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"Oddio Ellen sei impazzita?" chiede Max alzando le mani. Subito abbasso la pistola e scivolo a terra. 

"Io impazzita?Ti sembra normale entrare in casa tua dalla finestra?! mi hai fatto prendere un infarto!" dico gridando.

"Kate puoi uscire. Era solo quel cretino del tuo ragazzo" dico prima di aprire la botola. Lei scende e posso notare le lacrime che tenta di nascondere spazzandole via con la manica della maglietta. 

"Tu! sei diventato matto? Farmi spaventare in quel modo! Pensavo fosse quel killer da strapazzo" dice Kate gridando contro il suo ragazzo.

"Scusa amore, non volevo farvi spaventare. Ho dimenticato le chiavi e il telefono non funzionava" dice Max abbracciando la ragazza ancora scossa. 

"Va bene ma non farlo mai più" dice lasciandogli un leggero bacio sulle labbra. Ok mi sento leggermente di troppo. Sarà meglio che me ne vada prima che ci diano dentro davanti a me.

"Ok ragazzi io penso di dover andare" dico tornando in salotto a riprendere le mie cose.

"Aspetta Ellen" dice Max seguendomi "Grazie. Nonostante fosse un falso allarme hai protetto Kate senza esitare" dice sorridendomi.

"Oh figurati. E' mia amica e poi mio fratello mi ha insegnato a maneggiare una di quelle da quando ha iniziate l'accademia. Ha sempre detto che un giorno sarebbe potuto tornarmi utile. Aveva ragione" dico prima di salutare entrambi ed andarmene a casa.

*** 

"Sono entrato in camera e mi  sono ritrovato una piccola Ellen che mi puntava la pistola e la mia ragazza in solaio " finisce di raccontare Max. Tutti scoppiano a ridere e mi guardano come... stupiti.

"Beh principessa tutti i giorni sei una nuova scoperta" dice Alec. Ah ora mi parla, che novità.

"Fino a prova contraria non mi conosci " dico sfogliando un paio di carte. E' vero ieri l'ho baciato, ma è stato solo per paura. Alla fine era un'operazione difficile, ma con questo non dimentico il suo comportamento.

"Oh voi non sapete che caratterino ha questa ragazza. Quando stavamo insieme uno ci ha provato con lei per strada. Non ho fatto in tempo a saltargli addosso che già lei lo aveva atterrato gridandogli che era un maiale e che la prossima volta che si fosse azzardato a toccarla sarebbe volato all'ospedale"dice ridendo. Ricordo quell'episodio. C'era anche Will. Ricordo le sue risate  e lo sguardo orgoglioso che mi aveva riservato. Era stato lui ad insegnarmi tutto ciò che sapevo sull'autodifesa. Sembra passata un' eternità

"Bei tempi" sussurro guardando Bryan e rivivendo nella mente molti bei momenti passati insieme.

"Aspetta un secondo. Voi siete stati insieme?" chiede Alec con un tono quasi arrabbiato.

"Si, è stato molto tempo fa" dice Bryan guardandomi e mettendo una mano sopra la mia. Guardo le nostre mani intrecciate e capisco subito come le cose siano cambiate.  Un tempo il suo semplice tocco mi faceva andare in estasi. Ora invece è il semplice tocco di un caro amico al quale voglio bene ma che non va oltre questo.

"Johnson, Patterson. C'è stato un altro omicidio. Sembra lo stesso killer" dice il capitano urlando dal suo ufficio. Tutti e quattro ci alziamo e ci dirigiamo all'esterno.

"Tu vieni con me. Dobbiamo parlare" dice Alec afferrandomi per il braccio e conducendomi fino alla sua auto.

Saliamo in macchina e parte. Rimane in silenzio per un po' il che mi innervosisce molto. Che mi prende ora? Sono così assorta nei miei pensieri che appena apre bocca quasi non me ne rendo conto.

"Perchè non me lo hai detto? Ti avevo esplicitamente chiesto cosa ci fosse tra di voi, e tu non hai risposto" dice lui continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada. Guardo le sue mani e noto che le nocche sono diventate bianche, talmente stringe il volante.

"A me sembra di averti risposto invece. Ho detto che non erano affari tuoi e non lo sono neanche ora" dico mentre lui parcheggia ed io prendo la macchina fotografica da sotto il sedile. Adesso vuole anche avanzare pretese.

"E a me sembrava di averti fatto capire che in realtà sono affari miei eccome" dice tirando un pugno al volante. Dallo spavento indietreggio fino a sbattere contro il finestrino. I suoi occhi non sono più del verde rassicurante che conosco. Sono colmi di rabbia, rabbia rivolta esclusivamente a me. La cosa mi spaventa davvero. Non l'ho mai visto così. Lui nota il mio stato d'animo e si calma.

"Scusa non volevo spaventarti. Tu... mi fai impazzire Ellen. Dovevi dirmelo" dice lui.

"No che non dovevo. Alec, io e te non siamo niente. Mi hai baciata e sei sparito. Per me non vuol dire niente. Se davvero ti fosse importato ci avresti pensato prima" dico prima di aprire la portiera dell'auto ed uscire, dirigendomi verso il cadavere.

innamorata di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora