12

419 17 5
                                    

Non appena le sue labbra si staccarono dalle mie, per un attimo che mi sembrò un'eternità i nostri occhi continuarono a rimanere fissi. Sentii la sua mano accarezza prima la mia coscia, poi il mio petto ed in fine toccarmi il collo. Subito mi ribaciò con ancora più foga, e io mia abbandonai a quella stupenda sensazione.
Tutto era perfetto, il momento, la persona, il luogo. Non potevo desiderare di meglio.
Rimanemmo così per circa altri venti minuti, fino a quando non sentimmo il suono della sua suoneria.
Si staccò bruscamente da me mentre io rimasi acciliata.

"Scusami So, rispondo e torno subito" così dicendo uscì dalla porta di casa.

Tutto ciò che sento è un forte tremolio al petto e il suo calore sulle mie labbra.
Certo, mi erano già capitati baci del genere, ma lui...

"Sonya, scusami. Era tuo fratello."

"Mio fratello? È successo qualcosa?"

"No no stai tranquilla - sorrise - mi ha solo chiamato per dirmi che ha incontrato Mark Krueger e gli altri dell'Unicorno coi quali si sono accordati per allenarci assieme domani mattina"

Per un attimo pensai al volto di Mark e al suo sorriso beffardo e non riuscii a trattenere un leggero sorriso.

"Cosa c'è?" chiese Paolo avvicinandosi a me.

"Non è che - iniziò con una espressione maliziosa in volto - sei così entusiasta di rivedere il biondino? Eh?"

"È il mio sogno vederlo, non aspetto altro!" dissi scherzando.

Paolo si fece più serio, passò dal 'totalmente ironico e malizioso' a 'preoccupato e geloso'.

"Senti Sonya,voglio essere diretto riguardo a ciò che è successo prima. Tu mi piaci, lo sai ora come lo sapevi benissimo prima"

"Ma...?" interruppe io, anticipandolo.

"Ma ora è tempo di concentrarsi sulle partite. Ho bisogno di avere la mente libera. Tu saresti la più grande e piacevole distrazione che potrei avere, ma che in questo momento non mi posso permettere. Capisci?"

A malincuore accennai un sorriso e annuii. In fondo comprendevo perfettamente il suo desiderio, e, dati i miei sentimenti per lui, ero disposta ad accettarlo e ad aspettare di tornare in Italia.

"Va bene, ti aspetterò, se mi assicuri che verrai" risposi speranzosa.

"Sì." una risposta semplice che però riuscì a infrangere qualunque mio dubbio.

Si avvicinò, mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte.

"Io ora vado, ci vediamo a cena? Ok"

"Certo, a dopo"

Lo guardai allontanarsi ed andarsene, presa ancora dall'euforia di quelli avvenimenti.

OUR DREAM - Paolo BianchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora