4 REVISIONATO

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"Poi Francesco è caduto di faccia nel fango" finí di raccontarci Paolo ed io e Gianluca scoppiammo a ridere.
Era strano riuscire a tornare ad essere così unita con mio fratello. Forse era l'effetto 'Meteora Bianca', oppure lui aveva davvero deciso di riappacificarsi con me.

Eravamo seduti a tavola, i genitori di Paolo erano a lavoro quindi eravamo solo noi tre.

"Amico, ora devo andare" dice Gianluca alzandosi.

"Devo andare a prendere delle cose per mamma, Sonya tu torna a casa" mi disse con tono molto autoritevole Gian.

"Cosa vuoi prendere?" gli chisi curiosa, dimenticandomi per un attimo dell'amico di mio fratello.

"Cose che non ti riguardano. Ci vediamo dopo a casa."si limitò a rispondere.

"E grazie mille dell'ospitalità Paolo" finí prima di mettersi le scarpe ed uscire dalla porta.

"Beh, fra poco vado anche io" dissi a Paolo.

"Se vuoi puoi rimanere, magari possiamo fare un po' di compiti insieme se ti va?" mi chiese prendendo il suo bicchiere pieno d'acqua e bevendo.

"Sí, grazie mille" gli sorrisi.

"Bene, Amelie" chiamò lui prima di farmi segno di alzarmi.

Andammo in camera sua ed io mi sedetti sul letto pensierosa e con mille domande su mio fratello.

"Tutto ok?" chiese il ragazzo accorgendosi della mia faccia assente.

"Hm, va, però non bene. Sono preoccupata per mio fratello. In questo periodo è strano, per di più il fatto che sia uscito dicendomi che dove andasse e cosa facesse non fossero affari miei mi ha dato fastidio. Io ci tengo a lui e non voglio perderlo." mi liberai sfogandomi.

"Beh, mi dispiace. Però potremmo farci un giro per Venezia se ti va, ed incontrare ACCIDENTALMENTE Gianluca. Chissene frega dei compiti" decise infine Paolo entusiasto e chiundendo il libro che aveva appena preso da uno scaffale.

"Ehhh...Ok. Ci sto"

Prendemmo le nostre cose ed uscimmo per le vie di Venezia.

Paolo era un ragazzo molto socievole e simpatico. Di certo non mi dispiaceva passare del tempo con lui.

"Ti va il gelato?" mi chiese quando arrivammo davanti alla gelateria.

"Sí" esclamai io tutta felice. Dissi alla gelataia di farmi un cono con biscotto e tiramisù, i miei due gusti preferiti, mentre Paolo lo prese al limone e alla menta (due gusti molto strani insieme).

Camminammo verso un parco vicino al molo, in modo che quando sarebbe arrivato il traghetto per Murano io l'avrei potuto prendere senza dover attraversare mezza Venezia.
Io e Paolo mangiammo in silenzio e quando io, molto più lenta di lui, finii, iniziammo a chiaccherare per far passare il tempo.

"Come sta andando con Martina?" mi chiese.

Questa domanda mi lasció spiazzata, non avrei mai potuto pensare che Paolo fosse interessato ad argomenti così delicati, magari ci teneva a me, o magari voleva solo essere gentile oppure, come d'altronde molti altri ragazzi della scuola, aveva una cotta per Martina.

"Hm... non esattamente bene. Lei con le sue amiche continuano a darmi della cagn* ed ormai ad allenamento io sono isolata. Credo che lascerò la squadra. Per di più ora io ed il suo ragazzo non ci parliamo più, io ci tenevo a queste amicizie." confessai un po' amareggiata.

"Ma...ci sono voci che girano?" chiesi spinta dalla curiosità.

"Be, diciamo che non hai un bella reputazione ormai. Molti ti prendono in giro. Michele ci è rimasto male." concluse. All'ultima frase corrucciai le sopracciglia non capendo cosa volesse farmi capire.

"Ci tiene a te infondo, gli dispiace che ci siano delle voci così brutte su di te. Però ora, promettimi di rispondermi seriamente."

"Prometto, dirò la verità." affermai sicura aspettando la domanda che non ci mise molto ad arrivare.

"Ti piace Michele?" mi guardò negli occhi, io rimasi immobile alla domanda.

Michele è uno dei migliori amici di mio fratello, i suoi genitori ed i miei sono amici per cui quando eravamo piccolo lui veniva spesso da noi.
Era importante per me, ma non nel senso di 'persona che si ama'.

"No" risposi.

"E ti interessa qualcun' altro?"

Forse te.

Il mio cuore diceva di risponde così.
Non lo avevo detto a nessuno, ma era da qualche anno che provavo qualcosa per Paolo.

"Diciamo.... non ne sono sicura" risposi abbassando lo sguardo.

"Ok. Comunque ti volevo chiedere, siccome ci sarà una festa per festeggiare il nostro risultato in classifica, se ti andasse di venire con me, è dopodomani, di sera."

"Certo, volentieri." feci sorridendo.

Paolo si alzò e mi accompagnó al molo dove sarebbe arrivato in poco tempo il traghetto.

Fra le chiacchere e tutto, ci eravamo scordati di cercare Gianluca.

OUR DREAM - Paolo BianchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora