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pov's Alec

"Ehi bellezza. Quasi non ci speravo più " dice Roxy con quella voce stridula e fastidiosa. E' parecchio irritante ma quando ho bisogno lei è sempre disponibile, come con qualsiasi essere umano con un cazzo.

"Giornata di lavoro un po' pesante, ma te lo avevo promesso" dico malizioso entrando nel suo appartamento e sbattendola al muro. Le nostre labbra di toccano, mentre le mie mani vagano per tutto il suo corpo, toccando tutto ciò che vogliono senza scrupoli.

Quello che sento? Niente. Il vuoto più assoluto. Comincio a spogliarla e lei fa lo stesso con me. I nostri vestiti volano per aria senza che noi ce ne curiamo molto. La prendo in braccio e mi dirigo verso la sua camera da letto.

"Alec" dice lei mentre le bacio il collo. Ma non è la sua pelle che immagino di toccare, non è la sua voce che voglio sentire mentre invoca il mio nome. Cazzo non è possibile. Quella ragazza mi è entrata in testa e non se ne vuole più andare.

"Ferma, ferma" dico quando Roxy appoggia le sue mani sulla fibbia della mia cintura.

"Che succede?" chiede lei confusa sedendosi sul letto.

"Mi è passata la voglia. Scusa devo andare" dico rimettendomi la maglietta che prima lei mi aveva sfilato.

"Ma come? Alec non puoi fare così" dice lei e mi rincorre fino alla porta d'ingresso.

"Sei un bastardo!" grida nell'esatto istante in cui chiudo la porta di casa sua.

Ha ragione sono un bastardo. Devo trovare un modo per togliermi Ellen dalla testa, prima che questa situazione mi sfugga di mano.

Scendo in strada e comincio a camminare con le mani in tasca, pensando a che posso fare. Una insegna al neon mi distrae da questo accumulo di pensieri. Un bar... ecco cosa mi ci vuole. Un bella bevuta.

***

pov's Ellen

E' notte fonda e sto dormendo fino a  quando un rumore fastidioso raggiunge le mie orecchie. Mi rigiro nel letto sperando che questo smetta ma non avviene. Apro un occhio e vedo Il mio telefono illuminarsi. Lo prendo e noto che un numero sconosciuto mi sta chiamando. Ma chi è l'idiota che mi chiama alle... Tre di notte! Rispondo velocemente.

"Pronto?" dico con una voce ancora assonnata.

"Ehi principessa" biascica qualcuno dall'altro capo del telefono. Principessa..?

"Alec" dico sorpresa di sapere che fosse lui.

"Bingoo" dice per poi scoppiare in una fragorosa risata.

"Alec, sei ubriaco?" chiedo sedendomi sul letto.

"Noo, ubriaco io? Forse solo un pochino" dice e segue un rumore strano ed un suo "Merda".

"Alec, dimmi che sei a casa" dico preoccupata al pensiero di lui ridotto in quello stato in mezzo alla strada.

"Si sono a casa... tua" dice ridacchiando.

"Cosa? casa mia?" dico confusa.

"Si mi potresti aprire la porta?" dice prima di riattaccare. Questo ragazzo è strano.

Mi alzo in fretta e mi dirigo verso la porta d'ingresso. La spalanco e subito noto un Alec seduto per terra con la schiena appoggiata al muro. Mi avvicino e provo a sollevarlo. Fortunatamente lui mi da una mano, facendo forza sulle gambe. Non sarei mai riuscita a trascinarlo fino dentro.

"Mi spieghi che è successo?" dico mentre lo faccio accomodare sul divano. Speriamo solo che non vomiti.

"Allora ero da Roxy e stavamo per scopare" dice appoggiando la testa sui braccioli del divano. "Ma poi mi sei venuta in mente tu e non ce l'ho fatta. Quindi me ne sono andato e ho bevuto un pochino" dice chiudendo gli occhi un secondo per poi aprirli di scatto.

"E ho capito. Ho capito che non volevo farmi Roxy ma te.  Perchè tu mi odi e quindi fino a quando non sarai mia non riuscirò a pensare ad altro" dice concludendo il suo discorso. Io rimango di sasso alle sue affermazioni totalmente senza senso.

"Vieni qui principessa. Ti va di farlo con me?" chiede avvicinandosi a me. Non riesce a fare un passo che inciampa e rischia di cadere rovinosamente a terra.

"Alec sei ubriaco e non ragioni lucidamente. Ora è meglio se dormi ne parliamo domani" dico provando a dargli una mano per rialzarsi. Lo faccio sdraiare sul divano e mi sposto verso la mia camera da letto. Prendo una coperta abbastanza pesante e quando torno in salotto Alec già stava dormendo profondamente. Lo copro assicurandomi che non abbia freddo per poi guardarlo un'ultima volta. Quando dorme sembra davvero un angioletto... peccato che il resto del tempo sia un arrogante stronzo. 

Mi volto e torno in camera rimettendomi sotto le coperte. Tento in tutti i modi di tornare a dormire ma le parole di Alec continuano a ronzarmi in testa fino alle prime luci dell'alba.

innamorata di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora