Ai suoi ordini mia signora. Max, Kate buona serata... la mia lo sarà sicuramente" sussurra l'ultima parte mentre io alzo gli occhi al cielo. Max ridacchia ma smette subito appena vede la mia occhiataccia di fuoco.

Io ed Alec ce ne andiamo mentre i due piccioncini iniziano a parlare.

"Dai ti porto a casa vieni" dice Alec indicandomi la sua macchina. Ci penso qualche secondo. Non ho voglia di aspettare un taxi al freddo e al gelo, quindi accetto.

"Allora si può sapere che ti ha detto Kate?" chiede lui con lo sguardo fisso sulla strada.

"No è una cosa privata non dovresti impicciarti" dico per infastidirlo. So che non è matura ma stuzzicarlo mi piace. Il detective che è in lui non può sopportare di non sapere qualcosa.

" Va bene allora parliamo di altro... che rapporti hai con il detective Moore"chiede lui. Io rimango di stucco e lo guardo stupita. Perchè questa domanda? Cosa importa a lui?

"Come fai a sapere il suo cognome? io non te l'ho mai detto" dico sospettosa, cercando di sviare l'argomento.

"Beh ho fatto delle ricerche. Non faccio entrare il primo che capita nella mia centrale" dice guardandomi mentre siamo fermi ad un semaforo rosso.

"E' un modo per dire che hai fatto ricerche anche su di me?" replico guardandolo di traverso. So che con il suo lavoro è a contatto costantemente con cattive persone, ma fare ricerche su una persone che non hai mai visto...

"Certo che ho fatto ricerche principessa e sei passata con ottimi voti. Ma non cercare di sviare il discorso" dice ripartendo con l'auto. Beccata.

"Penso che anche questi  non siano affari tuoi, detective" dico guardando fuori dal finestrino.

"Ancora per poco" dice lui in un sussurro, ma io riesco benissimo a sentirlo. Faccio finta di ignorare ciò che ha detto ma la curiosità mi devasta. Che cosa intendeva dire?

"Bene penso che tu sia arrivata no?" dice Alec dopo non molto tempo. Guardo fuori dal finestrino e mi rendo conto che, talmente ero assorta nei miei pensieri che neanche mi sono resa conto di essere arrivata ormai al mio piccolo appartamento. 

"Si certo. Grazie" dico per poi aprire la portiera ed uscire. Ma le sue parole mi ronzano ancora in testa. Sono una persona troppo curiosa per non andare in fondo a questa storia. Dannazione.

Di scatto mi giro e prima che lui riparta attiro la sua attenzione. 

"Aspetta!" dico. Lui si gira verso di me e mi guarda con quegli occhi verdi e profondi, Talmente intensamente che per un secondo rimango senza fiato. Poi mi riprendo e gli chiedo "Che intendevi prima?" 

"Non so a cosa ti riferisci principessa" dice lui facendo il finto tonto.

"Non ci provare sai perfettamente a cosa mi riferisco. E smettila di chiamarmi principessa"dico  iniziando ad innervosirmi. Sono un'adulta e potrebbe sembrare un appellativo carino se non lo usasse anche in presenza di altri, specialmente al lavoro. 

"Ok io c'ho provato. l'hai voluto tu" dice sottovoce per poi aprire lo sportello dell'auto.

Scende velocemente e senza neanche curarsi di chiudere lo sportello si dirige verso di me. Io faccio in tempo ad indietreggiare solo di qualche passo prima che lui mi afferri per i fianchi.
E' vicino, molto vicino, quasi troppo. Le mie braccia si muovono contro la mia volontà e le appoggio sul suo petto. Ed è in quel momento che Alec si avvicina ancora fino a far scontrare le nostre labbra.

Le nostre lingue si rincorrono mentre lui fa scorrere le braccia sulla mia schiena ed io tento di avvicinarlo ancora di più a me. Cazzo l'avevo immaginato, certo, ma non pesavo potesse accadere. Pensavo fossero una mia fantasia ed invece eccoci qui, sotto una leggera pioggia come nei film, a baciarci appassionatamente. 

Poco dopo ci stacchiamo per mancanza di ossigeno e lui punta i suoi occhi nei miei. Maledetti occhi è colpa vostra.

"Beh era questo che intendevo"

innamorata di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora