11. Nagrida

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L'accoglienza non è molto calorosa e, mentre Agre osserva quasi stupefatto i suoi simili, Camara gli parla e lo informa. Agre non può fare altro che ascoltare, diventare di nuovo un operatore al servizio della volontà altrui, scegliere liberamente di privarsi della propria libertà, inserendosi nel gruppo che segue l'idea creata dal singolo senza rinnovarla. Cos'è un ideologia dopotutto?

"Il nostro compito è semplice", annuncia Camara alle decine di operatori riuniti per ascoltarla. "Mentre Lata, Ora ed Agre piazzano le cariche dentro l'edificio, noi dovremo distrarre le guardie che restano a protezione della LifeRewinder", continua rivolgendosi al gruppo di relegati operatori liberati. "Nessuno ci aiuterà, gli anarchici hanno già preso possesso del governo e non si muoveranno da lì. Saremo soli, ma dovremo saremo uniti."

Camara alza la mano destra poggiando il palmo sulle labbra serrate. Il resto del gruppo la segue nel gesto. Nagrida osserva con le braccia incrociate sul busto alle spalle di Camara quella manifestazione di fede, di inconscio limite imposto.

Il gruppo scarno esce nella notte, rabbrividendo sotto le nuvole cariche d'acqua. Arrivando alla sede della LifeRewinder senza che nessuno apra bocca, il trio dinamitardo si dirige, con un cenno al capogruppo, verso il retro dell'edificio mentre gli altri operatori iniziano la distrazione delle poche guardie rimaste a guardia della società di Stein.

Agre, Ora e Lata camminano veloci sul cemento che porta ai magazzini, chiusi da saracinesche, ma grazie alla leva creata da una lunga sbarra di ferro Ora riesce a sollevare la saracinesca quel tanto che basta ad Agre per afferrarla e completare il lavoro. Una volta dentro le luci di emergenza riescono a non far perdere lo sguardo dei tre in mezzo al buio, e presto vengono individuati i primi pilastri e muri su cui piazzare le cariche, ognuna contenente un timer azionabile a distanza.

Nel frattempo il resto del gruppo ha già iniziato il proprio lavoro. Presto però l'attacco dei primi operatori viene contrastato dalle guardie in trincea davanti all'edificio che con i loro fucili puntati puntellano i corpi al servizio di Camara. Passano pochi secondi che, senza alcuna copertura efficace, gli operatori vengono tutti colpiti, compresa Camara. Presto il gruppo viene sterminato, Nagrida è l'unica a non essere colpita e, con un balzo, afferra il copro steso di Camara trascinandola dietro l'insegna in roccia scolpita della LifeRewinder, unico utile riparo sotto i colpi dei cecchini. Lo scontro si scopre sbilanciato, invincibile, Camara non può non averlo previsto. Che li abbia portati tutti al massacro?

Nagrida sorregge la testa della donna mentre il resto del corpo dissipa in dolore l'impatto del proiettile al centro del petto. La morte arriva presto e sono poche le parole che Camara riesce a pronunciare prima che il buio abbia il sopravvento.

"C'è una cosa che non ti ho detto...", comincia la donna osservando la ragazza negli occhi. "... solo ora ricordo... io e Stein abbiamo avuto una bambina."

Poi il volto d Camara perde il suo sguardo vivo ed il petto tace.

Nagrida lascia la ferita e poggia la testa sul terreno chiudendo le palpebre. Poi, senza lacrime ma con molte domande, afferra la chiave bagnata di sangue che la donna portava al petto, sotto le bende. La stringe forte, osserva il palazzo, poi la chiave, quel placebo. È davvero un placebo? Che Camara abbia detto la verità? D'altronde cosa sa di lei, veramente? Nagrida mette la chiave in bocca, tentando di scacciare domande a cui mancano i dati per rispondere, rifugiandosi in quello che già conosce, in quello in cui è confidente. Gli spari che ode divengono note, il vento freddo sembra riscaldarle la pelle mentre la neve pare illuminarsi ed illuminare ciò che ricopre. Sarà pure un placebo, ma funziona dannatamente bene. Esce dalla copertura e scattando in avanti come fosse in preda a spasmi che prima la portano a destra e poi a sinistra con un pattern imprevedibile, mangia i metri che la dividono dalla trincea di sacchi di sabbia. Sorprendendosi sorprende anche le guardie nello schivare i proiettili, per caso o per abilità, immaginando addirittura che forse sia possibile anche il contrario.

NienteWhere stories live. Discover now