Prologo

59 5 1
                                    

Erano passate poco più di quattro settimane dalla morte di Jerry.

Peter aveva ripreso la sua vita di sempre, aveva ripreso a lavorare e quando era libero aveva ripreso l'abitudine di cacciare gli esseri soprannaturali.

Non sapeva bene per quale motivo avesse ripreso a farlo. Si era tenuto alla larga da quella vita per anni, aveva giurato a se stesso che non ci sarebbe più ricascato! Era sempre la stessa storia, non aveva intenzione di tornare a rischiare l'osso del collo per gente che neanche lo avrebbe ringraziato. Eppure, si sentiva in dovere di farlo. Non sapeva il perchè, forse era stato Charlie a risvegliare il suo orgoglio. O forse era solo stanco di auto commiserarsi.

Ma era da una settimana che in alcuni momenti soffriva di strani blackout, dopo non riusciva a ricordare nulla. Era come se qualcosa o qualcuno prendesse il controllo, lo mettesse in disparte e manovrasse il suo corpo.

Spesso gli accadeva di notte, ma gli era successo in alcune occasioni anche in pieno giorno. Non riusciva ancora a spiegarselo. Ma sarebbe andato a fondo in quella faccenda, se c'era una cosa che detestava immensamente era quella di essere usato. Era una cosa che lo mandava in bestia.

Era sdraiato sul letto, devastato dopo lo spettacolo, stanco morto e si ritrovò casualmente davanti allo specchio. A volte evitava anche di specchiarsi; la sua immagine non gli piaceva, tutte quelle cicatrici gli ricordavano la vita che aveva condotto e tutti gli errori che aveva commesso.

Ogni giorno era come morire un po' dentro di sé, c'erano cose che non sopportava di se stesso. Desiderava molto spesso di avere un'altra chance, sperava di fare tabula rasa e ricominciare da zero.

D'improvviso sentì una voce maschile, gli bisbigliava all'orecchio, una voce calda, morbida che gli sembrò di riconoscere.

Aveva un accento troppo famigliare, un accento che non poteva dimenticare.

Si era lasciato andare a peso morto tra i cuscini, sentiva caldo, i suoi occhi erano improvvisamente di un colore strano, di un rosso acceso che si mischiava in modo perfetto al suo mogano.

"Peter," sentiva quasi delle labbra che gli sfioravano lo sterno e poi le spalle, sapeva di essere solo, ma nello stesso momento non lo era. C'era qualcun'altro. Non credeva fosse solo una suggestione della sua testa. Non poteva essere.

Gli parve di avvertire delle mani sulla schiena e poi sugli addominali, un tocco quasi impalpabile.

Ma lui lo sentiva, e bruciava di un'insolita passione. Quella voce gli ricordava terribilmente qualcuno che lo aveva tormentato per anni. sperò davvero che fosse solo una suggestione del suo cervello. Era passato poco tempo, non sapeva spiegarsi il perchè. Non poteva essere lui, era certo che fosse andato in cenere.

L'aveva visto con i suoi occhi, era un fatto oggettivo. 

La lussuria lo trascinò nel suo vortice e fu dimentico di tutto per qualche minuto.

Un urlo liberatorio rimase nell'aria della sua stanza, Peter crollò sfinito contro le lenzuola. Seminudo e ottenebrato da un forte orgasmo. Chiuse gli occhi e si addormentò. 


Note autrice!

Ma buonsalve gente. Sono tornataaaa! Ebbene si, ho avuto un periodo tribolato e difficile, ma siamo qui di nuovo a pubblicare per vostra somma gioia.

Per questo racconto mi sono ispirata al film Fright Night ( il remake del 2011), ma si può leggere tranquillamente come un original. Ho stravolto il background quindi del film c'è poco e nulla. 

La fissa per Tennant (che nel film interpreta Peter) ha contribuito a creare tutto questo :)

Spero che vi possa piacere, interessare ed intrattenere. Aggiornerò in maniera ravvicinata, dato che la storia è già completa. 

Al prossimo capitolo <3

Alex VR

ps. come sempre lasciatemi un feedback qui nei commenti e se vi piace lasciate una stella, grazie :)

Two SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora